Sai quanta forza è necessaria in tutto? Anche per rendere tollerabili le piccole cose? Dovrebbe essere naturale, come respirare, potersi esprimere e invece è una corsa ad ostacoli mentre nasce il bisogno di guardarsi le spalle e restare fluidi quasi in una leggerezza che non è lieve ma astensione. Perché manifestare interesse o curiosità per gli scritti altrui è inteso, sempre con artata mala fede, sintomo di complotto o di confessione o di trasmessione immaginaria di segreti preziosi. Siamo liberi di scegliere e di cambiare idea e di provare apprezzamenti. Il resto è noia e artificioso rancore, per cosa non si capisce poi. Perché la vita oltre queste parole, che vita non sono, né possono essere - altrimenti i problemi sono davvero seri e richiedono cure immediate-
é e resta una cosa seria e richiede rispetto.
Altrimenti si rischia di affondare e affossarsi per un pugno di like.
E colare a picco, con il proprio metro di giudizio, in un indefinito pantano., in questi rettangoli che sono diventate catapulte di verità e di contro verità.
Siamo noi che possiamo scegliere di leggere prima di infarcirci le bacheche di like e di capire cosa e chi ci piace davvero.
E se non riceviamo apprezzamenti, basta un click e tornare alla vita vera.
Perché le parole davvero sentite restano nostre nonostante tutte le reazioni, più o meno urbane, che suscitano.
E nessuno può togliercele.
E io scelgo e scelgo ancora.
Anche di scrivere questo post e di non piacere.
Dimenticavo buon giorno mondo anche questo giorno.
Kiss.
"Baciami ancora".