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Mi descrivo

Sempre dalla parte delle donne. Purtroppo invidie e gelosie fanno si che le donne si scaglino spesso verso altre donne, nella storia, nella vita, e purtroppo nella chat. Mi piace leggere storie di donne sia reali che mitologiche distrutte da altre donne e da uomini violenti. E la strage continua...

Su di me

Situazione sentimentale

convivenza

Lingue conosciute

-

I miei pregi

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I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Tre cose che odio

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Nel momento in cui un bambino nasce anche una madre sta nascendo. Lei non è mai esistita prima. La donna esisteva, ma la madre, mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo.

(Osho Rajneesh)

 

 

 

 

 

Medusa, o delle donne che vengono punite al posto degli uomini
Non c’è modo di rigirarla la storia di Medusa: come quella di Cassandra è uno di quei miti che sono un pugno allo stomaco e non hanno redenzione. C’è lei, che ha la peggiore colpa per una ragazza: è bella, e non ne fa mistero. Basta questo perché venga considerata una donna a disposizione da certi maschi e una pericolosa rivale da abbattere da certe femmine. Medusa fa la sua vita, ma Poseidone la vede e la vuole. E così la prende. Ma per farlo aspetta che Medusa sia in un luogo che reputa sicuro: il tempio di Atena. Fatale errore. Atena fra tutte le dee è quella meno solidale con le altre donne: è la figlia preferita del padre, abituata ad imporsi su di lui e a non capire  quindi i problemi delle donne che non hanno un padre onnipotente loro protettore. Per giunta, non sopporta Medusa che gareggia con lei in bellezza. E quindi se deve far pagare a qualcuno l’affronto e il sacrilegio, invece di colpire lo zio Poseidone, rende Medusa un mostro, con i capelli fatti di serpenti e lo sguardo che trasforma in pietra. È un mostro, e quindi viene allontanata da tutti. Finché l’eroe di turno che deve acquisire gloria non decide di ucciderla tagliandole la testa, per farsi bello con quella Atena che è stata la causa della trasformazione di Medusa. E la regala, la testa, proprio ad Atena, che se la mette orgogliosa sullo scudo. E lei, Medusa, la vittima di tutti,  dei libidinosi e viscidi, di idee maschiliste e indifferenti e di eroi ambiziosi, muore così, male, dopo una vita in cui nessuno ha provato per lei un minimo di compassione, o di solidarietà. Di tutte le figure del mito, lei purtroppo, è la più femminile e senza riscatto: quella che sconta i peccati di tutti e finisce pure per essere giudicata un mostro dalla società perbene.

 

(Galatea Vaglio)

 

 

 

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