Non mi dispiace affatto questo Natale sobrio e sottotono arricchito di pasti frugali. D'altronde, se non ricordo male, il festeggiato si trovava in una condizione piuttosto precaria... E non credo provasse i sintomi della depressione per non poter andare a far compere da Harrods.....
Profilo BACHECA 95
"La tua identità confligge con l'ipotesi della tua libertà. E questo mi pare così semplice! Non riesco a farla capire a nessuno… La fiducia sociale dipende dal fatto che siccome ti conosco e conosco la tua identità di te mi fido. Cosa vuol dire mi fido? Ipotizzo che non puoi rubare. Ipotizzo che non puoi fare scelleratezze. Perché la tua identità non te lo consente.
E la fiducia sociale si fonda sul fatto che tu non sei libero.
Perché la tua identità ti marchia e fa prevedere che il tuo comportamento sia quello che tu mostri.
Se invece la tua identità oscilla…
Allora nasce Dr. Jekyll e Mr. Hide.
La doppia personalità.
Allora lí probabilmente uno è libero…
Però non ha più identità.
L'identità è incompatibile con la libertà, punto e a capo!
E allora siccome l'identità ce l'abbiamo tutti, non so… Andate voi a trovare un posto dove poter dire che siete liberi."
(U. Galimberti)
“In un mondo che va alla rovescia, cioè che mette all’ultimo posto l’uomo, la sua salute, i suoi diritti, bisogna recuperare le forze per reagire. Bisogna acquisire strumenti e competenze per potersi orientare, bisogna mettersi in cammino”.
Mauro Scardovelli
"Se dovessi fare il ministro reintrodurrei la dicitura Ministero della Sanità Pubblica. Con me non ci sarebbero convenzioni con i privati. Non un euro. Io sono per una sanità pubblica, di alta qualità e totalmente gratuita. Per ri-costruirla non servirebbero nemmeno altri investimenti. Bisognerebbe smettere di rubare. Almeno trenta miliardi l’anno finiscono in profitto. Quando una struttura sanitaria che dovrebbe essere ospitale con chi soffre diventa un’azienda in cui si gioca con i rimborsi e il pagamento a prestazione, si mette in atto un crimine sociale".
Ora capite perché non lo vogliono né in Calabria né in nessuna istituzione politica?....
La natura umana è complicata. Non possiamo promettere nè garantire nulla a noi stessi, men che meno agli altri. Non possono esserci certezze, neanche quando si è convinti di averne. Tutto cambia. Noi cambiamo. Ci riveliamo. Diventiamo quel che non credevamo di poter essere......
( F. Zarbo )
Si disse: quando un giorno l'assalto della bruttezza fosse diventato del tutto insostenibile, si sarebbe comprata dal fioraio una violetta, una sola violetta, quello stelo delicato col suo minuscolo fiorellino, sarebbe uscita in strada e tenendolo davanti al viso l'avrebbe fissato spasmodicamente per vedere solo quello, per vederlo come fosse l'ultima cosa che voleva conservare, per se stessa e per i suoi occhi, di un mondo che aveva ormai smesso di amare. Sarebbe andata così per le strade di Parigi, la gente presto avrebbe cominciato a conoscerla, i bambini l'avrebbero rincorsa, derisa, le avrebbero tirato oggetti addosso e tutta Parigi l'avrebbe chiamata: la pazza con la violetta.
(Milan Kundera - L'immortalità)
Sono quella che sono.
Un caso inconcepibile
come ogni caso.
In fondo avrei potuto avere
altri antenati,
e così avrei preso il volo
da un altro nido,
così da sotto un altro tronco
sarei strisciata fuori in squame.
Nel guardaroba della natura
c'è un mucchio di costumi: di
ragno, gabbiano, topo campagnolo.
Ognuno calza subito a pennello
e docilmente è indossato
finché non si consuma.
Anch'io non ho scelto,
ma non mi lamento.
Potevo essere qualcuno
molto meno a parte.
Qualcuno d'un formicaio, banco, sciame ronzante,
una scheggia di paesaggio sbattuta dal vento.
Qualcuno molto meno fortunato,
allevato per farne una pelliccia,
per il pranzo della festa,
qualcosa che nuota sotto un vetrino.
Un albero conficcato nella terra,
a cui si avvicina un incendio.
Un filo d'erba calpestato
dal corso di incomprensibili eventi.
Uno nato sotto una cattiva stella,
buona per altri.
E se nella gente destassi spavento,
o solo avversione,
o solo pietà?
Se al mondo fossi venuta
nella tribù sbagliata
e avessi tutte le strade precluse?
La sorte, finora,
mi è stata benigna.
Poteva non essermi dato
il ricordo dei momenti lieti.
Poteva essermi tolta
l'inclinazione a confrontare.
Potevo essere me stessa – ma senza stupore,
e ciò vorrebbe dire
qualcuno di totalmente diverso.
(W. Szymborska - Nella moltitudine)