DOV' È DAVVERO LA GUERRA?
Ricevo questa mattina la graditissima mail dall'amico Claudio:
"Mi ricordo che quando andavo alle medie ti facevano leggere e capire il testo de la guerra di piero di de andre. Bellissima canzone. Però quando ascolto fuoco sulla collina di graziani a me viene la pelle d'oca ...stessa tematica ma su di me con due risultati differenti".
La guerra di Piero ... il pezzo si trova in uno dei tre dischi della mia infanzia • [vedi il post quiz del 4 novembre], dunque non ne posso parlare con sufficiente obiettività. MA l'antimilitarismo di de Andrè è in fondo quello molto semplice di un umanista, di uno che ha in mente il Vangelo (la parte migliore e non moralista del cristianesimo, intendiamoci !)
Tutt'altra cosa è Graziani.
Molto più disilluso, duro e onirico è Ivan il terribile! Lui non ha la guerra come scenario esterno, ma come teatro interno (vecchia cara violenza che mi bruci come il fuoco la legna... cito a memoria un pezzo suo di cui non ricordo neppure il titolo).
Capire Graziani richiede una maturità superiore.
Sì.
Ecco perché ti comprendo benissimo quando parli di pelle d' oca, mon chèr...
PS. Aggiungo che la voce profonda, quieta e bassa di Fabrizio possiede un effetto balsamico, lenitivo, curativo.
La voce incredibile e strabiliante di Graziani (da putto angelico incattivito) è al contrario tutta gialla, acida e corrosiva come il vetriolo, dolorosa come il sale sulle ferite!