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Rabbia e Paura
Un uomo giunse in Cina. Quando entrò nel Paese – deve trattarsi di
una storia antichissima – proprio alla frontiera, vide una folla di
gente. Due individui si stavano quasi per uccidere. Gridavano,
facendo grandi balzi l’uno verso l’altro, con gesti furiosi e con
le spade sguainate. In realtà non stava succedendo nulla: era come
in un film, sembrava solo un gioco. Il nostro viaggiatore non
riusciva a cogliere la minima rabbia sui loro volti. I loro sguardi
erano calmi e sereni, i loro volti distesi; entrambi sembravano
saldi e centrati. Perchè, dunque, tutto questo urlare, questo
lampeggiare di spade, e questi balzi e queste urla e questi
attacchi a sorpresa? Nessuno veniva colpito, e nessuno cercava di
fermarli. La folla stava a guardare pacifica quella sceneggiata.
Dopo un pò l’uomo cominciò a stancarsi e ad annoiarsi. Si desidera
sempre che accada qualcosa di emozionante. Alla fine, uno dei due
andò in collera: divenne rosso in volto, i suoi occhi presero a
fiammeggiare… e quel punto la folla si dileguò e la lotta finì. Il
nuovo arrivato non riusciva a crederci, non capiva cos’era
successo. Chiese a uno dei presenti: “Cosa significa? Non ho capito
cos’è successo… erano tutti e due pronti ad ammazzarsi, ma quando è
giunto il momento dell’azione, quando uno dei due si era veramente
alterato e aveva perso la sua freddezza, a quel punto tutto è
finito.. come mai?" Gli venne risposto: “Sono entrambi taoisti,
seguaci di Lao Tzu, e nelle scuole taoiste esiste questo criterio:
nell’istante in cui una persona va in collera, è sconfitta. A quel
punto non è più necessario lottare, ha rivelato la sua impotenza,
la sua paura. Questo è sufficiente! La sua rabbia dimostra che è un
codardo. A quel punto la lotta finisce: l’altro si è guadagnato la
vittoria, è il vincitore, perchè è rimasto distaccato. Non è stato
possibile distoglierlo dal suo centro. Non è stato possibile
scalfirlo nella sua integrità. E’ rimasto integro!".
Amore. Ricchezza e Successo
Rientrando a casa, una donna vide tre uomini dalle lunghe barbe
bianche seduti nel cortile. Disse loro: "Non ci conosciamo, ma
avete l'aria affamata: entrate, che vi offro qualcosa da mangiare."
"tuo marito è in casa?", le domandarono. "No è uscito." " allora
non possiamo entrare." Quella sera, rincasato suo marito, la donna
gli spiegò cos'era successo. Lui le rispose: "Beh, adesso sono qua:
và da loro digli che son tornato, e falli entrare. "Non entriamo
tutti nella stessa casa", rispose l'uomo a sinistra. "Perché?"
rispose la donna. L'uomo in mezzo, indicando i suoi due compagni
spiegò: "il suo nome è Ricchezza, e il suo e Successo. Io sono
Amore.", poi aggiunse: "Adesso rientra in casa, e decidi con tuo
marito chi di noi desideri in casa tua." La donna entrò e ripetè a
suo marito ciò che le era stato detto. lui era entusiasta: " che
bello! Bè, visto che le cose stanno così, invitiamo Ricchezza, e
che riempia la nostra casa di ricchezza. Sua moglie non era
d'accordo:" Ma, caro, perché non invitiamo Successo?" La loro
bambina, che aveva ascoltato tutto da un'altra stanza, li raggiunse
proponendo invece di invitare Amore:" Così la nostra casa sarà
piena d'amore." i genitori sorrisero, e decisero di darle ascolto.
Così la donna uscì, e domandò: " chi di voi è Amore? Vieni, entra e
sii nostro ospite." Amore si alzò e cominciò a camminare verso la
casa. A quel punto anche gli altri due si alzarono, e lo seguirono.
Esterrefatta, la donna domandò loro:" Io ho invitato Amore: come
mai venite anche voi?". I due vecchi risposero all'unisono: " Se tu
avessi invitato Ricchezza o Successo, gli altri due sarebbero
rimasti fuori. Ma visto che hai invitato Amore, ovunque lui vada
noi lo seguiamo: dove c'è Amore, c'è sempre sia Ricchezza che
Successo."
La fatina e il mago
C'era una volta una fatina che amava entrare di notte nelle case
della gente e lasciare dei doni. Per via di una macchia che le
deturpava il viso, la fatina era visibile solo di notte come ombra,
mentre, durante giorno si rendeva completamente invisibile. Così,
al sicuro dallo sguardo della gente, la fatina osservava la
felicità delle persone a cui aveva lasciato i propri doni e
sorrideva, ma avrebbe tanto desiderato essere al posto di quelle
persone, godere di quella felicità. Tuttavia sapeva che la sua
natura non le avrebbe permesso di esaudire quel sogno, perché le
fate sono esseri orribili, esistono solo per fare doni alla gente e
nulla più. Così, rassegnata al proprio destino, la fatina contnuava
a distrubuire i propri doni, convinta che nessuno la vedesse. Ma un
giorno le si parò dinanzi un grande mago con un mantello del colore
del cielo che le disse: "Io so come puoi realizzare il tuo sogno".
La fatina, presa dallo spavento fuggì via. Intanto più i giorni
passavano, più le parole del mago risuonavano nella testa della
fatina, che ad un tratto decise di andare alla ricerca del mago, ma
vergognandosi del proprio aspetto, iniziò a seguirlo a distanza,
nella speranza di capire da sola cose le avrebbe potuto insegnare.
Così la fatina scoprì che anche il mago faceva dei doni ed erano
addirittura più belli sei suoi, ma era felice perché organizzava
delle grandi feste in cui la gente si divertiva e portava al mago
altri doni in cambio. Ad un tratto la fatina, decise di prendere il
coraggio a due mani e si presentò un po' tremante davanti al mago.
Il mago sorrise con dolcezza e trasse di tasca uno specchio magico
in cui c'era l'immagine di una bella fanciulla. La fatina chiese:
"Chi è?". "Sei tu rispose il mago! questa è l'immagine di te che
vedranno le persone a cui lascerai i tuoi doni se solo non fuggirai
e tenderai la tua mano verso di loro per ricevere in cambio un
cristallo magico con cui potrai ogni volta cancellare una parte di
quella macchia che hai dentro il tuo cuore".
Amicizia
Le amicizie vere sono quelle che si fondono sul sentimento; l'amico
non giudica, comprende. "Aldo Fregatelli "
Più ci innalziamo e più sembriamo piccoli agli occhi di coloro che
non sanno volare.
Friedrich Nietzsche
Chi sa di essere profondo, si sforza di esser chiaro. Chi vuole
apparire profondo alla folla, si sforza di essere oscuro. Infatti
la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il
fondo. " Friedrich Nietzsche "
Un giorno......
Un giorno un uomo ricco consegnò un cesto di spazzatura ad un uomo
povero, l'uomo povero gli sorrire e se ne andò con il cesto, lo
svuotò e lo lavò, e poi lo riempi di fiori bellissimi, ritornò
dall'uomo ricco e glielo diede, l'uomo ricco si stupì e gli disse:
"Perché mi hai dato questi fiori bellissimi se io ti ho dato
spazzatura?". E l'uomo povere disse: "Ogni persona da ciò che ha
nel Cuore".