"P.S. Ho smarrito un amico che si chiamava Pehnt. Era un ragazzo intelligente. Ne sapete mica qualcosa ?"
Su di me
Situazione sentimentale
single
Lingue conosciute
Francese, Inglese
I miei pregi
-
I miei difetti
-
Amo & Odio
Tre cose che amo
JAG - Avvocati in divisa Serie televisiva
CATHERINE BELL
TRACEY NEEDHAM
Tre cose che odio
nessuna
nessuna
nessuna
I miei interessi
Vacanze Ok!
Città d'arte
Vacanze Ko!
Campeggio
Passioni
Arte
Cinema
Musica
Pop
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Cucina
Piatti italiani
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Pallavolo
Film
Azione
Libro preferito
Meta dei sogni
Irlanda e Scozia
Film preferito
Mio Dio, come adoro i tuoi capelli! Sono morbide onde sulla tua
fronte, carezzano lievi la tua bellezza e mi fanno geloso quando ti
baciano. Hai una bocca d'ambra e di rosa ma le tue parole mi
trafiggono, se non mi dici, baciandomi, che amare è una sublime
cosa. Vieni con me! Il vento urla forte, certo non può udirci, e
quello che noi faremo qui sarà un dolcissimo mistero. (Théophile de
Viau)
Strana cosa che per capire il prossimo ci tocchi fuggirlo. E i
discorsi più veri sono quelli che facciamo per caso, tra
sconosciuti.
"Ricordiamo solo ciò che non è mai accaduto"
« Ci sono epoche e luoghi in cui essere nessuno è più onorevole che
essere qualcuno » (Carlos Ruiz Zafón, Il prigioniero del cielo)
"Bella non solo ancor, ma bella tanto, / Al parer mio, che tutte
l'altre avanzi".
Calipso - Cos'è stato finora il tuo errare inquieto? Odisseo - Se
lo sapessi avrei già smesso. Ma tu dimentichi qualcosa. Calipso -
Dimmi. Odisseo - Quello che cerco l'ho nel cuore, come te.
da Hamlet Suite (Shakespeare - Laforgue) Elena, vago per la mia
stanza e mentre tu stai prendendo il tè in fondo all'oro d'un bel
settembre, rabbrividisco per la tua salute!... Ah, la luna! La luna
m'ossessiona. Ahimè, non me la sento di sposarmi: sono troppo
spregevole per questo, voi non siete abbastanza intrattabili.
Sempre così a estasiarvi... E vivacchio! Vivacchio! Sono troppo
numeroso per dire sì e no... Mi sento troppo pazzo. Da sposato
Maciullerei la bocca alla mia bella e, caduto in ginocchio, le
direi queste parole losche: e troppo! E' troppo!, il mio cuore è
troppo centrale, e tu non sei che carne umana, non puoi non puoi
trovarmi tanto ingiusto se ti faccio del male... In verità, più ci
si estasia insieme e meno s'è d'accordo. In verità, la vita è
troppo breve.
Guido Gozzano, La signorina Felicita, ovvero la Felicità VI Tu
m'hai amato. Nei begli occhi fermi luceva una blandizie femminina;
tu civettavi con sottili schermi, tu volevi piacermi, Signorina e
più d'ogni conquista cittadina mi lusingò quel tuo voler piacermi.
Unire la mia sorte alla tua sorte per sempre, nella casa
centenaria! Ah! Con te, forse, piccola consorte vivace, trasparente
come l'aria, rinnegherei la fede letteraria che fa la vita simile
alla morte... Oh! Questa vita sterile, di sogno! Meglio la vita
ruvida concreta del buon mercante inteso alla moneta, meglio andare
sferzati dal bisogno, ma vivere di vita! Io mi vergogno, sì, mi
vergogno d'essere un poeta! Tu non fai versi. Tagli le camicie per
tuo padre. Hai fatto la seconda classe, t'han detto che la terra è
tonda, ma non ci credi... E non mediti Nietzsche... mi piaci. Mi
faresti più felice d'un intellettuale gemebonda... Tu ignori questo
male che s'apprende in noi. Tu vivi i tuoi giorni modesti, tutta
beata nelle tue faccende. Mi piaci. Penso che leggendo questi miei
versi tuoi, non mi comprenderesti, ed a me piace chi non mi
comprende. Ed io non voglio più essere io! Non più l'esteta gelido,
il sofista, ma vivere nel tuo borgo natio ma vivere alla piccola
conquista mercanteggiando placido, in oblio come tuo padre, come il
farmacista... Ed io non voglio più essere io!
Non chiederci la parola,che metta a fuoco sotto ogni profilo, il
nostro animo privo di certezze, e a lettere che lo chiariscano
rendendolo luminoso come il fiore dello zafferano: perduto in mezzo
ad un prato polveroso. Ah l'uomo che se ne va sicuro, senza
contrasti con se stesso e con gli altri. E la sua ombra non viene
toccata che dal sole nel periodo più caldo dell'estate; proiettata
su un muro mancante di intonaco. Non domandarci il segreto che
possa rivelarti nuove prospettive di conoscenza del mondo,bensì una
distorta sillaba secca come un ramo. Solo questo possiamo in questo
momento farti presente, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
"Il nostro destino è sconosciuto. E, quando il destino si compie,
noi non possiamo fare altro che guardare e tacere, così come
partire o tornare, nascere o morire." Disse. E ascoltava la dea.
Poi, se ne andò verso l'Olimpo, dove è -dicono- la sede sempre
serena dei numi. Non da venti e squassata, mai dalla pioggia è
bagnata, non cade la neve. Ma, l'etere sempre si stende, privo di
nubi. Candida scorre la luce.
Fantozzi: Ma in merito a tutte queste rivendicazioni e a tutte le
ingiustizie che ci sono, lei che cosa consiglierebbe di fare,
Maestà?/ Mega Direttore Galattico: Ecco, bisognerebbe che per ogni
problema nuovo tutti gli uomini di buona volontà, come me e come
lei, caro Fantozzi, cominciassero a incontrarsi senza violenze in
una serie di civili e democratiche riunioni, fino a che non saremo
tutti d'accordo./ Fantozzi: Ma, mi scusi, Santità, ma in questo
modo ci vorranno almeno mille anni!/ Mega Direttore Galattico:
Posso aspettare, io./ Fantozzi: Grazie