Il mestiere di vivere è davvero difficile e complicato.
Certo non per tutti, ma per molti decisamente si.
Svegliarsi ogni mattina, oppure accompagnare la notte fino all'alba
con gli occhi aperti, e frugare dentro di se per trovare energie e motivazioni,
desideri e, soprattutto una vera ragione per poter affrontare la giornata.
Indossare un vestito adatto, un'espressione ed un sorriso stanco.
Provare a scansare i pensieri, allontanarli dicendogli "a dopo, a stasera ma adesso no, proprio no, per favore".
E, soprattutto, nascondersi quella sensazione terribile che fa atterrisce quella che fa capire che non si sta vivendo ma solo sopravvivendo: a se stessi, mentre si cammina su un tappeto pieno di sogni infranti, delusioni, amarezze.
Ma anche di ricordi e di frammenti di felicità, quella felicità che manca tanto e a cui nonostante tutto non si riusce a rinunciare. Chimera inafferrabile.
E allora, così, si arriva alle porte della sera, all'ingresso di un'altra notte in cui pensare che domani sarà meglio. Si, un domani che sarà sempre meglio.
Grazie Vasco.