Libero

FemmeNoire

  • Donna
  • 99
  • Mi--la--no--->
Sagittario

Mi trovi anche qui

Profilo BACHECA 104

FemmeNoire 18 ore fa

 

14 𝔐𝔞𝔯𝔷𝔬 '25

 

 

   ⚛ Quando si va via dalla vita di una persona, bisognerebbe accertarsi di aver lasciato tutto in ordine, prima di chiuderci la porta alle spalle. Bisognerebbe avere la stessa cura che abbiamo usato nell'entrarvi.

E dunque, sarebbe buona cosa guardarla negli occhi e raccontarle di noi, di cosa non capiamo, di cosa ci chiama lontano da li.

Di cosa non troviamo più.

O semplicemente di cosa credevamo di aver trovato.

Dovremmo raccontarle di lei.

Di cosa abbiamo amato, di cosa è cambiato, di cosa non ha compreso di noi. Dovremmo chiederle come sta, cosa pensa, quanto male fa.

Ecco, quanto male fa. Quanto male le stiamo causando.

E poi abbracciarla e farle sentire che il suo amore non è stato sprecato, non è stato gettato via.

Quando ce ne andiamo dalla vita di una persona, dovremmo avere le mani pulite.

Dovremmo chiedere scusa, come quando il giorno che siamo entrati avremmo dovuto chiedere permesso.

Avremmo dovuto, ho detto.⚛

                                                                                                                                                                   [P.DELTON]

 

 

 

Ti piace?
44
FemmeNoire 12 marzo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le nostre abitudini ci rassicurano: sono un rifugio nella nostra routine quotidiana.

A volte scegliamo di agire consapevolmente, ma molto spesso si trasformano in comportamenti automatici che ci liberano dallo sforzo di dover ripensare o prendere nuove decisioni.

Si trasformano in gabbie dorate che ostacolano il nostro spirito intraprendente, la libertà creativa, la volontà e il desiderio di cambiamento.

E poi, quell'attitudine pericolosa, come diceva Dostoevskij -Ecco, credo, la migliore definizione dell’uomo “Un essere che si abitua a tutto”.

Verissimo!!! Ho visto persone abituarsi a tutto!

L'abitudine può essere considerata come un veleno, poiché si insinua in noi in modo lento e silenzioso, si propaga nel tempo , finendo per influenzare e cristallizzare ogni nostro comportamento.

Ci fa accettare ogni avversità, ogni sofferenza e ogni perdita.

Per abitudine, si tollerano e giustificano persone spaventose, si sopportano simboliche prigioni, si subiscono ingiustizie; ci si abitua al dolore, alla solitudine ….

Abitudini che finiscono con l'anestetizzare emozioni e sentimenti.

L'abitudine cela una forma di rassegnazione che può facilmente trasformarsi in schiavitù, dove il mondo lo si percorre come un semplice solco, l'unico in cui ci vediamo costretti a muoverci.

Ci si adegua anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione; se si tollera qualcosa, ci si abitua, diventa sopportabile e poco tempo dopo anche normale.

Quindi, valutiamo attentamente cosa riteniamo “normale” per vivere appieno la nostra vita è fondamentale “cambiare” e distaccarsi da abitudini opprimenti.

È importante accettare la naturale paura dell'ignoto, affrontarla invece di evitarla, per potersi "tuffare" in nuove e inaspettate avventure.

[La gente si aggrappa all’abitudine come ad uno scoglio, quando invece dovrebbe staccarsi e tuffarsi in mare. E vivere” Charles Bukowski.]

 

 

 

Ti piace?
66
FemmeNoire 10 marzo

 

 

 

 

 

 

 

    ⚜ Non ho mai apprezzato la ricerca della spettacolarità ad ogni costo, i riflettori e la folla di individui effimeri. (Usa e getta.)

La vita non dovrebbe essere complessa (complicandocela) ma piuttosto portare serenità.

Il nostro corpo e la nostra mente richiedono cura, attenzione; se disturbiamo il loro equilibrio, le conseguenze saranno gravissime.

 

I luoghi devono infonderti energia, risorse e vitalità, mentre le persone dovrebbero arricchire la tua apertura intellettuale ed emotiva, senza intossicarla.

Devi poterti sentire a tuo agio, anche con le verità scomode di coloro che ti sono leali.

Devi stare bene con loro, e loro con te.

Prendere o lasciare ⚜

 

 

 

Ti piace?
59
FemmeNoire 07 marzo

 

 

- Inventano storie per darsi un tono, per richiamare   l'attenzione, per impressionare l'interlocutore?

 

- Sì, ma manca il cervello come protagonista, solo idiozia     perfezionata,

 Sono "involontariamente comici".

 

 

Sono diventati 'na noia... 

 

 

Il plagio è un atto di omaggio. Chi copia ammira.”

R. Gervaso

 

 

 

 

 

 

 

Ti piace?
47
FemmeNoire 07 marzo

07 Marzo 2025    (100 post dedicato all'amore.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ti piace?
48
FemmeNoire 05 marzo

𝟘𝟝 𝕄𝕒𝕣𝕫𝕠 𝟚𝟘𝟚𝟝

 

 

   𝒯𝓊𝓉𝓉𝒾 𝓃𝑜𝒾 𝓉𝑒𝓃𝒹𝒾𝒶𝓂𝑜 𝒶 𝒻𝑜𝒸𝒶𝓁𝒾𝓏𝓏𝒶𝓇𝒸𝒾 𝓈𝓊𝓁𝓁𝒶 𝒾𝓇𝓇𝒾𝓉𝒶𝓃𝓉𝑒 𝓏𝒶𝓃𝓏𝒶𝓇𝒶 𝒸𝒽𝑒 𝒹𝒾𝓋𝑒𝓃𝓉𝒶 𝓊𝓃 𝒻𝒶𝓈𝓉𝒾𝒹𝒾𝑜 𝓃𝑒𝓁𝓁'𝑜𝒸𝒸𝒽𝒾𝑜, 𝑜𝓈𝒸𝓊𝓇𝒶𝓃𝒹𝑜 𝒸𝑜𝓈ì 𝒾𝓁 𝓂𝑒𝓇𝒶𝓋𝒾𝑔𝓁𝒾𝑜𝓈𝑜 𝓅𝒶𝓃𝑜𝓇𝒶𝓂𝒶 𝒸𝒽𝑒 𝒸𝒾 𝒸𝒾𝓇𝒸𝑜𝓃𝒹𝒶 𝑒 𝓁𝒶 𝓁𝓊𝓂𝒾𝓃𝑜𝓈𝒾𝓉à 𝒹𝑒𝒾 𝓉𝒶𝓃𝓉𝒾 𝓈𝑔𝓊𝒶𝓇𝒹𝒾. 
  𝒞𝑒𝓇𝓉𝑜, 𝓃𝑜𝓃 𝒷𝒾𝓈𝑜𝑔𝓃𝒶 𝑒𝓈𝓈𝑒𝓇𝑒 𝒸𝑜𝓈ì 𝑜𝓉𝓉𝒾𝓂𝒾𝓈𝓉𝒾 𝑜 𝒾𝓃𝑔𝑒𝓃𝓊𝒾 𝒹𝒶 𝒾𝑔𝓃𝑜𝓇𝒶𝓇𝑒 𝒾𝓁 𝓂𝒶𝓁𝑒 𝒸𝒽𝑒 𝒶𝒸𝒸𝑜𝓂𝓅𝒶𝑔𝓃𝒶 𝒸𝑒𝓇𝓉𝑒 𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾 𝓊𝓂𝒶𝓃𝑒, 𝓂𝒶 𝓃𝑜𝓃 è 𝑔𝒾𝓊𝓈𝓉𝑜 𝒸𝑜𝓃𝓈𝒾𝒹𝑒𝓇𝒶𝓇𝑒 𝓂𝒶𝓇𝑔𝒾𝓃𝒶𝓁𝒾 𝓁'𝒶𝓂𝒾𝒸𝒾𝓏𝒾𝒶 𝓋𝑒𝓇𝒶 𝑒 𝓈𝒶𝓃𝒶, 𝒾𝓁 𝒻𝒶𝓈𝒸𝒾𝓃𝑜 𝒹𝑒𝓁𝓁'𝒾𝓃𝓉𝑒𝓁𝓁𝒾𝑔𝑒𝓃𝓏𝒶, 𝒾𝓁 𝒸𝒶𝓁𝑜𝓇𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁'𝒶𝒻𝒻𝑒𝓉𝓉𝑜 𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁'𝒶𝓅𝓅𝓇𝑒𝓏𝓏𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜 𝓇𝑒𝒸𝒾𝓅𝓇𝑜𝒸𝑜.
   𝒬𝓊𝑒𝓈𝓉𝑜 𝓅𝑜𝓈𝓉 𝓁𝑜 𝒹𝑒𝒹𝒾𝒸𝑜 𝒶𝒾 𝓂𝒾𝑒𝒾 𝓅𝓊𝓃𝓉𝒾 𝒹𝒾 𝒻𝑜𝓇𝓏𝒶, 𝒶𝑔𝓁𝒾 𝒶𝓂𝒾𝒸𝒾 𝓋𝒾𝓇𝓉𝓊𝒶𝓁𝒾 (𝓅𝑒𝓇𝒸𝒽é 𝒹𝒾𝑒𝓉𝓇𝑜 𝒶 𝑜𝑔𝓃𝒾 𝓃𝒾𝒸𝓀𝓃𝒶𝓂𝑒 𝒸𝒾 𝓈𝑜𝓃𝑜 𝓅𝑒𝓇𝓈𝑜𝓃𝑒,  𝒸𝑜𝓃 𝓁𝑒 𝓁𝑜𝓇𝑜 𝓈𝓉𝑜𝓇𝒾𝑒)  𝓈𝑒𝓇𝒾, 𝒹𝒾𝑔𝓃𝒾𝓉𝑜𝓈𝒾 𝑒 𝓅𝓇𝑒𝓏𝒾𝑜𝓈𝒾 𝓅𝑒𝓇 𝓂𝑒,  𝒻𝓇𝓊𝓉𝓉𝑜 𝒹𝒾  𝒶𝓂𝓅𝒾𝒶 𝓈𝑒𝓁𝑒𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒, 𝓁𝒶 𝒸𝓊𝒾 𝓅𝓇𝑒𝓈𝑒𝓃𝓏𝒶 𝓅𝑒𝓇𝒸𝑒𝓅𝒾𝓈𝒸𝑜 𝑒 𝓁𝒶 𝒸𝓊𝒾 𝓂𝒶𝓃𝒸𝒶𝓃𝓏𝒶 𝒶𝓋𝓋𝑒𝓇𝓉𝑜.
 

 𝒞𝑜𝓁𝑜𝓇𝑜 𝒸𝑜𝓃 𝒾 𝓆𝓊𝒶𝓁𝒾, 𝒾𝓁  𝒮𝐼'  è  𝓅𝒾ù 𝒻𝑜𝓇𝓉𝑒 𝒹𝑒𝓁 𝒩𝒪. 

 

 

 

Ti piace?
62
FemmeNoire 03 marzo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ti piace?
61
FemmeNoire 01 marzo


⁰¹ ᴹᵃʳᶻᵒ ²⁰²⁵

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ti piace?
56
FemmeNoire 26 febbraio

♥26ƒєввяαισ 2025 ♥

 

"Io non posso insegnare niente a nessuno. Io posso solo farli pensare" [Socrate]

 

 Oggi riflessione sulla mitologica narrazione di Narciso: un bel giovanotto che ogni giorno andava a contemplare la propria bellezza nell’acqua di un lago. Narciso era così affascinato dalla sua immagine che un giorno cadde nel lago e affogò. Nel luogo in cui era caduto, nacque un fiore che chiamarono Narciso.

Quando Narciso morì, accorsero le Oreadi, le ninfe del bosco, e videro il lago trasformato da una pozza di acqua dolce in una brocca di lacrime salate.

"Perchè piangi?" domandarono le ninfe del bosco.

Piango per Narciso," disse il lago.

"Non ci stupisce che tu pianga per Narciso", soggiunsero.

"Infatti, mentre noi tutte lo abbiamo sempre rincorso per il bosco, tu eri l'unico ad avere la possibilità di contemplare da vicino la sua bellezza" .

"Ma Narciso era bello?" domandò il lago.

"Chi altri meglio di te potrebbero saperlo?" risposero, sorprese, le ninfe.

"In fin dei conti, era sulle tue sponde che Narciso si sporgeva tutti i giorni."

Il lago rimase per un po' in silenzio.

Infine disse:" Io piango per Narciso, ma non mi ero mai accorto che fosse bello. Piango per Narciso perché, tutte le volte che lui si sdraiava sulle mie sponde, io potevo vedere riflessa nel fondo dei suoi occhi la mia bellezza"   -                      (Oscar Wilde - La leggenda di Narciso)

 

 

 

 

Secondo il mito greco, Narciso era noto per il suo atteggiamento di rifiuto e disprezzo verso molti. Come punizione, Nemesi lo fece innamorare della sua stessa immagine riflessa in una fonte.

Nemesi era la dea incaricata di punire gli uomini per i loro eccessi, la loro arroganza e le loro ingiustizie.

È diventata un simbolo di donne che non si lasciano intimidire e affrontano con intelligenza e integrità ogni "Narciso".

Libere da qualsiasi influenza. -

 

 

Ti piace?
63
FemmeNoire 25 febbraio

 

 

 

 

 

 

 

Ti piace?
50
, , , , , , , , , , , , ,