Affondo sotto i marosi del tempo che con la sua carica di distruzione mi sopraffà fino alla morte.Il significato dell'esistenza è oscuro ma qualcosa c'è prima del suo senso,qualcosa che è in anticipo sulla parola ,percepisco così i gradi più sottili della realtà.Con la morte la presenza cede all'assenza così sopporto il vuoto di ogni giorno.Tocco il vertice della felicità quando sto in silenzio senza comunicare nulla.Nell'estrema oscurità della vita riso,pianto,tristezza e allegria si tormentano reciprocamente.C'è in me qualcosa di muto,qualcosa che non vibra,che non riesce a vivere: solo non vivendo tengo a bada la realtà.Distendo sul mondo i dubbi di ogni giorno,percepisco l'amaro di tutte le verità.Ogni giorno non sono più chi ero,il futuro avvelena le fonti della mia esistenza ,perché desiderare un'altra vita? Forse che una non basta?! Il tempo, il puro tempo,il puro passaggio di tempo non è che pura morte ,respiro di vita che scema. Il tempo è scandito nei modi di un chiarore che irradia o,al contrario,è un'ombra che progredisce? Tutto il tempo è insidiato dal negativo dell'assenza che è puro vuoto. Nulla sta fermo,tutto progredisce ,tutto va con un moto perpetuo in un trapasso dal visibile all'invisibile.
Profilo BACHECA 287
Affondo sotto i marosi del tempo che con la sua carica di distruzione mi sopraffà fino alla morte.Il significato dell'esistenza è oscuro ma qualcosa c'è prima del suo senso,qualcosa che è in anticipo sulla parola ,percepisco così i gradi più sottili della realtà.Con la morte la presenza cede all'assenza così sopporto il vuoto di ogni giorno.Tocco il vertice della felicità quando sto in silenzio senza comunicare nulla.Nell'estrema oscurità della vita riso,pianto,tristezza e allegria si tormentano reciprocamente.C'è in me qualcosa di muto,qualcosa che non vibra,che non riesce a vivere: solo non vivendo tengo a bada la realtà.Distendo sul mondo i dubbi di ogni giorno,percepisco l'amaro di tutte le verità.Ogni giorno non sono più chi ero,il futuro avvelena le fonti della mia esistenza ,perché desiderare un'altra vita? Forse che una non basta?! Il tempo, il puro tempo,il puro passaggio di tempo non è che pura morte ,respiro di vita che scema. Il tempo è scandito nei modi di un chiarore che irradia o,al contrario,è un'ombra che progredisce? Tutto il tempo è insidiato dal negativo dell'assenza che è puro vuoto. Nulla sta fermo,tutto progredisce ,tutto va con un moto perpetuo in un trapasso dal visibile all'invisibile.
Diffido della realtà, della sua pochezza .
Limito la vita a me stesso.
Il sole intesse con la sua luce il filo del primo mattino, la pozza stagnante del mio cuore si colma di primavera.
Sfuggo da me stesso,sfuggo a tutto il mio Essere, torno a quel Nulla da cui sono emerso, dimoro,così, nella mia vera essenza,non voglio legarmi a nessuna determinazione , di me non avverrà altro ciò che sono : eterno Nulla. Voglio vivere indifferente a tutte le cose, non mescolarmi ad esse, non voglio tornare ad essere qualcosa, per me spariscono tempo ed eternità, mi annullo nel mondo e per il mondo, il mio è un cammino verso l'increato nel quale mi perdo; imparo a vedere tutte le cose come un nulla , il mio pensiero non cerca nulla , sta nel suo puro e semplice nulla : a quale abisso rivolgo i miei sguardi? Chiudo gli occhi per vedere il Tutto e questo Tutto è vedere ogni cosa come Nulla ,quando vedo tutte le cose come Nulla allora vedo Dio. Quel che trovo nel mondo è tutto solo notte ,quello che vedo in ogni creatura è solo buio: ciò che è qualcosa è anche Nulla ,la vera luce è tenebra, per diventare Uno devo sprofondare eternamente da qualcosa al Nulla.
Ogni giorno ha la stessa increspatura nella quale si insinua la polvere della mia vita e dove mi rifugio per sfuggire agli artigli del mondo.
Mi sovrasta una immensa distesa di silenzio,scosto le tende per guardare la notte:vedo l'oscuro sconosciuto,la vita è certamente un sogno che si accorcia con la marcia maestosa dei giorni,La mia perpetua illusione è di trovare un ordine nelle cose ma il tempo continua a dare gelide scosse alla disposizione del tutto.Osservo il mare frantumarsi in piccole onde ,il tempo ha scavato il mio volto di ghigni beffardi,Odio lo spettacolo turbolento dell'esistenza ,cerco di salvarmi dall'informe con le parole,rifuggo l'estasi abbagliante del mondo.La vita si avvita su se stessa nel fango di ogni giorno,incido tacche di dolore nella curva dell'Essere,Sono avvolto dal senso del destino,dalla inevitabilità del fato,la coscienza della morte e dei miei limiti mi travolge,la vita è più inesorabile di quanto non creda, allora penso: la vita continua,ma perché? Dopo aver viaggiato per milioni di anni la luce di una stella mi cade in una mano,osservo il movimento indolente di una vela solo per metà gonfia di vento,l'ultima crespa di un'onda mi fa ritrovare il senso del tempo,no trovo bellezza che basti nella luna,la natura incomprensibile della vita mi soffoca,ho un'intesa particolare con la morte,brucio la mia esistenza nel desiderio di perfezione così sprofonda l'universale determinazione a vivere.
Non ho altra pretesa se non quella di cavarmela, esisto come una indifferenziata goccia di materia,niente accade che possa sollevare il peso di un insopportabile tedio, una noia immensa scende su tutto, compatta e monotona.
Imparo a difendermi dalle carezze: la natura umana mi disgusta.