Memore di quel viaggio.
Calando l’àncora nel naufragio dei suoi occhi.
Lasciandomi inghiottire da una bocca di tempesta.
Lingua battente bandiera di audacia.
Senza mai chiedere alcun porto sicuro di salvezza.
_blankshine_
Memore di quel viaggio.
Calando l’àncora nel naufragio dei suoi occhi.
Lasciandomi inghiottire da una bocca di tempesta.
Lingua battente bandiera di audacia.
Senza mai chiedere alcun porto sicuro di salvezza.
_blankshine_
In fiore il ciliegio al petto come un fermaglio di sangue.
Erranti tra ruderi si aprono ai discreti incontri.
Ogni pensiero piove di petali sul sicuro sguardo.
S'infrange nel silenzio pieno di parole un tepore odoroso di sublime smarrimento.
_blankshine_
Liquida prigione.
Dai flussi si compiacciono libere ossessioni.
Forma più autentica di una sensuale perla.
Di quel bacio un rumore dal petto fu rubato.
Uno sprofondar di sensi nel suo adolescente canto.
Bolle come trascinanti orme di fondali.
Senza più voltarci verso quell'aria che separava.
_blankshine_
Sarebbe così magico fuoriuscire da quel segno.
Scrivere una favola dal sapore di quei momenti.
Cambiando rotta, il tempo resta in apnea sopra le nostre teste.
Non serve fare domande alle impossibili chiarezze di notti metropolitane che non dormivano mai.
Ma quelli erano nodi in cui stavamo avvolti sulle scivolose insicurezze di luna.
Controllando ogni suscitato candore di emozione per non strapparci via dal petto quella nuvola di perdizione.
Ora tocca a ciò che abbiamo allontanato per un privilegio di cosciente verità.
_blankshine_
Fino alla vertiginosa assenza, l'istinto in quel ritrovarsi.
Con occhi fangosi di poetica.
E quei capelli che mi rammentavano un nascondiglio fragile di luce.
Vissuti sul bordo di un'aura dal respiro svenevole di blu.
Sistemandoci in silenzio nell'accesa riconoscenza di un fuoco.
Strato dopo strato, sui pensierosi passi dallo stesso ritmo dispari di tempie.
Entusiasmo da notti sveglie, sino al nutrimento fiorito d'infinito.
Abbiamo attinto dal raro, ovvero, dove avevamo tenuto nascosto un'infanzia dentro a un palloncino da un grido incompreso.
_blankshine_
Una manciata di grossi respiri, e le scarpe intrise di menta selvatica verso te.
L’ombra snella che sorveglia dritta la vastità, sgretola il confine delle mie distanze.
Mi turba alle orecchie il segreto mormorante del tuo scrosciare.
Una veste regale di un’ape scivola in un profumo che non ho mai dimenticato.
_blankshine_
Come fossimo sparsi al vociferare scolorito di foglie.
Fuoco di una pungente sinfonia catartica.
L'aria alle porte spoglie per ogni via del perdersi.
Insiste mordace alle labbra appassite e mielose una nota sonora di Bacco.
E proprio lì, al confine di quegli occhi pieni di tenacia, scesi al pizzicar di conversazioni senza noia.
Giovarsi intorno a quella lentezza di tempo.
Minuscole stelle gelate ad erigere ponti sopra i propri segreti.
_blankshine_
Una notizia neve.
Riempie timpani di piccoli segreti.
Giunge al becco una presenza sminuzzata di cielo.
Brilla una ghianda appena fuori da un palmo infreddolito di biancore.
Raggi che scalpitanano rumorosamente gli strati del tempo dormiente.
Ma solo un breve rotolarsi nelle tiepide tane a disturbare per un attimo il sonno.
Il risveglio rimane un'attesa dalla forma di uno sbadiglio di primule.
_blankshine_
Vorrebbe che restassi.
Tra passi frettolosi di vento e ombre assorte da introversi spazi.
Ma io ho un debole per occhi logorroici come falene alle lanterne, sempre puntuali al respiro discreto di buio e vastità.
Allora resto!
Senza chiedermi da dove provengono questi fumosi aliti a scaldare la pagina di un incontro sotto un cielo selvaggio.
_blankshine_
Specchi coscienti di bellezza.
Al bacio la saliva il dolce veleno.
Dimmi,dove porteremo l’aria che sa di ciò che abbiamo donato?
Dileguandoci spesso all’orma del nostro complicato tempo.
Solo l’istinto ci prende per mano come una creatura dal passo innocente.
_blankshine_