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Mi descrivo

Lo farò utilizando frasi e pensieri ke mi rappresentano: "Non importa quali abiti tu abbia indosso, se il tuo spirito colmo di semplicita'.. vestirai sempre elegante"- "Un popolo oppresso lotta per la liberta', un popolo libero va verso la dittatura" - "Meglio morire in piedi, che vivere una vita in ginocchio"-"Per ogni moda che ti veste c'e' una moda che ti spoglia"-"E meglio fare ma rimpiangere, ke vivere nel rimpianto di nn aver Fatto" "non amare il perfetto ma rendi perfetto ciò ke ami"

Su di me

Situazione sentimentale

single

Lingue conosciute

-

I miei pregi

Dolce, sensibile, romantico, disponibile, leale, corretto, atipico, colpevole ma innocente...

I miei difetti

Probabilmente sono proprio i miei pregi a trasformarsi spesso nei miei difetti più grandi...

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. FARE E SEGUIRE SPORT
  2. IL MIO LAVORO
  3. Chi ha il coraggio di sbagliare

Tre cose che odio

  1. LA LAZIO LA JUVE MOGGI E GALLIANI
  2. Le donne ke se la tirano soprattto quelle in chat
  3. Ki è capace solo a giudicare e a emettere sentenze

I miei interessi

Passioni

  • Sport
  • Viaggi
  • Cinema

Sport

  • Arti marziali
  • Calcio e calcetto
  • Nuoto

Libro preferito

Idem..

Meta dei sogni

Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda

Film preferito

Ce ne sono troppi..

"La velocita e la direzione del nostro cammino lungo la strada della vita indicano più o meno la nostra età, nell'infanzia corriamo senza mai voltarci indietro, col tempo invece ci ritroviamo spesso a rallentare quel tanto che basta per guardarci intorno e assaporare certi momenti, e questo e' un segnale di crescita. Solo negl'anni del tramonto quando abbiamo rallentato il passo e la lunga corsa e' prossima al traguardo trascorriamo molto tempo a gurdarci indietro e a chiederci.. Perchè abbiamo sempre avuto tanta fretta?"

L’intelligenza sfocia nella stupidità?

A mio parere penso proprio di si e l’uomo ne è la prova tangibile.

L’uomo è senza alcun dubbio l’essere più intelligente di questo pianeta e questo ci differenzia dalle altre creature che vi vivono, per fare due esempi piuttosto stupidi e che ai molti potrebbero sembrare banali, siamo gli unici consapevoli della morte e gli unici a riconoscersi se ci mettiamo davanti a uno specchio. Giudichiamo un “animale” colui che si macchia di un crimine piuttosto brutale ed efferato o anche semplicemente una persona che non si comporta in maniera civile, li dove per civile si intenda un comportamento che lo sia per la massa e per la cultura del luogo dove ci si trova. Determinati modi di fare e comportamenti nell’antica Roma oggi sarebbero giudicati incivili eppure in quel tempo erano considerati normali e rientravano nella quotidianità venendo giudicati quindi civili o normali per la massa e la popolazione del posto, ma non c’è bisogno di andare così indietro nel tempo anche oggi possiamo trovare esempi dello stesso genere sostandoci e andando in altri paesi. Usiamo quindi il termine animale come dispregiativo ma in realtà i veri animali non siamo che noi, l’Uomo lo è! La storia del resto ce l’ha insegnato e ce lo dimostra ogni giorno, l’uomo è vile, meschino, corrompibile, disonesto, pensa solo a se stesso, al potere e alla ricchezza. Siamo gli unici a uccidere per gioco, passione, sport, lucro, diletto e chi più ne ha più ne metta, danneggiamo ogni giorno il pianeta che ci ospita, a causa nostra ogni giorno centinaia di specie animali si estinguono per sempre mettendone a rischio altrettante, insomma siamo un vero e proprio cancro per il “nostro” pianeta, un virus, una malattia.

continua...

Siamo tanto intelligenti da provocare guerre, da uccidersi a vicenda, nel regno animale si uccide per mangiare, per accoppiarsi, per garantirsi un territorio, una discendenza o per venire a capo di un gruppo, ma il fine è sempre lo stesso la sopravvivenza. Avremmo tanto da imparare dal mondo animale, ci sono comunità e organizzazioni migliori della nostra dove non conta il singolo ma la collettività, come è il caso delle Api o delle Formiche ad esempio. Il fine dell’uomo è ben altro che la pura e semplice sopravvivenza come avviene appunto negli altri essere viventi, noi quel fine lo abbiamo superato e calpestato. 10mila anni fa i nostri antenati primordiali sapevano a malapena accendere un fuoco e avranno pure vissuto come animali fortuna loro, li dove per “vivere come un animale” non lo intendo di certo in senso dispregiativo del termine visto che si comportavano sicuramente come qualsiasi altro essere vivente esistente su questo pianeta ha sempre fatto, e cioè prendere dal pianeta in cui era ospitato lo stretto necessario per la sopravvivenza.

continua...

Oggi tutto questo progresso ci sta rendendo stupidi e schivi di noi stessi, e più andremo avanti con gli anni e più sarà peggio, non possiamo fare a meno del cellulare, prendiamo la macchina per fare 100 metri, viviamo di comodità, di progresso, non possiamo proprio farne a meno ormai. Anche io a malincuore lo dico non posso fare a meno di tante cose alle quali ormai mi sono abituato, cose che hanno reso la mia vita apparentemente migliore, ma che in realtà ci sta rendendo sicuramente più stupidi e sempre meno intelligenti. Dove è il confine tra intelligenza e stupidità in tutto questo quindi? Nessuno, non c’è! E’ inevitabile che l’intelligenza sfoci nella stupidità purtroppo e quando ci accorgeremo dei tanti errori che sono stati fatti sarà troppo tardi, non è un problema nostro o dei nostri figli ma delle generazioni future, le quali si ritroveranno un pianeta esaurito, irrimediabilmente cambiato e sul l’orlo del collasso. Ma tanto a noi che ci frega niente viviamo comodamente con la nostra machina e il nostro televisore e non pensiamo al domani o alle generazioni future, a quello che sarà, è la natura dell’uomo quella di pensare solo a se stesso come individuo e non alla collettività, al prossimo.

FIGLIO DEGLI ANNI 80.... SE....

Almeno una volta nella vita ti sei chiesto cosa fosse di preciso un "razzomissile" e come funzionassero i "circuiti di mille valvole"
almeno per una volta ti sei chiesto per quale misteriosa legge fisica, Mimì riuscisse a far scomparire il pallone e a farlo riapparire a cazzo sul campo di pallavolo...e sempre rigorosamente dentro la linea.
ti sei chiesto almeno una volta quanto fosse alta la rete del suddetto campo.
ti sei chiesto quanto fosse lungo il campo di Holly & Benji dal momento che si vedeva la linea dell'orizzonte.
ti ricordi di Licia Colò che, al posto di parlar con gli orsi bianchi, parlava coi cani rosa.
ti ricordi di quando Gerry Scotti era ancora un dj
hai ballato almeno una volta Reality (del tempo delle mele) a distanza di sicurezza e sotto la sorveglianza di insegnante o genitore che sia. Magari con una scopa in mano.
ti sei incazzato almeno una volta perchè tua madre non ti ha comprato l'Allegro Chirurgo.

ricordi quando le Barbie non subivano ancora mutazioni genetiche bagnandole con l'acqua calda o fredda.
ti ricordi di giocattoli geniali come il Forno Harbert, la Macchina per lo zucchero filato Harbert, la Gelatiera Harbert, la Macchina dei popcorn Harbert...
il tuo idolo a colazione era un malato di mente romanista con il fantasioso nome di Mago Galbusera.
a furia di biscottini del Malato di Mente Galbusera anche casa tua sembrava un covo romanista: a colazione indossavi una tuta rossa e gialla, prendevi i biscotti da una biscottiera rossa e gialla, li inzuppavi nel latte in una tazzona da 3 litri rossa e gialla...
non sei mai riuscito a completare il Cubo di Rubik.
baravi staccando le etichette colorate del Cubo di Rubik.
baravi staccando i cubetti del Cubo di Rubik perchè le etichette non si incollavano più.
ti ricordi quando le sorpresine non erano dentro gli ovetti, ma nelle merendine. E non si collezionavano. Si perdevano.

ti ricordi quando al piccolo MugnaioBianco Clementina (comprensibilmente) dava il due di picche (Sarà per via delle dimensioni? Una generazione di uomini con l'incubo delle misure per colpa dei pubblicitari?).
ti ricordi quando a scuola si spacciavano le gomme profumate.
ogni volta che pigli un traghetto ti viene in mente Gopher e ti metti sul ponte a canticchiare: "...mare profumo di mareeee...con l'amore io voglio giocareeee..."
hai creduto almeno una volta in vita tua che i Righeira fossero davvero fratelli.
ti ricordi quando Paolo Rossi era ancora il nome di un calciatore
ed infine... sei in grado di completare la seguente frase: "...arriva presto, finisce presto e di solito
non pulisce il..."

R.F.K.

“Alcuni cercano un capro espiatorio, altri una cospirazione, ma almeno questo è chiaro: la violenza semina violenza, la repressione genera ritorsioni e solo una pulizia dell’intera società potrà eliminare questa malattia dalla nostra anima.”
Robert F. Kennedy, Discorso in Ohio, Aprile, 1968

“Il mio pensiero è piuttosto chiaro e sono convinto che alla fine potremo lavorare insieme.  E nonostante quello che succede negli Stati Uniti da tre anni a questa parte -  e mi riferisco alle divisioni, alle violenze e al disincanto per la nostra società in generale, che si tratti di bianchi contro neri, di poveri contro ricchi, o di divisioni tra persone di diverse fasce di età o ancora della Guerra in Vietnam -  sono convinto che possiamo lavorare tutti insieme. Siamo un grande paese, un paese altruista e compassionevole. Ed io intendo fare di quanto ho detto le basi per la mia candidatura…..”
Discorso finale di Robert F. Kennedy, 5 giugno, 1968

"Ogni volta che un uomo si alza in difesa di un suo ideale o agisce per migliorare il destino degli altri, o combatte contro le ingiustizie, è come se provocasse una piccola onda di speranza la quale incrociando ogni altra onda partita da milioni di diversi centri di energia, e sfidando tutte le altre onde, forma una corrente che può abbattere i muri più resistenti dell’oppressione e della resistenza."

Quarant’anni fa, Robert Kennedy tenne un discorso sulla reale ricchezza delle Nazioni e sul PIL. Tre mesi dopo fu assassinato.
Cos’è il PIL, il Prodotto Interno Lordo? Il misuratore della crescita della società? La trasformazione in denaro, un concetto astratto, della nostra salute, del nostro tempo, dell’ambiente? Nessuno ha mai calcolato il COSTO del PIL. I danni dei capannoni vuoti, delle merci inutili, dei camion che girano vuoti come insetti impazziti, della distruzione del pianeta. Nessuno ha mai stimato il valore del tempo perduto per le code, per gli anni sprecati a lavorare per produrre oggetti inutili. Per gli anni buttati per comprare oggetti inutili creati dalla pubblicità. Il tempo, la Terra, la vita, la famiglia (gli unici importanti) sono concetti troppo semplici per il PIL. Un mostro che divora il mondo. Lo mangia e lo accumula. Lo digerisce e lo trasforma in nulla. L’equazione PIL = ricchezza è un incantesimo. I prodotti inutili non diventano utili perché qualcuno li compra.

Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas:

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel
mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette,
e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità
dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.

Da Febbre a 90

"Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose. Dopo un pò ti si mescola tutto in testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perchè l'Arsenal fa schifo o viceversa. Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per l'Arsenal quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo...Ok, va bene tutto, ma non lo so, forse è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro. Come fai a capire quando mancano 3 minuti alla fine e stai 2-1 in una semifinale e ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce, stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient'altro nella testa. E poi il fischio dell'arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato l'elemento cruciale in tutto questo, rende la cosa speciale; perchè sei stato decisivo come e quanto i giocatori e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio? E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio e che male c'è in questo?.....anzi è piuttosto confortante se ci pensi."

A volte mi sale una profonda nostalgia degli anni della mia infanzia, da piccolo ti sentivi ripetere continuamente che avresti rimpianto quei tempi, quegli anni ma non davi più di tanto peso a quelle parole e anzi la voglia di diventare grande cresceva all'unisono con te. Ma quando cresci ti rendi conto che niente è come te lo saresti aspettato, niente è come avresti voluto, maturando e crescendo prendi consapevolezza di tante cose, perdi tutta quella innocenza, quella inconsapevolezza e spensieratezza tipica dell'infanzia e a volte vorresti davvero tornare indietro. Non sono certo le responsabilità, gli impegni, il lavoro, i problemi, il fatto che non è più tutto un gioco come prima o che spunta qualche capello bianco qua e la a metterti paura o pensiero. Te ne mette invece il fatto di renderti conto di vivere in un mondo di merda, pieno di squali, di cattiverie, di vivere in un mondo dove ha la meglio il più furbo non il più bravo o abile, dove gli unici valori riconosciuti come importanti sono i soldi, il potere. Nell’adolescenza cominci a capire e vedere certe cose ma non gli dai importanza, non te ne frega niente, pensi solo a divertirti giustamente, poi però arriva il momento in cui ti svegli, un po’ come in Matrix dove la scelta di una pillola diversa ti sveglia e ti mostra quale è la realtà delle cose.

Soldi? Potere? Possono arricchire il nostro aspetto e il nostro modo di vivere, ma il bene più bello e prezioso ce lo abbiamo già avuto da piccoli, ed è la purezza e l’innocenza che hanno i bambini, un tesoro quello si davvero inestimabile, purtroppo crescendo lo perdiamo senza neanche accorgercene, ma se solo potessimo far restare dentro di noi un po’ di esso, sono sicuro che il mondo sarebbe un posto migliore, molto migliore.

Sempre da febbre a 90

"Nessuno dei momenti che la gente descrive come i migliori della propria vita mi sembrano analoghi. Dare alla luce un bambino dev'essere straordinariamente emozionante, ma di fatto non contiene l'elemento cruciale della sorpresa, e in tutti i casi dura troppo a lungo; la realizzazione di un'ambizione personale - una promozione, un premio, quello che vuoi - non presenta il fattore temporale dell'ultimo minuto, e neppure l'elemento di impotenza che provai quella sera. E cos'altro c'è che potrebbe dare quella subitaneità? Una grande vincita al totocalcio, forse, ma la vincita di grosse somme di denaro va a toccare una parte completamente diversa della psiche, e non ha niente dell'estasi collettiva del calcio. E allora non c'è proprio niente che possa descrivere un momento così. Ho esaurito tutte le possibili opzioni. Non riesco a ricordare di aver agognato per due decenni nient'altro (cos'altro c'è che sia sensato agognare così a lungo?), e non mi viene in mente niente che abbia desiderato da adulto come da bambino. Siate tolleranti, quindi, con quelli che descrivono un momento sportivo come il loro miglior momento in assoluto. Non e' che manchiamo di immaginazione, e non è nemmeno che abbiamo avuto una vita triste e vuota; è solo che la vita reale è più pallida, più opaca, e offre meno possibilità di frenesie impreviste".

FIGLIO DEGLI ANNI 80.... A NOI CHE....

Noi che... finivamo in fretta i compiti per andare a giocare a pallone all'oratorio o sotto casa
Noi che... facendo le conte per le squadre eravamo più crudeli di Rudolf Hess. Palla e porta o scarto? Alcuni di noi non si sono mai più ripresi
Noi che... se venivamo scelti per primi ci sentivamo troppo fichi
Noi che... chi arriva prima a dieci ha vinto
Noi che... a corner tre è rigore
Noi che... 'siete dispari, posso giocà?' - 'Eh non lo so, er pallone nun è er mio...
Noi che... 'Che me fate entrà?' - 'Si, basta che te trovi un artro, sennò semo dispari!' 
Noi che... cambio portiere, portieri volanti e...battimuro vale? Vale, vale tutto!

Noi che... la rimessa dal fondo la chiamavamo firichick (il free-kick non sapevamo nemmeno dove stesse di casa)                                                                                                      Noi che... fra una partita e l'altra ci dissetavamo alla fontanella
Noi che... avevamo la maglia della nostra squadra e non del giocatore, perché amavamo il calcio più del calciatore
Noi che... il calcio in TV lo guardavamo solo la Domenica ed il Mercoledì
Noi che... il giovedì mattina eravamo rincoglioniti perché la sera prima avevamo visto Mercoledì Sport
Noi che... la Domenica alle 19.00 vedevamo un tempo di una partita di calcio.
Noi che... alla DS potevamo vedere i servizi della serie A, i gol della B, il gran premio, tennis, basket e pallavolo. Non dovevamo sorbirci ore di stronzate per vedere quattro gol
Noi che ... "Grazzie brevemende" l'abbiamo conosciuto come giornalista
Noi che... Galeazzi l'abbiamo visto magro

Noi che... andavamo dall'amica del cuore di quella che ci piaceva e le chiedevamo: 'Dici a Paola se si vuole mettere con me?'. Dopo un po' tornava e la risposta era sempre la stessa:'Ha detto che ci deve pensare'
Noi che... agli appuntamenti c'eravamo sempre tutti, anche senza telefonini
Noi che... siamo diventati grandi ma non se n'è accorto nessuno
Noi che... viviamo lontani, ma quando usciamo di casa e giriamo l'angolo speriamo sempre di incontrarci col pallone in una busta di plastica.!

UN GRANDE UOMO

Sono parole e discorsi che ti fanno accapponare la pelle nel leggerle, ancor di più nel sentirgliele dire nei vari video dell'epoca. Di persone come lui ce ne sono davvero poche oggi, di politici come lui neanche l'ombra, purtroppo quando ne nasce uno viene subito ucciso da chi ha il potere e si sente minacciato che possa cambiare le cose e far aprire gli occhi alla gente. Chissà come sarebbe stata la nostra vita oggi, come sarebbe stata la nostra storia fino ad oggi se un uome come RFK fosse diventato presidente degli USA, la persona quindi più potente del mondo. La storia del resto ce l'ha insegnato, è piena di grandi uomini che da soli sono riusciti a cambiare il mondo in meglio, e con RFK presidente sicuramente migliore e non di poco di quello che abbiamo oggi le cose lo sarebbero state di certo, ma questo è fuor di dubbio del resto visto che è stato ucciso dallo stesso sistema corrotto che oggi ci governa e che non permetterebbe mai che una persona del genere salga al potere della nazione più potente al mondo.

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