Libero

SlurpForever

  • Uomo
  • 65
  • Triveneto
Cancro

Mi trovi anche qui

Amici

SlurpForever non ha ancora amici. Chiedi l'amicizia prima di tutti!

Bacheca1 post
SlurpForever 08 marzo

LA VISIONE DELLA MIA PAGINA È RISERVATA AD UN PUBBLICO ADULTERO.

 

PRIMA DI GIUDICARE LA VITA DI UNA PERSONA, CAMMINA PER TRE LUNE NEI SUOI MOCASSINI.

 

LE CHIACCHIERE DA CHAT NON MI INTERESSANO, NON SI SCONFIGGE LA NOIA CON LA TURBO NOIA.

 

SE SEI UNA VAMPIRA E L'AGLIO DIGITALE (TELEGRAM) TI TERRORIZZA, QUESTO NON È POSTO PER TE.

 

SE CERCHI SESSO VIRTUALE IDEM, NON È POSTO PER TE.
 

Ti piace?

Mi descrivo

Emozioni e riflessioni, gettate lì in un mondo liquido per riceverne forse indietro qualcosa, o forse no.

Su di me

Situazione sentimentale

sposato/a

Lingue conosciute

-

I miei pregi

Unico, come tanti.

I miei difetti

Sto facendo l'inventario...

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. Certi momenti
  2. nessuna
  3. nessuna

Tre cose che odio

  1. Certe cose
  2. nessuna
  3. nessuna

0

You go to my head And you linger like a haunting refrain And I find you spinning round in my brain Like the bubbles in a glass of champagne

You go to my head Like a sip of sparkling burgundy brew And I find the very mention of you Like the kicker in a julep or two

The thrill of the thought That you might give a thought to my plea Casts a spell over me So I say to myself, get a hold of yourself Can't you see that it never can be?

You go to my head With smile that makes my temperature rise Like a summer with a thousand Julys You intoxicate my soul with your eyes Tho I'm certain that this heart of mine Hasn't a ghost of a chance in this crazy romance You go to my head

 

 

 

 

 

I tuoi occhi mi agganciano. Provo a distogliere lo sguardo ma sono come paralizzato, mi stai guidando come un burattino inerme, eppure non ho paura. Entro nei tuoi occhi, lentamente ma inesorabilmente, come mi stessi immergendo nel mare in una baietta riparata dal sole. Mi faccio largo fra le alghe, che ondeggiano ordinate al mio passaggio. I tempi sono lenti, come se tutte le ansie si sciogliessero una dietro l'altra, e il corpo fosse chiamato ad una leggera, composta reazione al freddo che mi avvolge ma che ben presto si trasforma in un tiepido benessere. Sono nudo, nessuna costrizione neanche nelle parti intime. Ora mi posso muovere liberamente, non sento più il tuo controllo perché semplicemente sono dentro di te, sei dappertutto. E sei indistinguibile da me. Un brivido di terrore mi assale, mi accorgo di essere uscito da me. Le mie mani sono come quelle della realtà virtuale, mie ma non mie. Mi hai stregato, mi hai svuotato, pensavo solo mi stessi prendendo a te ma invece mi hai annullato, annichilito. E all'improvviso capisco, e il terrore si tramuta istantaneamente in un attimo di gioia così intenso e totale da togliermi il fiato. Piango. Amo. Abbraccio. E ti respiro.

 


 

Non importa quanti anni ho di José Saramago

Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma,
ma con l’intento di continuare a crescere.
Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita
e le illusioni diventano speranza.
Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata,
ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa.
E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero,
perché i miei desideri avverati,
le lacrime versate lungo il cammino al vedere le mie illusioni infrante valgono molto più di questo.

Che importa se compio venti, quaranta o sessant’anni!
Quel che importa è l’età che sento.
Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure.
Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni.
Quanti anni ho, io? A chi importa!
Ho gli anni che servono per abbandonare la paura e fare ciò che voglio e sento.

 

 

 

 

L’amore
non è
nel bollire più sodo,
non è
nell’esser bruciato come carboni,
ma in ciò
che sorge dalle montagne dei petti
sopra
le giungle dei capelli.
Amare
significa
correre in fondo
al cortile
e sino alla notte corvina
con l’ascia lucente
tagliare la legna,
giocando
con la propria
forza.
Amare
è sciogliersi
dalle lenzuola
strappate dall’insonnia,
gelosi di Copernico,
lui,
e non il marito d’una Maria Ivànovna
considerando
proprio
rivale.
Per noi
l’amore
annunzia ronzando
che di nuovo
è stato messo in marcia
il motore
raffreddato del cuore.

 

da Lettera al compagno Kostròv da Parigi sulla sostanza dell’amore –
Vladimir Majakovskij
Traduzione di Angelo Maria Ripellino

 

 

 

 

 

Io ti offrirò
Delle perle di pioggia
Venute da paesi
Dove non piove mai
Io scaverò la terra
Fino dopo la mia morte
Per coprire il tuo corpo
D'oro e di luce
Io farò un campo
Dove l'amore sarà re
Dove l'amore sarà legge
Dove sarai la regina

 

da Ne me quitte pas, Jacques Brel

 

 

 

 

Come ti vorrei? Leggiadra e forte. Simpatica e sensibile. Onirica e organizzata. Stralunata e dolce. Mi ascolti senza giudicare. Mi parli col cuore. Sei avvolgente e vibrante. Carica di voglia. Obnubilata dalla voglia. Innamorata del mio sorriso. Innamorata del tuo sorriso.

 

 

 

 

... sopra il quotidiano, sopra le pastoie incancrenite, sopra delusioni e illusioni, là dove solo i sogni contano, là dove si respira solo vita, vita che nasce e prospera e sorprende e sole tiepido autunnale, che ti entra nelle ossa e nel cuore.

 

 

 

 

... come il muro in pietra di una vecchia casa... imperfetto... aggredito dal tempo... pieno di crepe ma così vero... con la luce che filtra... l'aria che si insinua... e l'anima che si libera, oltre il pensiero... 

 

 

 

 

... che, aprendo la finestra, l'aria atlantica ti avvolga inebriandoti di profumo di mare e di voglia di viaggiare... chiudi gli occhi e in un istante voli sopra le miserie umane, sopra il dolore, oltre i tuoi limiti, le tue vergogne e i tuoi rimpianti... sopra ciò che sembrava e invece non era... sopra ciò che è stato e il suo sgradevole alone.... sopra le certezze e sopra i dubbi... e  il profumo del tuo pane tostato si dispiega come un'autostrada di nuove emozioni e possibilità... la prossima stazione di servizio è vicina... e il caffè è buono... il vento ha spazzato le nuvole e si vedono le montagne... Buona giornata

 

 

 

 

 

... toccarti... mi dà lo stesso piacere di guardarti... e di mille altre cose che qui non posso dire...


 


Mi manchi
Non te lo dico mai
E i viaggi sono tanti
Ma so che tornerai
Però mi manchi
Mi manca quanto ridi
Fino alle lacrime
Peccato non ti vedi

E mi senti
Lo senti quanto manchi
Le labbra calde e i fianchi
E molto altro ancora
Che qui non posso dire
Ma questa notte
Mi manchi da morire

Mi manca
Quella tua leggerezza
Per affrontare il mondo
E anche la mia tristezza

Mi manchi
Mi mancano i tuoi occhi
Che sanno accarezzarmi
E illuminare i miei

Mi manchi
Non puoi sapere quanto
Sarà che non esisti
E allora io ti invento
Ti immagino e ti canto
E così
Mi pare che ci sei
E se non posso amare così tanto
E farmi amare, io
A cosa servirei

Mi senti
Non so come cercarti
Non so a chi domandare
Non smetto di aspettarti perché
Mi manchi

 

 

 

 

 

T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti […]

Paolo Neruda

 

 

 

 

 

Ti legherò. Perché tu possa uscire da te stessa e ritrovarti.

Ti farò male, perché tu possa esplorare i tuoi limiti.

Ti concentrerai sul dolore vero e pietoso, e dimenticherai il dolore crudele che ti infliggi da sola ogni giorno.

Accarezzerò il tuo corpo e la tua anima,  stanchi e doloranti.

Tornerai a casa, leggera come una piuma.

Senza ieri né domani, avrai vissuto l'istante e ti sentirai viva, come mai prima.

 

 

 

 

...seguire il filo del rispetto... per non perdersi nel labirinto convulso delle proprie emozioni...

 

 

...avevano un rapporto speciale, unico...

 

...non avevano mai passato il Rubicone...lui avrebbe voluto averla come amante e non solo come confidente...

 

...e lei...lei avrebbe tanto voluto ma...il matrimonio di lei funzionava alla grande...

 

...lei aveva scelto... e lui dovette accettarlo...

 

 

... rinunciò completamente a lei... perché il solo sentire la sua voce lo catapultava in quell'intimità che tanto lo turbava... 

 

...se lei rideva erano cascate di dolcezza...come lava che sgorga da un vulcano...lui si scioglieva ogni volta...

 

...e il ricordo di quell'unico, casto abbraccio era così nitido e reale che gli sembrava di viverlo in quel preciso momento... 

 

...come in un loop, quei pochi fotogrammi si ripetevano...e avevano fissato in maniera indelebile quell'emozione nella sua memoria...

 

...nella sua carne...nelle ossa...nei suoi muscoli contratti...che la stringevano a sé per non lasciarla andar via... 

 

...il ricordo della stretta di lei, che lo ricambiava, vibrante della stessa tensione, non lo abbandonò mai...

 

 

 

 

 

Non riusciva a credere di quanto odio fosse pervaso il mondo che lo circondava...era sgomento per la pochezza senza appello delle persone... gli orizzonti limitati... le idee preconcette... la cattiveria... il sole splendeva in cielo, come un suggerimento... un refolo di vento primaverile gli portava ogni tanto i suoni fracassoni  di una sagra non troppo lontana... e la domenica ecologica rendeva complicato andare da lei... abbastanza da poterlo usare come scusa... nemmeno di vedere lei aveva voglia, dinnanzi alla dimensione apocalittica del suo disagio... ma le scrisse una lettera... che iniziava così:
Non riusciva a credere di quanto odio fosse pervaso il mondo che lo circondava...era sgomento per la pochezza senza appello delle persone... gli orizzonti limitati... le idee preconcette... la cattiveria... il sole splendeva in cielo, come un suggerimento... un refolo di vento primaverile gli portava ogni tanto i suoni fracassoni  di una sagra non troppo lontana... e la domenica ecologica rendeva complicato andare da lei... abbastanza da poterlo usare come scusa... nemmeno di vedere lei aveva voglia, dinnanzi alla dimensione apocalittica del suo disagio... ma le scrisse una lettera... che per fortuna qualcuno distrusse...

 

 

 

 

...ascoltare Nina Simone è un'esperienza umana... una voce che si porta dentro un dolore immenso... ma una voce che ti accarezza il cuore... come una persona che sta morendo e ciononostante si preoccupa di chi le sta accanto... una persona che ha conosciuto il dolore su di sé e lo riconosce negli altri e passa la sua voce sulle loro ferite come un balsamo miracoloso...

 

 

 

 

 

...dura troppo poco la vanità di sentirsi amati...

 

 

 

 

... spogliarsi del superfluo, immergersi nel poco... quel poco che è più vicino al tutto di quanto lo sia quel tanto, così vicino al niente, che crediamo di essere... ritrovare sé stessi... o ricrearsi da zero, forse... ... spogliarsi del superfluo, immergersi nel poco... come una goccia di pioggia... un soffio di vento... un pezzo di legno... un vetro levigato da milioni di sfregamenti... lasciarsi incantare dall'irruzione della magia... l'inattesa sovrabbondanza di senso ti può assalire in qualsiasi momento... in una delle sue mille forme...  respirala... 

 

 

 

 

...danza con me, Salomè...Salome, danza per me, ti prego. Stasera sono triste, perciò danza, Salome, danza per me! Se lo farai, puoi chiedermi tutto quello che vuoi. E io te lo darò...

 

 

 

 

Lei amava esibire la sua bellezza per riceverne ammirazione. Lui, con un solo sguardo, riusciva a dirle quello che generazioni di poeti avrebbero faticato a esprimere. Lui la adorava.

 

Lei incarnava la Grande Menzogna. Quella di chi conosce l'amore solo come essere amati, quella di chi cerca gratificazioni e conferme per sé e null'altro. Quella di chi spaccia per amore il suo non amore.

 

 

 

 

 

Io ti apro il mio cuore Tu fai finta di ascoltare Ed intanto guardi in giro Vuoi qualcosa da mangiare

 

 

 

 

... affidi i tuoi pensieri al web e istantaneamente non sono più tuoi... chi sei tu che mi stai leggendo? Tu, proprio tu... avverti un senso di familiarità adagiandoti fra le mie righe? O mi senti estraneo e lontano? Ti faccio sorridere? O magari mi trovi sgradevole, irritante? Magari ti ricordo il modo di fare proprio di quella persona che ti stava sulle scatole... le sfumature, spesso, sono tutto... sai, è possibile che tu diventi importante per me... vale anche per te? O il tuo mondo è tutto scritto? Solo possibile, per carità, ma è tanto, non trovi? 

 

 

 

 

[...] E tu perché non parli? Una parola sospenderebbe

il mio rancore [...]

 

 

 

 

 

... io tenevo a lei... impegnativa ma vera... acuta, appassionata...  persino luminosa, seppure in modo paradossale... non ci capimmo veramente... o forse non lo volemmo... da quel giorno lei ha un pezzetto di me e io so che è in buone mani... mi disse delle cose di me... aveva ragione? Questa pagina di diario, strappata come un affresco dal muro della mia carne, potrà confermarlo o smentirlo...

 

 

Perché si fanno le cose? Per chi si fanno? In fondo è tutto egoismo, tutto fagocitare il mondo per nutrire il proprio ego... per taluni ferito, in cerca di rimedio, per altri sovrabbondante e onnivoramente famelico... solo l'Amore apre uno spiraglio, perché conosce l'atto del dono... non cerca nulla in cambio... anzi, nemmeno si concede il piacere del donare.... nemmeno si nutre della gratitudine, non fa il mercante... nemmeno si pavoneggia di donare, di non poterne fare a meno per il dono, a propria volta ricevuto, di avere un animo nobile... non è un atto di superiorità... è, semmai, un atto di pura umiltà?

 

 

 

 

Gli successe solo con lei. Con altre donne aveva già sperimentato, con relativa soddisfazione, il sesso a distanza ma era stato sempre lui a prendere l'iniziativa.

 

Quella volta, invece, al telefono fu lei a voler passare dalla conversazione alla masturbazione.

 

Era un po' arrugginito e, soprattutto, era stato preso alla sprovvista dall'intraprendenza di lei. Non gli piacque granché, in realtà, ma lei, comunque, non gli diede motivo di pensare che fosse rimasta insoddisfatta e lui pensò semplicemente di aver finto bene.

 

Il rapporto si fece interessante, si sentivano tutti i giorni e parlavano di incontrarsi. Erano confidenze, condivisioni, quotidianità, fantasie... in un crescendo che li avrebbe ben presto portati fuori del virtuale.

 

O meglio, così lui aveva creduto... prevalse, invece, in lei quel senso di potere, quell'opzione di "poter staccare la spina quando vuoi" che rappresenta tutta la vacuità e leggerezza di come sono i rapporti nel web quando uno non ci mette veramente la testa e il cuore.

 

Lei sparì, dunque, e lui riuscì solo dopo qualche giorno a risentirla e a estorcerle uno straccio di spiegazione.

 

Disse qualcosa del tipo "bisogna dare la priorità  alle persone che ci vogliono bene". A lui questa parve da subito una stronzata ma non la odiava, era quasi più arrabbiato con sé stesso per essersi messo in quella situazione.

 

Non riuscì mai a vedere lei come una stronza, nonostante il suo comportamento potesse a buon diritto qualificarla così. Lei aveva una sensibilità fuori del normale, scriveva (e scrive) cose profonde, rivelatrici di un animo colto, elevato.

 

Come poteva un'animo così speciale mostrarsi poi così meschino? Forse è solo per un malinteso senso di liberazione femminile che lei si era sentita in diritto di giocare coi suoi sentimenti in un modo così volgare, maschile in senso deleterio. Chissà.

 

 

 

Io sto sempre lontano da ciò che amo io sto
invisibile
come un ordine superiore il mio disegno natale.

È la strategia miserabile del cacciatore
che si fa invisibile.

 

 

 

 

...l'attrazione mentale... le belle menti... l'intelligenza che affascina... oggi tutto questo è molto glamour... ma è solo per togliersi un po' di vergogna, per sentirsi meno volgari e banali... la banalità della voglia... e non c'è niente da giustificare... solo mantenere il filo rosso del rispetto... per gli altri e per sé stessi...

 

 

 

 

... lo scompartimento del treno è come un condominio... ci sono le brave persone, gentili e riservate... e le teste di cazzo... che per tutto il viaggio telefonano a 100 decibel come se il treno fosse loro... c'è la ditta di pulizie, fatta di fantasmi che vivono un'esistenza parallela in un'altra dimensione... c'è l'amministratore, che in pratica è come non ci fosse... però il treno è un condominio che si muove... i paesaggi cambiano... i compagni di viaggio pure... e la mente vaga, riflettendo sulle cose del mondo, sulle persone... su quei lei mai divenuti tu... su quei tu mai divenuti noi... e su quei noi che sono io...

 

 

, , , , , , , , , , , , ,