Alcuni luoghi non sono solo posti ma sono pezzi di vita, sono la forza del sangue e dell’amore, pervasi da una intimità fragile ma sacra. Io credo che il bene e l’amore siano la fede che impregna la vita e segna, anche inconsapevolmente, le proprie scelte. Ed impediscono alla vita di essere un palcoscenico. E la debolezza più grande è la incapacità di provare empatia. E usare il metro di giudizio del proprio sentire come parametro delle altrui azioni, decisioni, dell’altrui sentire. Il resto va da sé e fa la differenza: distingue la realtà dalla dimensione irreale in cui si precipita.In quei luoghi invece, quelli del cuore, tutto riprende il senso e la sua forza e la sua misura reale ed effettiva.Non è buonismo ma solo voglia di ignorare, con la più ferma consapevolezza, asciutta e feroce di quanto siano necessari quei luoghi di pausa, in cui si può prendere il tempo per rilassarsi e osservare e custodire, a volte spingendo tutto a fondo, per accogliere quello che arriva, con occhi capaci di guardare il paesaggio circostante, e intravedere e immaginare e spingerci oltre.Le lettere oltre le immagini.Con il vicino che ci respira accanto, solo per un po’. Anche solo per pochi passi.
E tutto si moltiplica,
come
nuvole
che si mescolano
su orizzonti ignoti.