I marinai di mestiere come quelli da diporto soffrono di questa strana metamorfosi (ricordate il racconto di Kafka? Quel Gregorio che al mattino si ritrova blatta ripugnante?), per la quale si rendono affascinanti in ogni porto in cui mettono piede - pronti però a salpare la mattina seguente per lidi lontani.
Credono che il mare sia sconfinato, e valga a frapporre distanze incolmabili tra sé e il resto del mondo.
Ingenui...
Se li guardate dall'alto, vi accorgete che per ogni estremo orizzonte il loro mare è sempre circondato dalle terre emerse.
Un lago e niente più, cinto da un anello di pietra al quale essi -illusi fuggiaschi- prima o poi dovranno attraccare.
