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domaniforse_2022

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domaniforse_2022 più di un mese fa

Amare vuol dire perdere la dimensione del tempo: vivere avidamente il presente, proiettandosi nel futuro e sciogliendosi al ricordo del passato. Chi ama vive ogni istante del suo amore in termini assoluti, rimanendo immerso nel suo sentimento, vivendo dell'altro e anzi desiderando di essere l'altro, di confondersi con chi si ama. Amare è una dimensione dello spirito, prima ancora che desiderio bruciante. Amare rivela tutta la nostra fragilità di esseri incompiuti, mostrando tuttavia al contempo la nostra essenza più intima, quella che sfugge ad ogni misura e ci avvicina all'Assoluto. 

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domaniforse_2022 più di un mese fa

L'inganno nel quale cadiamo con troppa facilità è di pensare alla felicità con un approccio mentale proprietario, come se potesse appartenerci materialmente, anziché immaginarla per quello che è: un flusso. Un'energia che scorre nella vita e che si può solo sfiorare, senza poterla davvero fermare. Una dimensione dello spirito capace di investirci con la sua forza positiva, anche quando ne siamo solo spettatori. 

L'ansia di possederla, al pari di ogni altra aspirazione all'esclusività, è destinata non solo ad andare delusa, ma rappresenta il modo migliore per non coglierne i segni nel vivere quotidiano.

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domaniforse_2022 più di un mese fa

Alla mia età credo sia normale fare dei bilanci. Beh, penso proprio di non essere stato un granché. Da piccolo immaginavo di diventare unico, di distinguermi dagli altri ed in effetti unico lo sono stato, ma semplicemente perché ognuno di noi lo è a suo modo; fa parte della natura umana. 

Spesso associamo all'unicità un giudizio di valore, in termini di eccellenza o di abominio. Ma questa netta polarizzazione esiste solo nei libri di storia, perché la storia con la "S" maiuscola si occupa solo delle grandi vicende dell'umanità, lasciando sul fondo indistinto la trama della vita comune ed il riflesso su di essa di quegli eventi. 

Ecco, io sono stato uno dei più, uno dei tanti. Non ho compiuto gesti eroici, non ho commesso delitti efferati, sono stato unico nella mia serena mediocrità. Non passerò alla Storia e neppure rimarrò indelebile nella memoria di chi mi ha conosciuto, sono un predestinato all'oblio. In questo rapido passaggio tra ciò che non esiste ancora e ciò che non esiste più, che ci ostiniamo a chiamare vita, ho cercato di dare il meglio di me e l'ho fatto in fondo per me stesso, forse per la vanità di un'apprezzamento, di uno sguardo benevolo o compiaciuto. Ora però davanti al quel bilancio non posso mentire a me stesso, non oggi almeno; domani certo riprenderò a farlo e tornerò a nascondere le mie paure, le mie incertezze, i miei fallimenti, i miei tradimenti, ad omettere, anche a me stesso, la narrazione del mio lato oscuro. Tornerò a crogiolarmi nel mio piccolo cono di luce, ma oggi mi tocca riconoscere che in fondo non sono stato niente.

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domaniforse_2022 più di un mese fa

Ti guardo e vedo la forza della vita. Per quante ferite possa averti ingiustamente inferto il tempo, tu sei qui in piedi davanti a me e nessuna ombra sembra nascondersi nel tuo sguardo. Il passato non ha vinto, non ti ha rubato il sorriso ed io non ho alcun merito in questa inaspettata alchimia.

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Mi è capitato spesso di inseguire qualcosa nella vita, mai qualcosa che contasse davvero. Le cose importanti sono cadute dal cielo, senza che avessi fatto mai davvero nulla per meritarle, e, fino a che le ho possedute, non ne ho compreso il valore.

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domaniforse_2022 più di un mese fa

Comunicare, entrare in relazione con gli altri è forse tra i bisogni insopprimibili di ogni essere umano. Nasciamo immersi nelle relazioni e trascorriamo l'intera esistenza a costruirle ed a modificarle con un lavorio costante, che ci accompagna come una musica di sottofondo. Nell'ansia distruttiva che a volte ci spinge a demolirle, si annida il germe dell'autoannientamento, perché non siamo senza gli altri ed in fondo la paura più ancestrale,  quella della morte, si nasconde proprio lì, nel timore di ritrovarsi soli in un vuoto infinito.

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domaniforse_2022 più di un mese fa

"Stavo dicendo che lei deve pensare a sé adesso, a come fare per aver voglia di alzarsi dal letto ogni mattina. Quella voglia deve trovarla dentro di sé. Solo così potrà occuparsi veramente della sua nipotina. I bambini sono pazzeschi, lo sa: percepiscono più quello che viene taciuto di quello che viene detto. Se lei si occupasse della bambina col vuoto nel cuore, le trasmetterebbe quel vuoto. Se invece quel vuoto cerca di riempirlo, non importa se ci riesce o no, basta che lei cerchi di riempirlo, allora le trasmetterà quello sforzo, e quello sforzo, semplicemente, è la vita. Mi creda. Io mi occupo ogni giorno di persone che hanno perso tutto, spesso sono i soli superstiti dell’intero nucleo familiare. Hanno problemi materiali di ogni tipo, e a volte hanno anche brutte malattie. E sa su cosa lavoro? Lavoro sui desideri, sui piaceri. Perché anche nella situazione più disastrosa, i desideri e i piaceri sopravvivono. Siamo noi che li censuriamo. Quando siamo colpiti dal lutto censuriamo la nostra libido, mentre è proprio quella che può salvarci. Ti piace giocare a pallone? Giocaci. Ti piace camminare in riva al mare, mangiare la maionese, dipingerti le unghie, catturare le lucertole, cantare? Fallo. Questo non risolverà nemmeno uno dei tuoi problemi ma nemmeno li aggraverà, e nel frattempo il tuo corpo si sarà sottratto alla dittatura del dolore, che vorrebbe mortificarlo."

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Da "Il colibrì" di Sandro Veronesi

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domaniforse_2022 più di un mese fa

Tutto ciò che non trova realizzazione nella vita, ci appare sempre, spesso immotivatamente, più meritevole ed attraente di ciò che abbiamo vissuto. 

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