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angels1952 più di un mese fa

 

 

L'unica cosa che non riceviamo mai abbastanza è l'amore; l'unica cosa che non doniamo mai abbastanza è l'amore.

 

 

Sei terra per i miei baci, sei sapienza per la mia carne, sei un ruscello di cristallo succosa come un frutto, osservo il tuo sorriso di pietra facendo uscire le mie parole dal rifugio oscuro della mia bocca.

 

 

L'amicizia è quel posto confortevole che ti accoglierà sempre a braccia aperte, sia nel bene che nel male, perché l'amicizia con il tempo non s'intaccherà mai, ma anzi questo speciale e indescrivibile legame si rafforzerà sempre di più. Perché gli amici saranno pronti a dividere con te gioie e dolori, perché gli amici, i veri amici, in fin dei conti, non sono altro che una tua seconda famiglia.

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angels1952 più di un mese fa

La Tecnologia: vantaggi e svataggi...

Oggi siamo così abituati ad avere sempre il cellulare a portata di mano, a usare il navigatore per trovare arrivare nei luoghi che non conosciamo, a fare una ricerca su Google per soddisfare ogni nostra curiosità che, se ci fermiamo a pensare al fatto che fino a qualche anno fa non avevamo tutte queste risorse, siamo colti di sorpresa e ci chiediamo come riuscissimo a orientarci solo con una cartina, a comunicare in tempo veloce o a ricercare notizie. La tecnologia, in questo senso, può essere il nostro più grande vantaggio, ma anche il nostro più grande limite. Da un lato, infatti, è indubbio che la tecnologia ci abbia reso la vita molto più facile, rendendo tutto veloce e a portata di mano: si pensi appunto a quando si deve ricercare un'informazione, orientarsi in un posto che non si conosce, fare una chiamata d'emergenza, acquistare un prodotto senza muoversi da casa e anche se non è disponibile nelle vicinanze, usufruire di risorse illimitate nel campo della musica, della tv, del cinema, tutto stando seduti dal divano di casa. Tramite internet è possibile pagare le bollette, comunicare con persone dall'altro capo del mondo, accedere a qualsiasi tipo di contenuto, controllare il proprio conto bancario e fare operazioni monetarie con un click, organizzare una vacanza e tanto ancora. Anche le opportunità lavorative si moltiplicano su internet, sebbene questo comporti necessariamente una trasformazione delle professioni tradizionali, per non parlare dei progressi in campo medico, dove la tecnologia permette di salvare sempre più vite. La tecnologia è una grossa opportunità, ma fintanto che questa è intesa come nostro potenziamento e non al fine di sostituirci. In ambito lavorativo, ad esempio, molti lavori diventano inutili perché le macchine possono sostituire il lavoro dell'uomo; tuttavia, la sfida sta nel reinventarsi e trovare nuovi sbocchi, nuove attività e opportunità: è per questo che sono nati negli ultimi anni tantissime nuove figure lavorative legate al mondo dell'informatica, del web e dei social. Quello che la tecnologia, infatti, non è in grado di fare è sostituire la nostra creatività e originalità, qualità umane che vanno preservate a ogni costo. Tuttavia, l'uso costante di mezzi che ci rendono la vita "facile" rischia di portarci a un appiattimento anche da questo punto di vista. Torniamo all'esempio del navigatore e della cartina. Google Maps e le varie app per muoversi in città o per strada sono una delle invenzioni più utili del secolo; tuttavia, perdiamo anche qualcosa. Una volta, con le mappe, ci perdevamo, perdevamo tempo ed energie, ma allo stesso tempo tenevamo sempre attivo il cervello, eravamo costretti a guardarci intorno, a ingegnarci, a trovare una soluzione. Sostituendosi a noi nelle piccole mansione quotidiane, il rischio che corriamo è proprio l'appiattimento intellettuale, il progressivo isolamento e la dipendenza da tecnologia. La tecnologia è ormai è parte integrante della nostra vita e non ci potremmo rinunciare. Vivremo meglio se ci rinunciassimo? Penso di no. Il problema non è certo il mezzo (la tecnologia) appunto, ma l'uso che di quel mezzo si fa. Si dice spesso che la tecnologia si andrà a sostituire progressivamente all'uomo: dal punto di vista delle funzioni è vero, ma niente può sostituire il nostro cervello e la capacità umana di prendere decisioni

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angels1952 più di un mese fa

...i social network...

Instagram , Whatsapp, Twitter, Facebook: tutti nomi di social che in un modo o nell’altro hanno cambiato la nostra vita ed in un certo senso il modo di rapportarsi e comunicare tra di noi. La nostra vita quotidiana è piena zeppa di interconnessioni tecnologiche, trilli, squilli, vibrazioni, il tutto h24, portandoci a non avere quasi un momento intimo, un momento di riflessione ed isolamento. Sono soprattutto i giovani, i “nativi tecnologici”, ad essere maggiormente investiti da questa ondata tecnologica e social, tanto da portare a forti forme di dipendenza, che hanno fatto nascere un nuovo gruppo di patologie riconosciute dalla neuropsicologia: le cyber-dipendenze. Sempre più giovani si approcciano a questo mondo perdendo il contatto con la realtà, cercando di imitare i propri influencer di riferimento, soffrendo di complessi di inferiorità vedendo un mondo sempre bello ed ovattato, così come postato sui social da queste figure di riferimento che per vendere la loro immagine si mostrano in forma, ritoccate, agghindate, sorridenti, in posti paradisiaci, felici. Secondo alcuni psicologi tutto ciò ha una forte influenza negativa sulla psiche umana dei soggetti che aprono i social e vengono travolti da tutte queste immagini che vanno a scavare nel loro subconscio una sorta di latente depressione in risposta al messaggio “tutti riescono ad essere felici, perché io no?”. Proprio per questo motivo, molti esperti consigliano di prendere le distanze da un uso eccessivo di tali mezzi, consigliandone un uso intelligente e moderato. Molte persone con leggerezza pubblicano continuamente video e storie sulle proprie giornate, sulle proprie serate, in discoteca o a cena con amici o affetti cari che compromettono la propria privacy, Ma perché lo si fa? Secondo gli esperti, la motivazione è da ricollegare all’esigenza di mostrare agli altri la propria felicità ed il proprio benessere, come a volersi sponsorizzare, per cui in maniera inconsapevole noi andiamo a regalare ai nostri “sorveglianti”, in maniera gratuita, i nostri dati, le nostre posizioni, i nostri gusti, le nostre idee. Nel tempo, poi, però, si scoprirà che tutto ciò comporta la perdita della propria vita privata, della propria intimità e quindi della propria identità. Perciò ci si omologa nel modo di vestirsi, si parla come quel cantante, ci si muove come quel calciatore, e così via. Infine, bisogna fare un discorso sulle potenzialità stesse dei social, capaci di condurre sul patibolo o mettere sotto la luce dei riflettori le persone, in un certo senso cambiando l’esistenza di queste stesse e portandole anche a compiere gesti estremi: come non ricordare il caso della ragazza suicidatasi per i video hard che si erano diffusi sul suo conto pochi mesi prima? Purtroppo la perdita della privacy, può esporci a conseguenze pericolose e tragiche. Tutti dietro ad un cellulare, ad una tastiera, i cosidetti “fenomeni da tastiera” siamo tutti più forti, nessuno può controbattere e non abbiamo addosso lo sguardo di chi stiamo ferendo in quel momento. Sembra tutto più facile, e di conseguenza sembra tutto meno grave: insulti, tradimenti, parole, commenti. E invece, non è così: c'è sempre chi dall'altro lato ci rimane male, chi non riesce a difendersi dalla marea di utenti che non risparmia parole crudeli nei confronti di chi spesso neanche conosce. E così, spesso, finisce in tragedia. Come tutte le cose è l’abuso di essi, un uso sregolato e smodato che sta portando ad una loro “isterizzazione”. Il mondo informatico rende possibile una quantità di cose fino agli anni Settanta non immaginabili: ha eliminato gli spazi, interconnesso persone e Paesi lontani, permettendo lo sviluppo della globalizzazione e la diffusione del sapere per via informatica in modo gratuito. I social stessi possono permettere la diffusione di notizie, l’archiviazione dei dati e un’infinità di soluzioni positive. Quindi i social sono uno strumento da eliminare? Francamente no, In conclusione, c’è bisogno di un attento uso e sviluppo: l’essere umano, per sua natura, tende ad estremizzare l’uso di strumenti rivoluzionari inizialmente, quasi affascinato dalle infinite nuove potenzialità che le sue stesse capacità possono partorire. Inoltre, un mondo senza i social non è più ipotizzabile: indietro non si torna, quindi avanti tutta, ma con attenzione!

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angels1952 più di un mese fa

... Quando si ama davvero...e

          ...Il mio... mondo....e...

             ...Io e Te....
  .....Sospiro del mio respiro, battito del mio cuore, gioia dei miei giorni, anima del mio spirito. Sei il mio futuro....!!!

 

   

 

 

 

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angels1952 più di un mese fa

...con allegria...un sorriso e...

 

Bellissima canzone con tanta armonia e melodia.

 

 

 

Sono sempre più orgoglioso di essere del Sud e della Campania, sentimento, calore, simpatia, ospitalità.... la Campania è la capitale della bella gente...merita tutti i plausi del MONDO! Questa canzone sintetizza il cuore di questo meraviglioso popolo al quale io ne faccio orgogliosamente parte pur vivendo altrove da molti anni...e come fai a scordare !!️

 

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angels1952 più di un mese fa

La parità di genere...

 

Il principio di parità di genere, esplicato nella Dichiarazione Universale dei diritti umani, prevede che le persone ricevano pari trattamenti, con uguale facilità di accesso a risorse e opportunità, indipendentemente dal genere. Dagli anni '60, e da quando cioè le donne hanno preso pienamente coscienza dei propri diritti, la situazione è notevolmente migliorata, ma il raggiungimento di una piena uguaglianza tra uomo e donna, da un punto di vista giuridico, lavorativo e sociale, è ancora molto lontano. La situazione è chiaramente più grave nei Paesi in via di sviluppo, in cui vigono ancora una rigida struttura patriarcale e numerosi tabù. Ma anche in Occidente, seppur non così plateali come in altre zone del mondo, le differenze di genere continuano a persistere.
Grazie ai movimenti femministi e all'attuazione di politiche sociali paritarie, il divario tra uomo e donna si è decisamente assottigliato rispetto agli anni passati, ma è ancora lontano dallo scomparire del tutto. Le donne hanno meno voce in capitolo degli uomini nei processi decisionali su questioni sociali, politiche ed economiche, e non di rado sono vittime di violenza di genere, discriminazione ed esclusione. In molti Paesi del mondo, complice anche la religione, le donne sono ridotte ad un ruolo subalterno rispetto agli uomini, relegate al ruolo di mogli e custodi del focolare domestico. Esistono ancora nazioni in cui alle ragazze è vietato l'accesso all'istruzione, oltre che la possibilità di partecipare alla vita politica e lavorativa del loro Paese. Si stima che circa 130 milioni di donne non abbiano diritto a proseguire il proprio percorso di studi. Altre società, invece, considerano le donne come semplici premi da vendere al miglior offerente: milioni di ragazze sono date in moglie ad uomini che conoscono a malapena, anche contro la loro volontà. Come non parlare, infine, di stupri e violenze di genere? In Paesi come l'India le stime parlano di violenze che si verificano ogni 20 minuti, anche con il beneplacito dell'opinione pubblica. Non è comunque giusto pensare che questi fenomeni siano lontani dal mondo Occidentale: anche in Italia, così come in Europa e negli Stati Uniti, i femminidici, soprattutto ad opera di parenti e mebri della famiglia, sono all'ordine del giorno. Molti potrebbero pensare che quello della disparità tra uomo e donna non sia un problema presente in tutte le società. Rispetto a cinquant'anni fa le donne lavorano, in alcuni casi anche a tempo pieno; hanno la possibilità di scegliere da sole il proprio destino, di divorziare dal proprio compagno e di vestire come meglio credono. Si tratta senza dubbio di conquiste importanti, che tuttavia non annullano del tutto le differenze di genere ancora presenti anche in Occidente. Oltre alla questione della violenza di genere, già prima affrontata, non sono da sottovalutare le disparità che vige ancora nel mondo lavorativo. Certo, rispetto a qualche anno fa, le donne hanno più facilmente accesso al mondo del lavoro, ma difficilmente arrivano a ricoprire posizioni importanti. Fattore ancora più importante, è quello del gap salariale: secondo un rapporto dell'Onu, nel mondo le donne guadagnano in meno degli uomini. Questo accade perché  lavorano meno ore perchè semplicemente ricevono in media salari più bassi rispetto ai loro colleghi maschi, per fare esattamente lo stesso lavoro. Esistono poi dei settori in cui le presenze femminili vengono ancora accettate a fatica: le donne sono considerate universalmente più adatte a lavorare in settori come istruzione e cura, mentre sono guardate con scetticismo se sognano di diventare informatici, ingegneri o tecnici. Insomma è innegabile che il raggiungimento della parità assoluta è ancora lunga. Bisogna partire dall'educazione, formando le giovane donne e i giovani uomini ad una maggior apertura mentale, disposti ad accettare i cambiamenti e a non ostacolarli. Tocca alla scuola operare affinché le visioni retrogade sulla donna spariscano una volta per tutte, con immediati benefici anche per la società. E' infine necessario un intervento decisivo della politica: servono leggi mirate per garantire parità di trattamento e pieno rispetto delle regole sui luoghi di lavoro e nei pubblici uffici. Solo con uno sforzo congiunto l'uguaglianza non sarà più soltanto un miraggio

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angels1952 più di un mese fa

...ma cos'è la felicità?...

 

La  felicità non è qualcosa di già pronto, ma proviene dalle tue azioni" 

La  felicità è quando quello che pensi, dici e fai sono in armonia"

Tutti sono alla ricerca della felicità: è inevitabile. L'essere umano vive per essere felice, tant'é che tutte le sue azioni sono spinte dalla voglia di ritrovarsi in una condizione di appagamento che, in altre parole, può essere tradotta come l'essere in una condizione di felicità. Ma perché è così necessario vivere felici e come mai l'essere umano brama per tutta la sua intera vita una condizione ideale di felicità perenne che è difficile da raggiungere? Partiamo dal fatto che la felicità è necessaria all'uomo per il suo benessere fisico e psichico. Non a caso, una persona che non è felice e sta vivendo un momento di difficoltà e tristezza, tende ad essere più propensa a riscontrare problemi psichici, come la depressione, l'ansia e gli attacchi di panico, o problemi di tipo fisico, che possono andare da un malessere minimo come un semplice mal di testa a patologie molto più gravi, chiamate anche psicosomatiche. Alla base di tutto ciò c'è la propria condizione: chi vive in uno stato di infelicità, insoddisfazione o sta trascorrendo un periodo particolare della propria vita, dove della felicità non se ne vede nemmeno l'ombra, è maggiormente colpito da questi malesseri. La mancanza di felicità, che può essere scaturita da una delusione o dal fatto di vivere in una situazione che fa stare male, rende la vita un inferno: non si trova più la giusta spinta per andare avanti, trovare il meglio di sé e affrontare con la giusta carica tutti i problemi che la vita ci pone davanti. Allora come si fa ad uscire da questo tunnel? Tante persone si buttano a capofitto nelle felicità "passeggere", cioé quelle che, come una tazzina di caffé, ti danno la giusta motivazione per un po' ma poi si esauriscono in poco tempo. I momenti di felicità fugace sono un'arma a doppio taglio perché, se per un secondo ti portano all'apice dell'essere felici, in altrettanto poco tempo ti ributtano giù, finché non ne trovi altri, ancora più intensi, che rendono nuovamente felici. Poi, esiste la felicità delle grandi cose, quella della realizzazione dei grandi sogni, quasi impossibili. Ecco, in questo caso, raggiungere questo livello di felicità è molto difficile perché spesso le grandi cose non si realizzano così come le abbiamo pensate: prendiamo scorciatoie, vie traverse e, spesso, la consapevolezza della loro irrealizzabilità ci fa fare un passo indietro, facendoci accontentare di ciò che abbiamo raggiunto. Certo, già il raggiungimento di un traguardo è un motivo per essere felici ma, quando la meta era ancora più su e sei costretto a fermarti a metà strada, l'amaro rimane sempre in bocca. La felicità quindi va cercata nelle cose semplici, apprezzando i piccoli traguardi sostenuti per goderne a più lungo possibile

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angels1952 più di un mese fa

...con affetto e simpatia

 

Sono molto riconoscente, felicissimo  ed orgoglioso dell'affetto che ogni giorno mi dimostrate con le vostre ricezioni, però Vi invito, qualora lo ritenete giusto e necessario di seguirmi  anche sul mio blog, dovete naturalmente potete commentare ed apporre le vostre considerazioni o le vostre opinioni..... Grazie .

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angels1952 più di un mese fa

 

 

 

 

 

La felicità non dipende dal piacere, dall’amore, dalla considerazione o dall’ammirazione altrui, ma dalla piena accettazione di se stesso.

 

La gente quando non capisce inventa….e questo è molto più pericoloso.

 

Il coraggio non è la mancanza di paura,ma la vittoria sulla paura.
L’uomo coraggioso è colui che sconfigge la paura.

 

La morte degli animali non è ne migliore ne è peggiore della nostra. Semplicemente è adatta per altri stili di vita.

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angels1952 più di un mese fa

...senza malizia...

Ho un maledetto ed emblematico dilemma che mi assale ogni giono.
Siccome sono un eterno e passionale romanticone,  mi domando:

“ Si vive per amare o si vive solo con amore??...”

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