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Profilo BACHECA 23

N.I.H.I.L 17 febbraio

23 - FORSE

 

forse un giorno qualcuno leggerà queste parole

che non contano niente del resto

anche se io le scrivo come fossero i bassorilievi dentro le piramidi

o i dischi d'oro lanciati dalle sonde che viaggiano oltre il sistema solare

 

tanto, alieni, che cazzo ci capirete?

un foglio bianco

uno fitto di pensieri contorti

o piccole frasettine logiche e ordinate

 

sono quello che mi passa in testa ora

importantissimo

prezioso

unico

ma in ogni caso incomprensibile

 

non lo rileggerò nemmeno io

ma mi resterà netta l'impressione di aver trattenuto qualcosa di irripetibile

e che 23 post invece che 22 o 21 o 20 faccia tutta la differenza del mondo

 

ascolto musica

passo il tempo

dormire mi sembra uno spreco di tempo e di vita

ma vivere è sempre più un caos indistinto

e fare o non fare una cosa o l'altra non mi sembra cambi nulla in fondo

 

magari domani rileggo

di solito trovo qualche ripetizione

e mi da fastidio fare errori così grossolani

allora correggo

per me

per te

per nessuno

 

verrà la tua caustica amarezza

il tuo cinismo che non riesco quasi a scalfire

 

eppure 

scalfire il tuo cinismo a volte mi sembra la mia missione su questa terra

 

l'universo trabocca e mi sovrasta

ma da qualche mese a questa parte invento altri universi

producendo come una catena di montaggio immagini AI

cataloghi infiniti di forme possibili

di paesaggi

creature

come se la realtà non bastasse ad esaurirmi

 

le ammasso nel PC e resteranno lì

non è una cosa che avrà scopo

non sarà illuminata

osservata

 

la pagina è bianca

qualsiasi cosa io ci scriva fa lo stesso

non è più tempo di essere niente

 

non mi decido a dormire

ma poi mi addormenterò come tutte le altre notti

e sti cazzi

a domani

ad altro

a niente

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22 - FAME

 

mi piace il cinema che non è di nessuno

o almeno di pochi, perchè non è che li facciano apposta per me

i libri fitti di parole

gli argomenti complessi

i viaggi faticosi, estenuanti

di cui in fondo chi ti guarda stremato non capisce il senso

 

tu sei un universo

dove gli spettacoli sono rarefatti anche se meravigliosi

non di facile comprensione

ma sublimi

c'è il vuoto da sfidare

il rischio

il pericolo

 

di un intero universo mi bastano i frammenti

mi basta attraversarlo

mi basta la solitudine di esserci quasi da solo, solo, il primo dall'alba dei tempi

 

ho una lampadina per il buio

quelle con la batteria rettangolare

che se cadono si riaggiustano

si appiccicano in qualche modo

si riadattano i collegamenti e loro riprendono a illuminare

 

non mi spaventa l'inedia, il lungo silenzio, le parole indecifrabili

adoro la sfida

adoro che ci sia un altro orizzonte

un'altra alba

un altro frammento

 

qualcosa che segretamente immagino solo mio

solo per me

prezioso

unico

 

non è così forse, certamente

ma la mia esperienza è solo mia

e di questo tuo universo ho un'esperienza solo mia

irripetibile

con qualche lampo che resta e resterà solo dentro me

 

sono questi viaggi estremi e solitari quelli che in fondo voglio 

 

conoscere

sapere 

bramare

ogni giorno una briciola, piccola, infinitesimale

ma tua

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21 - CERCO

 

cerco

da sempre

avidamente

una piccola corrispondenza

autentica e inquieta

 

qualcuno che abbia voglia di ascoltare

un barlume che non è niente

ma che mi incendia

e che cerco di rinchiudere in una fila sconnessa di parole

 

qualcuno che lo voglia scambiare

con un'impressione improvvisa

con un desiderio accecante e poi soffocato

con un brivido sulla pelle

 

con quelle cose impossibili da trattenere

che forse non sento solo io

che forse non fanno tremare solo me

che è così bello contrabbandare

per quanto sia quasi impossibile

 

scambio quello che non vale per nessuno

quello che non si può fermare

pesare

contenere

 

la mia inquietudine

in cambio della tua

 

lo scrigno che contiene quello che sento

con lo scrigno in cui rinchiudi il tuo tumulto

la tua meraviglia

la tua ansia inconfessabile

 

un niente

che per me è tutto

 

torna qui

leggi

e poi appena puoi scrivimi

 

tu ora sai che queste parole le scrivo proprio a te, vero?

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20 - SENTI QUESTO...

 

c'è stato un tempo felice in cui tutto era nuovo

la musica da ascoltare ce la passavamo con le cassette

e certe cose le registravamo al volo e le tenevamo come oro

 

le sentivamo in macchina, la notte, tra amici

 

ricordo un frammento della colonna sonora di "tutto su mia madre"

la via della città dove mi trovavo quando l'ho ascoltata senza associarla a nulla

e l'emozione di quando poco tempo dopo ho visto il film al cinema

 

quel tunnel infinito, poi il bosco, poi la vista notturna di barcellona dall'alto

 

se rivedo il film ancora non lo so sostenere

e il ricordo rimane

e insieme il legame con un amico che non vedo da una vita

ma che non sparirà dalla mia testa

 

era il periodo in cui ancora sognavo di condividere tutto con tutti

le stesse sensazioni, la stessa pelle d'oca

e insieme già capivo che non sarebbe successo mai

se non per brevissimi istanti subito

 

sentite allora, pensavo

metto una canzone e rimbomba nel cielo

ovunque

per tutti

alzate gli occhi da dove siete

stropicciateli

guardatevi l'un l'altro stupiti

e sorridete, non è bellissimo?

 

poi lo so

non capireste... non sentireste nulla di quello che invece mi travolge...

 

a che serve allora?

 

a volte oggi ci riprovo nel più piccolo dei contatti

una persona alla volta

 

non è più la musica

è il niente che mi compone

che non so nemmeno raccontare

 

niente

ma è la stessa meraviglia, la stessa ansia, lo stesso desiderio:

 

"che tu possa entrare per un istante nelle mie sensazioni e percepire ogni cosa attraverso i miei sensi..."

 

e poi poterti dire: hai sentito?

sono io...

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19 - PESCE ROSSO

 

oggi ho l'attenzione labile del pesce rosso

la stessa voglia di fare immagino

(un girare senza meta)

la stessa pigra esistenza

 

mi manca il vetro curvo della boccia attraverso cui vedere un mondo alieno

o una vasca di acqua stagnante da girare

sarei felice anche solo di una colonna di bollicine in cui passare nuotando per sentire il brivido sulla pelle

 

mi tocca restare seduto alla scrivania

cercando di non vedere quel cielo così azzurro

di resistere alla seduzione del nulla quieto

o addirittura di prendere e uscire

 

magari fossi un pesce rosso

che poi avrà anche i suoi cazzi e le sue paturnie

ma ora mi appare come il massimo della gioia

 

nuotare

gironzolare senza meta

prendere un sassolino dal fondo e lasciarlo cadere una spanna più in là

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18 - GOLEM

 

non è così semplice "sognare un uomo e imporlo alla realtà"

ma ancora più difficile è costruirlo un frammento alla volta senza aggiungere nulla di impuro

senza riempire con la fantasia quello che manca

 

completare la pelle

immaginare i pensieri

definire la forma di un dito o della parte del corpo trascurata ad ogni visione

 

a me piace

a me affascina

mi ci applico con disciplina ogni volta che sento che ne vale la pena

 

mi occupa i pensieri

mi fa sorridere se ci penso

 

anche ora che sono sospeso

tra l'impazienza di avere altro ancora

ancora una scheggia

un pensiero

un'immagine

 

arriva qualcosa e già brucio perchè ne voglio altro...

 

non schernirti allora

non sottrarti

sei tu la meraviglia che cerco

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17 - BULIMIA

 

da tanto tempo mi piace il cinema

da quando li si poteva vedere solo in tv

o rarissimamente al cinema

 

con mia sorella aspettavamo come un piccolo rito l'acquisto del prossimo telesette

per vedere cosa davano in tv la settimana successiva

 

avevamo due giorni in tutto per vederla la sera

(regole rigide di un mondo andato

ho imparato così l'arte della trattativa)

 

poi sono arrivate le videocassette

quelle a buon mercato comprate in edicola

quelle vuote rimediate per registrare i film direttamente dalla tv

 

ho saltato a piedi pari dvd e blu-ray

dopo che un amico spacciatore mi ha introdotto al magico mondo dei video-cd

 

li produceva lui

17 ore per una conversione

qualcosa di mistico

quasi un parto

quel senso di attesa...

 

ora le cose hanno preso un'altra piega

ho un hard disk che sta nel palmo di una mano

e dentro circa 1500 film 

1056 ancora da vedere

pochi visti e cancellati

molti visti e diventati culto

 

però... 1056 film da vedere

(tre quarti con i sottotitoli, in italia nemmeno arrivano

non conviene

grazie fratelli vanzina, grazie boldi e de sica...)

 

comunque

due film alla settimana

104 all'anno

10 anni per vederli tutti

 

senza contare quelli che verranno

senza contare quelli che ancora non conosco ma già esistono

e quelli che ho visto ma inevitabilmente vorrei rivedere ancora molte volte

 

insomma

 

forse questa cosa mi ha preso la mano

da sola basta a riempire il tempo che mi resta da vivere

 

cadi pure sulla terra, cielo

spegniti, industria del cinema

io sono autosufficiente

 

anzi

 

lasciatemi in pace

io non faccio che cercare con la fame chimica che mi attanaglia

finisce che mi schianto...

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16 - MEGALOMANIA

 

vorrei vivere di quello che scrivo

non fosse che non scrivo praticamente nulla

e che sono abbastanza lucido da sapere che in fondo non si può più

 

vorrei anche conquistare il mondo

una specie di piano B sempre latente

che mi fa pensare che l'altra fantasia sia tutto sommato perbene e razionale

 

una volta l'ho scritto ad una ragazza che mi piaceva

e che si ostinava a non sentire i pensieri che non le dicevo ma tenevo solo nella testa

(però pensandoli con una concentrazione che di certo faceva rumore...)

 

"conquisteremo il mondo e sottometteremo la razza umana

ma forse ti sarà concesso di far parte del mio harem"

 

una cartolina mandata dalle montagne

molto molto molto migliore di una lettera che le avevo scritto mesi prima

e che ad averla oggi mi farebbe capire che in fondo, per poco che sia, un pochino mi sono evoluto...

 

dicevo

vorrei vivere di quello che scrivo

ma forse tra poco basterà "vorrei vivere"

perchè non è sempre dato a tutti

trovare un senso, trovare una cosa che emoziona

 

ora per me è come un flusso continuo

che anche troppo spesso mi sommerge

ma vai a sapere

 

c'è un cielo azzurro e netto 

ripulito dalla pioggia di ieri

un transito continuo di scintille abbagliate dal sole

insetti credo

io scrivo e guardo fuori

tra poco forse lavoro

più tardi viaggerò fino a sera

 

un giorno spensierato

 

vorrei vivere di quello che scrivo

ma anche così per ora sto bene...

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15 - SINESTESIA

 

in questi giorni che se non sono assente scrivo ma trovo una casella piena

lascio un messaggio qui

che è "la mia lettera al mondo che a me non scrisse mai"

dovrei fare altro ma tant'è

invece che tardi poi farò tardissimo

 

non so immaginare il mondo di un colore solo

non so metterli in fila dal più bello

perchè per me è come se fossero rette che divergono verso direzioni differenti

impossibile scegliere, impossibile confrontare

 

poi mi accorgo che adoro il bianco e nero quando fotografo

e mi trovo a immaginare cosa vedrei se tutto fosse rosso, per dire

il mare di sangue

il cielo sempre al tramonto

e così via...

 

da bambino percepivo una strana associazione tra le vocali ed i colori

a pelle

senza sapere cosa fosse come succede sempre ai bambini

ora credo di sapere che si chiami sinestesia

ed ho anche scoperto, tanti anni fa, che rimbaud ci ha scritto una poesia

e forse mi ha rubato l'idea

perchè lui l'ha scritta 110 anni prima

ma io scommetto che l'ho pensata quando ero più giovane

 

A rossa, E verde, I bianca, O nera, U viola

non serve nemmeno che ricordi

le penso e sono così

 

ora devo andare

non avrei nemmeno dovuto entrare qui

domani ho finito il lavoro, entro pranzo consegno

ci penso e sembra distante un soffio

un paio di cose da fare e poi basta

eppure io cammino sempre più piano

come quelle somme infinite di numeri

che si avvicinano inesorabili all'obiettivo

ma vanno sempre più piano

e non lo raggiungeranno mai...

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14 - APPARTENENZA

 

quando ero bambino all'asilo per un po' di tempo c'è stato questo pastello quasi fluorescente

un colore che ormai ho solo nella memoria

e che credo di non aver rivisto più

lo chiamavamo "rosso papavero"

non che fosse esattamente quello il colore

ma eravamo bambini, istintivi e imprecisi

ce lo litigavamo ogni giorno perchè volevamo lasciasse un segno sopra ogni nostro disegno

 

anni dopo i papaveri sono diventati i fiori di fuoco nel giallo sbiadito del frumento secco

quelli accanto alla strada, agitati dal passaggio delle auto

piccole visioni magiche di quando per lavoro viaggiavo tutto il tempo

 

sgraziati

selvaggi

incendiati dal sole

 

un giorno ho scoperto chiacchierando con mia nonna che era il suo fiore preferito

ho pensato al grano, a quel pastello prodigioso di tanti anni prima

 

mi ha colpito questa minima passione tramndata con il sangue

senza parole

 

ho sentito un senso di appartenenza

come portare dentro di me un frammento di lei

 

ciao nonna...

è stato così bello conoscerti

e, se solo ci penso, sento che manchi... tanto...

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