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azaryel 01 maggio

 

Non siete stato voi

Macché, siete stati tutti.

Il giullare coi baffi, il sindacalista imbalsamato,

il ministro col caschetto in visita al cantiere,

la folla in piazza che urla, ma poi va a cena con l'assassino.

 

È il Primo Maggio!

Festa del Lavoro (precario),

omaggio ai caduti (senza casco),

discorsi infuocati (scritti dal portavoce),

e dietro le quinte,

l'accordo firmato col sangue — ma in triplice copia.

 

Il sistema?

Un condominio in fiamme dove l’amministratore brinda,

mentre gli inquilini ballano sul tetto.

Tanto, se crolla, c'è il bonus ricostruzione.

 

 

 

 

 

 

 

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azaryel 29 aprile

 

L’ingranaggio gira,

e tu ci danzi sopra.
Col pelo folto,
lo stomaco vuoto
e l’anima in saldo.
Non ti fa paura,
ti fa carriera.
Non lo rompi,
lo sponsorizzi.

 

CinismoContemporaneo😎

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azaryel 22 aprile

“Essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna,
e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore.”
(Romani 1:25)

 

 

Quando la morte di un uomo diventa più di un evento, quando le folle si inchinano alla sua figura, ci si trova a riflettere: cosa state veramente venerando? Un uomo o una necessità di credere in qualcosa di più grande? Un altro piccolo passo oltre la devozione, in cerca di risposte più profonde...

 

 

 

 

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azaryel 18 aprile

Mi alzo ogni mattina con una missione: deludere le aspettative dell’universo, un errore alla volta.

 

 

 

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azaryel 25 marzo

Giove è nel segno della Bilancia.

Un pianeta gassoso, e forse è per questo che sento quel gonfiore addominale... e la flatulenza che ne segue? Un’inevitabile necessità di espellere il gioviale influsso celeste.

Credo all'influenza degli astri quanto <<Forer>> e <<Barnum>>, e infatti, se mi metto nudo al chiaro di luna, posso davvero sentire l’energia che arriva... in modi decisamente... concreti.

 

" Non fa male credere, fa molto male credere male" 

Gaber

 

 

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azaryel 21 marzo

È incredibile come si usi l'intelligenza per sembrare stupidi. 

 

 

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azaryel 16 marzo

 

  
"Io se fossi Dio
Non avrei fatto gli errori di mio figlio
E specialmente sull'amore
Mi sarei spiegato un po' meglio.
Infatti voi uomini mortali per le cose banali
Per le cazzate tipo compassione e finti aiuti
Ci avete proprio una bontà
Da vecchi un po' rincoglioniti.
Ma come siete buoni voi che il mondo lo abbracciate
E tutti che ostentate la vostra carità.
Per le foreste, per i delfini e i cani
Per le piantine e per i canarini
Un uomo oggi ha tanto amore di riserva
Che neanche se lo sogna
Che vien da dire
Ma poi coi suoi simili come fa ad essere così carogna."
.
" Io se fossi Dio dall'alto del mio trono
Direi che la politica è un mestiere osceno
E vorrei dire, mi pare a Platone
Che il politico è sempre meno filosofo
E sempre più coglione.
È un uomo a tutto tondo
Che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo
Che scivola sulle parole
E poi se le rigira come lui vuole."
.
.
Io se fossi Dio preferirei essere truffato
E derubato, e poi deriso e poi sodomizzato
Preferirei la più tragica disgrazia
Piuttosto che cadere nelle mani della giustizia.
Signori magistrati
Un tempo così schivi e riservati
Ed ora con la smania di essere popolari
Come cantanti come calciatori.
Vi vedo così audaci che siete anche capaci
Di metter persino la mamma in galera
Per la vostra carriera."
.
Io se fossi Dio

Io direi come si fa a non essere incazzati
Che in ospedale si fa morir la gente
Accatastata tra gli sputi.
E intanto nel palazzo comunale
C'è una bella mostra sui costumi dei sanniti
In modo tale che in questa messa in scena
Tutto si addolcisca, tutto si confonda
In modo tale che se io fossi Dio direi che il sociale
È una schifosa facciata immonda."

" Io se fossi Dio
Vedrei dall'alto come una macchia nera
Una specie di paura che forse è peggio della guerra
Sono i soprusi, le estorsioni i rapimenti
È la camorra.
È l'impero degli invisibili avvoltoi
Dei pescecani che non si sazian mai
Sempre presenti, sempre più potenti, sempre più schifosi
È l'impero dei mafiosi.
Io se fossi Dio
Io griderei che in questo momento
Son proprio loro il nostro sgomento.
Uomini seri e rispettati
Cos'ì normali e al tempo stesso spudorati
Così sicuri dentro i loro imperi
Una carezza ai figli, una carezza al cane
Che se non guardi bene ti sembrano persone
Persone buone che quotidianamente
Ammazzano la gente con una tal freddezza
Che Hitler al confronto mi fa tenerezza.
Io se fossi Dio
Urlerei che questi terribili bubboni
Ormai son dentro le nostre istituzioni
E anzi, il marciume che ho citato
È maturato tra i consiglieri, i magistrati, i ministeri
Alla Camera e al Senato. 
Io se fossi Dio 
direi che siamo masochisti e anche un po dementi che i nostri governanti non li mandiamo via ormai ci possono fare qualsiasi porcheria, possono RUBARE , possono RICATTARE, possono AMMAZZARE o vomitarci addosso 
che tanto noi LI VOTIAMO LO STESSO. 
Io se fossi Dio
Direi che siamo complici oppure deficienti
Che questi delinquenti, queste ignobili carogne
Non nascondono neanche le loro vergogne
E sono tutti i giorni sui nostri teleschermi
E mostrano sorridenti le maschere di cera
E sembrano tutti contro la sporca macchia nera.
Non ce n'è neanche uno che non ci sia invischiato
Perché la macchia nera
È lo Stato."

 

 

 

 

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azaryel 13 marzo

«Tutti abbiamo udito la donnetta che dice: “Oh è terribile quel che fanno questi giovani a se stessi, secondo me la droga è una cosa tremenda”. Poi la guardi, la donna che parla in questo modo: è senza occhi, senza denti, senza cervello, senz’anima, senza culo, né bocca, né calore umano, né spirito, niente, solo un bastone, e ti chiedi come avranno fatto a ridurla in quello stato i tè con i pasticcini e la chiesa»

Charles Bukowski

 

 

 

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azaryel 12 marzo

Terreni aridi
dove la morte coltiva il suo frutto,
(u)mani avidi,
sotto bandiere impenitenti coprono il lutto.
Colpevoli seduti a tavole imbandite,
per accordi stonati nelle orecchie di innocenti,
la cui voce tace, 
perquisite da occhi nascosti in un mirino.

Traiettoria della pace,
spezzata da mani e dal "cane" del destino...


(Il cane, meccanismo che innesca la morte, come un colpo che non ha mai pietà.)

 

 

 

 

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azaryel 10 marzo

 

Testo Quando E' Moda E' Moda - 1978/1979

 

 

Mi ricordo la mia meraviglia e forse l’allegria 
di guardare a quei pochi che rifiutavano tutto 
mi ricordo certi atteggiamenti e certe facce giuste 
che si univano come un’ondata che rifiuta e che resiste

Ora il mondo è pieno di queste facce 
è veramente troppo pieno
e questo scambio di emozioni 
di barbe di baffi e di chimoni 
non fa più male a nessuno.

Quando è moda è moda quando è moda è moda
quando è moda è moda  quando è moda è moda

Non so cos’è successo 
a queste facce a questa gente 
se sia solo un fatto estetico 
o qualche cosa di più importante

Se sia un mio ripensamento 
o la mia mancanza di entusiasmo 
ma mi sembrano già facce 
da rotocalchi o da ente del Turismo.

Quando è moda è moda  quando è moda è moda
quando è moda è moda  quando è moda è moda
 
E visti alla distanza 
non siete poi tanto diversi 
dai piccolo borghesi 
che offrono champagne e fanno i generosi

Che sanno divertirsi 
e fanno la fortuna e la vergogna 
dei litorali più sperduti e delle grandi spiagge 
della Sardegna.

Quando è moda è moda quando è moda è moda

E anche se è diverso 
il vostro grado di coscienza
quando è moda è moda 
non c’è nessuna differenza
Tra quella del playboy 
più sorpassato e più reazionario
a quella sublimata 
di fare una comune o un consultorio.

Quando è moda è moda  quando è moda è moda
quando è moda è moda  quando è moda è moda
 
Io per me se ci avessi 
la forza e l’arroganza 
direi che sono diverso 
e quasi certamente solo

Direi che non riesco a sopportare 
le vecchie assurde istituzioni
e le vostre manie creative 
le vostre innovazioni.

Io sono diverso
io cambio poco 
cambio molto lentamente 
non riesco a digerire 
i corsi accelerati da Lenin all’Oriente

E anche nell’amore 
non riesco a conquistare la vostra leggerezza
non riesco neanche a improvvisare 
o a fare un po’ l’omosessuale
tanto per cambiare.

Quando è moda è moda quando è moda è moda.

E siete anche originali 
basta ascoltare qualche vostra frase 
piena di nuove parole 
sempre più acculturate sempre più disgustose

Che per uno normale 
per uno di onesti sentimenti 
quando ve le sente in bocca 
avrebbe una gran voglia 
che vi saltassero i denti.

Quando è moda è moda  quando è moda è moda
quando è moda è moda  quando è moda è moda

Io per me se ci avessi 
la forza e l’arroganza 
direi che non è più tempo 
di fare mischiamenti 
Che è il momento di prender le distanze 
che non voglio inventarmi più amori 
che non voglio più avervi come amici 
come interlocutori

Sono diverso e certamente solo 
sono diverso perché non sopporto 
il buon senso comune 
ma neanche la retorica del pazzo

Non ho nessuna voglia 
di assurde compressioni 
ma nemmeno di liberarmi a cazzo

Non voglio velleitarie mescolanze con nessuno 
nemmeno più con voi
ma non sopporto neanche
la legge dilagante del fatti i cazzi tuoi

Sono diverso sono polemico e violento 
non ho nessun rispetto per la democrazia 
e parlo molto male di prostitute e detenuti 
da quanto mi fa schifo chi ne fa dei miti

Di quelli che diranno 
che sono qualunquista 
non me ne frega niente 
non sono più compagno 
né femministaiolo militante

Mi fanno schifo le vostre animazioni 
le ricerche popolari e le altre cazzate
e finalmente non sopporto le vostre donne liberate 
con cui voi discutete democraticamente

Sono diverso perché quando è merda è merda 
non ha importanza la specificazione 
autisti di piazza studenti barbieri santoni artisti operai 
gramsciani cattolici nani datori di luci baristi 
troie ruffiani paracadutisti ufologi

Quando è moda è moda quando è moda è moda
Quando è moda è moda quando è moda è moda
Quando è moda è moda quando è moda è moda
Quando è moda è moda quando è moda è moda

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