E le parole ed il tempo si mescolarono e si intrecciarono, come foglie di acanto, come nuvole al cielo, più di graffi alle promesse.
E le parole si sciolsero tra baci umidi di desiderio e di follia. Sul muro il respiro, mio e tuo, e poi nostro, come un unico vento. E le dita e i sospiri, confusi sulla carne. Sei stato l'impronta segreta ed indecente sul cuore.
Le mie labbra tremavano tra le tue, mentre centellinavo il mio desiderio nella tua mente, più di un errore imperdonabile. O una preghiera? Era una favola inversa e avevo voglia di raccontartela perché così ti donavo me e la mia imperfezione.
Dopo gli attimi diventarono poi e cxessano di avere senso, come tutto quello che senso non ha e mai ne ha avuto.
Praticamente un taglio segreto sulla pelle che oscilla tra il per sempre ed il mai.
Esiste delirio più innocente e perverso?
Non esistere è una lieve euforia.
Come un sorso di acqua fresca.
Quasi un incanto.