Un bel tacere non fu mai scritto.
Fiumi di veleno scorrono e tentano di toccarmi.
Ma io mi scanso e mi volto.
Io resto me stessa e nessuna forma può darmi la vostra meschinità in pillole.
Perché quella è la vostra mente.
Altro non potete.
Molliche per piccioni.
Avete fatto a me quello di cui mi accusate.
Ma chi se ne frega.
In una bacheca ci sono i miei dati personali come se fossero il trionfo di quello che riuscite ad essere ed inequivocabilmente siete.
Ne prendiamo atto.
Solerti mietitrici di pettegolezzi e di confidenze per un triste e tristo mercimonio.
Attente alle indigestioni.
La dimostrazione tangibile e non equivoca di un odio ridicolo e del bisogno di trovare un colpevole, che dovreste cercare altrove, anche vicinissimo, proprio vicinissimo.
Una vita spesa ad odiare.
In nome di cosa?
Ognuno fa quello che è. Altro non può.
E voi non potete.
Ci sono solidarietà che si radicano nel bisogno. Non meritano nomi.
Guardano tutto con i loro occhi.
Come se dire e fare la cosa peggiore fosse un merito.
Questo è il regno che fa per voi.
E poi c'è altro e per me conta.
La storia è quella.
Bellezza proteiforme e un filo sottile che lega.
Oltre le parole.
E ricevere senza aver chiesto.
La verità ha bisogno di poco.
Poco poco.
E di occhi diversi.
Grazie.