Per milioni di anni, l'umanità ha dovuto fare i conti, quotidianamente, con la durezza dell'esistenza. Da pochi decenni, e soltanto per una parte della popolazione mondiale, questa esperienza di estrema fragilità e totale precarietà si è attenuata. Ma nel profondo del nostro animo sentiamo ancora quell'angoscia ancestrale. Siamo tutti come Leo, il bambino protagonista di Melancholia, che di fronte alla catastrofe inelluttabile che sta per investire la Terra cerca protezione e consolazione. Ha bisogno di qualcuno che gli dica: Non aver paura, nulla ti potrà succedere. Troverà questo qualcuno nella zia Justine, persona sofferente, che nella vita ordinaria era annichilita da una forte depressione, ma, nel momento del pericolo, mentre i sani e i normali perderanno la testa, si comporterà nel modo più lucido e troverà la forza di mantenere la sua umanità. La piccola tenda nella quale si rifugerà con il bambino non li riparerà dalla catastrofe, ma fino ad un attimo prima della collisione, nelle braccia accoglienti della zia, ascoltando il suo calmo racconto, il bambino si sentirà al sicuro.
Arte, bellezza, filosofia, religione, scienza, in una parola la cultura, sono la nostra tenda magica, e ne abbiamo bisogno, disperatamente, da tempo immemorabile.
Guido Tonelli - Genesi