Dell'infanzia ricordo libri e nessun giocattolo. C'erano di sicuro, ma si sono persi. Soldatini, trenini, bestie, case: i giochi sono miniature del mondo, utili a un bambino per sentirsi un gigante. Aiutano a crescere sopportando l'inferiorità.
Ho giocato poco, preferendo leggere. Dentro i libri non era possibile immaginarsi grandi. Le storie erano immense, la mia lettura piccola in confronto. Molte cose neanche le capivo. I libri mi ribadivano la mia taglia minuscola. Ma qualcosa all'interno s'ingrandiva. Il medico diceva che era il fegato, che allora si curava con l'olio di merluzzo.
A me sembrava invece che aumentasse la capacità d'aria nei polmoni. La lettura di Stevenson mi ha gonfiato di aria di oceano. La poesia napoletana mi scioglieva la lingua. London mi ha insegnato la neve. Le storie delle stragi della guerra mi facevano rimbombare la vena della fronte.
Erri De Luca - Il torto del soldato