Poi ripartire. Per luoghi reali o immaginari. O solo sognati. Aiuta a respirarsi meglio. E se ci si perde non si è risolti ma ogni percorso ci rende apparentemente altro.
Ma la apparenza è solo un altro strato della realtà.
Un velo che lascia intravedere.
O copre.
Uno scampolo di pudore.
O un rettangolo di sogno.
Oppure un soffio di crudeltà che neanche si cela.
Nel più indeciso degli equilibri.
E tutto come un imbuto, verso sempre più noi stessi. In qualche periferia e frammento di altrove.
A cercare di conoscerci, anche quando ci dimentichiamo un attimo di tutto e tutti.
O almeno crediamo.
Alcune sensazioni sono diventate pelle e un semplice tocco fa riaffiorare qualcosa, non tutto.
Non è detto sia un inizio ma è qualcosa.