Libero

daunfiore

  • Donna
  • 54
  • Lunaedintorni
Gemelli

Mi trovi anche qui

Profilo BACHECA 457

daunfiore 07 novembre

E le parole ed il tempo si mescolarono e si intrecciarono, come foglie di acanto, come nuvole al cielo, più di graffi alle promesse. 

E le parole si sciolsero tra baci umidi di desiderio e di follia. Sul muro il respiro, mio e tuo, e poi nostro, come un unico vento. E le dita e i sospiri, confusi sulla carne. Sei stato l'impronta segreta ed indecente sul cuore. 

Le mie labbra tremavano tra le tue, mentre centellinavo il mio desiderio nella tua mente, più di un errore imperdonabile. O una preghiera? Era una favola inversa e avevo voglia di raccontartela perché così ti donavo me e la mia imperfezione. 

Dopo gli attimi diventarono poi e cxessano di avere senso, come tutto quello che senso non ha e mai ne ha avuto.

Praticamente un taglio segreto sulla pelle che oscilla tra il per sempre ed il mai

Esiste delirio più innocente e perverso?

 

Non esistere è una lieve euforia. 

Come un sorso di acqua fresca. 

Quasi un incanto. 

Ti piace?
24
daunfiore 27 ottobre

Lontana, afferro la metà di me stessa e la scia di pupille piene come specchi, colme di emozioni; palpitano e si dileguano, come lucciole nella notte. Una volta ho calpestato una sabbia che si illuminava ad ogni passo, prima che arrivasse l'onda. Contemplo la gentilezza, che per caso sfiora gli attimi, e mi stupisce e poi che dà un senso occasionale, morbido e lieve, alla vita. Questo mi fa sorridere, come con il sole tra le ciglia. Conta il sorso di felicità che la vita offre, a calici improvvisi e provvidi. - Sei mai stata felice Sara?- Mi capita spesso di incastrare a pezzi di soffitti il mio pensare peregrino e solitario, anch'esso quasi inutile, se io non fossi nei miei pensieri e nella mia mente. Prima di piegarmi sul fianco e di abbracciare la notte. Appena riaffiora, lieve come una carezza e con gelida come una lama, sul mento, sul collo, sul petto. 

Immobile, adesso, riavvolgo il fiato, per poi lasciarlo scorrere come il filo di un aquilone, nella luce che verrà.

 

 

E mi prendo tutto il tempo che serve per un istante di felicità.

Ti piace?
30
daunfiore 25 ottobre

E poi le mani, segnano il limite ed il percorso si dipana. Ed io mi ritrovo le dita come radici, respirando delirio, lieve e poco candido. Mentre le ombre sono tende, e pugni nella luce. Gli altri sul bordo, respiro contro respiro. Perchè dividerselo succede poche volte nella vita. E il bisogno della distanza, come un tozzo di comprensione da mordere, per quella fame che ti rende sempre in precario equlibrio. Ricordo il tuo morso al mignolino.  I tuoi occhi ancora sulla nuca e il tuo fiato sul collo, dove a volte cadono le mie lacrime. Ieri sono precipitate dentro un barattolo, un pozzo di paure profonde. Sono anch'esse radici che si spingono nella terra e la terra geme. Come le mie vene, mentre tenevi le tue braccia intorno a me e ti chiedevo di morire in quell'istante. All'improvviso si apre lo schigno della incoscienza.  Mentre il sogno si slenta e si imbeve di assenza, tutto sfuma e diviene meno oscuro. Il colore della terra riaffiora. Come dopo la pioggia il suo profumo. All'alba il nuovo giorno non ci rende più saggi, e meno folli. Solo che il resto viene ingoiato nella notte, come una coperta che ruba e non restituisce. Mi piace osservare le menti, percepire il delirio, rispettarne le deviazioni. Ci vuole davvero tanta attenzione, quando si valica la nostra aura, perchè l'attimo dopo non ha più speranza. 

Tra noi ed il pazzi la differenza è fatta dal caso. 

 

 

 

 

Il colore di oggi è quel maledetto indaco che mi tormenta da tanto tanto tempo, quando degli occhi hanno bucato strati di tempo e mente, accendendo una fiamma dentro.

E quel pensiero è rimasto indaco, come la coscienza, dopo un grande urlo.

 

 

Ti piace?
41
daunfiore 24 ottobre

Ci sono baci e baci. Alcuni sono porte, altri condanne. Ed altri ancora un piccolo grande  graffio nella mente. Mi piaceva baciare ad occhi aperti da piccola. E non parlo solo dei baci profondi, di quelli che le amiche ti insegnavano a fare le pose giuste, e non serviva a nulla, perché poi tutto trovava il suo posto e gli occhi finivi per chiuderli. Ma anche di quei piccoli ponti di affetto che segnavano i giorni e le ore, sedimentando un percorso e un patrimonio di amore e di crescita  Anche mia madre la ho baciata sino agli ultimi istanti e ancora non smetto. Ma quella è una altra storia. Perché volevo scrivere una cosa sul delirio e mi sono persa nei labirinti del cuore. 

Non si smette mai di essere fragili, anche quando si diventa forti. 

 

 

Alla fine cosa distingue il bene dal male? Ogni piccolo gesto è un piccolo pugno di bene o di male o tutte e due le cose. O magari un po' di polvere negli occhi.. 

 

Il bello di essere imperfetti è che non si ha bisogno di correzione... 

Ti piace?
37
daunfiore 23 ottobre

 

 

E precipitare dalle stelle fino a incastrarsi in un epilogo risulta una delle possibilità.

Immagina le altre. 

E nel frattempo l'iride si adatta e il buio diventa un vestito. Pelle su pelle e il fiato in prestito. 

Quando si è attraversato un frammento di indefinito, basta sentire l'aria fresca per essere felici.

Ed ogni errore è solo un vezzo per lasciarsi scoprire un pochino di più.

Ops... 

 

 

Il colore di oggi è rosso assoluto. 

"...Dall’alto, dalla punta estrema dell’universo, passando per il cranio e giù, fino ai talloni; alla velocità della luce e oltre, attraverso ogni atomo di materia, tutto mi chiede salvezza, ecco la parola che cercavo: Salvezza! ...".

Ti piace?
33
daunfiore 19 ore fa

Tutto sfreccia e il panorama cambia velocissimamente. E noi restiamo fermamente noi. Gli alberi con i rami a ridosso del cielo. Qualche pensiero nuovo.E la valigia sempre con me. In attesa di un nuovo viaggio. Alcuni posti non sono luoghi ma pezzi di noi. Senti tutto il bene possibile dato e ricevuto. Con i ricordi e le sensazioni tra fiato e cuore. 

Domani sarò migliore. 

Adesso non ho tempo.

Ed è così incredibilmente intrigante sentire gli errori che mi  scivolano addosso. 

Ti piace?
26
daunfiore 22 ottobre

Notti ribaltate come giorni inversi.Da riempirci le ore come fiato nei palloncini.

Ed assentarsi dal mondo in un corridoio segreto. Ascensore per l'inferno.

Se chiudo gli occhi rivedo quelli di mio padre, ma non riesco a sentire la sua voce. Ed è terribile. Ricordo tante delle cose che ci dicevamo, i suoi vezzeggiativi, la sua severità devastante, e i suoi abbracci senza fine, ma è tutto muto. L'unico suono che sento è solo il mio cuore, con i battiti che si rincorrono. E la nostalgia mi gonfia le vene.

Lo ricerco nei cassetti di casa, casa nostra, dove teneva le sue cose. E nelle stanze.

 Forse è la pioggia che ci bagna di nostalgia e di ricordi. O del bisogno maledetto di quella mano forte da stringere fino a farsi male.

Fino al taglio. 

La lama sulla carne che si apre mentre fiato e cuore si ribaltano.

Volevo il tuo segno.

Orgoglio di una donna sbagliata.

Ed è così strano riempirsi di emozioni e poi svuotarsi come maree. 

Perchè dentro di noi ci siamo solo noi, anche quando crediamo di aver fatto spazio agli altri. 

La debolezza non è fragilità, così come il bisogno e il desiderio vero non sono la stessa cosa. Ed è così ridicolo confonderli.

Resta tutto una questione di forza, nel saperla trovare e dosarla.

Anche dove la pelle si è fatta sottile perchè ci si è lasciati guardare. 

E la nudità è il vestito della paura.

L'attimo dopo è un colpo di spugna. 

O è solo l'onda che cancella.

Ed una mano che si asciuga nel vento.

 

 

Ti piace?
25
daunfiore 20 ottobre

 

 

 

 

 

E non sbagliano mai.

Anche quando sbagli tu.

Ogni percezione è una risposta ad una domanda che non hai fatto.

E ci sono fiumi che non puoi deviare, perché diventerebbero pozze, senza arrivare mai al mare.

Stream of consciousness.

 

 

E scorri lontano.

La verità si sa, non si scopre.

E in quell'estuario l'inquierudine é una rete che non perdona.

E modella una solitudine rumorosa nell'attimo in cui la corrente la modella.

Sensazione su sensazione. 

Frammenti di anima. 

Prima di perdersi e sperdersi.

E quella verità la avevi sempre saputa.

Ma avevi bisogno di una nuova fiaba.

 

 

           The end. 

Ti piace?
38
daunfiore 18 ottobre

Da quel punto in poi. E così si ritrovò inspiegabilmente oltre il confine, dove era tutto verde e profumava di prato. Vide la sagoma di se stessa toccare il fondo.Fino al limite. Sentiva la terra più vicina che mai e si rannicchió solo per percepire che il suo cuore vi batteva contro. E tremare. E ancora.  Senza parlare. Non sapeva dove fossero le parole in un mondo immaginifico e furente. 

Il vento faceva il resto, come una coperta lieve e impenetrabile. E che non perdona. Aveva dimenticato tutti. E non esistevano se non nella misura in cui ne ritrovava tracce che immediatamente cancellava, come fili di erba da strappare. La distanza era la misura in cui riprendeva il suo posto.

 

 

Ho intrecciato le dita al prato.

Adoro ricoprirmi di sole. 

Ma a volte è irresistibile rifugiarsi nel proprio lato oscuro. 

Ti piace?
35
daunfiore 16 ottobre

Poi ti accorgi che è tutto così oltre. Senza regole. Con i bordi confusi. Mentre i colori si mangiano i limiti. E se te lo descrivo, non smettere di parlare, perchè la tua voce la voglio ingoiare e ritrovarmela nel profondo di me, come un gancio capace di portarmi lontano dall'anima e di scaraventarmi lontano, quando serve. Sulla mia bocca qualche goccia di delirio da suggere insieme prima di precipitare nel miglior oblio possibile.

Dammi la mano. 

Ho bisogno del buio per coprirmi i sogni e bendare ogni baluardo di ragione.

E per infilarmi in un nascondiglio, a forma delle tue braccia.

Ti piace?
33
, , , , , , , , , , , , ,