"Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte."
William Shakespeare
"Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte."
William Shakespeare
Facciamo l'abitudine a tutto, anche alle assenze.
Il corso della vita è costellato di episodi apparentemente insignificanti, piccole pennellate di colore, che dalla distanza mostrano l'immagine di ciò che siamo.
Vorrei proteggerti, evitare ogni inciampo sul tuo cammino, soffiare via ogni nuvola dal tuo orizzonte. Eppure, per quanto ti ami, non lo farò, semplicemente perché è impossibile.
Passiamo la vita ad attendere, ad inseguire il desiderio di ciò che non possediamo, incapaci di cogliere la gioia del quotidiano, se non per brevi istanti. È come se fossimo capaci di affrontare l'esistenza solo attraversandola in prospettiva, proiettandoci nel futuro, per superare la paura angosciosa del vuoto dell'istante successivo.
Aveva ragione il buon vecchio Eraclito. Quello che non ho ancora capito, è se il continuo scorrere della vita sia una fortuna o una condanna.
Il dolore sfuma e l'unica domanda che riesco a farmi è se sia giusto.
La vita di ciascuno di noi è costellata di interruzioni. Ciò che da lontano appare come un percorso unitario, si mostra da vicino per quello che è: un insieme di frammenti.
Perché siamo così stupidi da apprezzare il valore di ciò che abbiamo solo dopo averlo perso?