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Mi descrivo
Ciao a tutti siete Benvenuti.
"USO IL TASTO ESPLORA"
se per caso sono passato da voi e solo un caso!!!
Su di me
Situazione sentimentale
sposato/a
Lingue conosciute
-
I miei pregi
Pochi
I miei difetti
Tanti
Amo & Odio
Tre cose che amo
a
a
a
Tre cose che odio
a
a
a
I miei interessi
Vacanze Ok!
Vacanze Ko!
Passioni
Musica
Cucina
Libri
Sport
Film
Libro preferito
Meta dei sogni
Caraibi
Film preferito
Avventura
Venezia di notte
Venezia
"Venezia, si dice, ha la forma di un pesce. E come un animale
marino si muove nella laguna, scende sott'acqua ma riemerge per
respirare, osserva curiosa i turisti che avanzano armati di
maschere e fotocamere, pronta a ritrarsi come un paguro nel
guscio". (Paola Cantù)
Venezia 1
Venezia (Foto in HDR da FABPAT72)
Splendida Venezia Foto in HDR da fabpat72)
Venezia in HDR
Canal Grande
Venezia by Libero
Gondoliere by fabpat72
Conteggio Visitatori
Meteo per Domani
Pensiero!!
Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume
avvelenato, l'ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può
mangiare il denaro.
Poesia
Le ultime ore di Venezia È fosco l'aere, é l'onda muta!... ed io
sul tacito Veron seduto, in solitaria malinconia ti guardo e
lagrimo, Venezia mia! Sui rotti nugoli dell'occidente il raggio
perdesi del sol morente, e mesto sibila per l'aria bruna l'ultimo
gemito della laguna. Passa una gondola della città: - Ehi, della
gondola, qual novità? - Il morbo infuria il pan ci manca, sul ponte
sventola bandiera banca! No no, non splendere su tanti guai, sole
d'Italia, non splender mai! E sulla veneta spenta fortuna sia
eterno il gemito della laguna. Venezia! l'ultima ore é venuta;
illustre martire tu sei perduta... Il morbo infuria, il pan ti
manca, sul ponte sventola bandiera bianca! Ma non le ignivome palle
roventi, né i mille fulmini su te stridenti, troncan ai liberi tuoi
dì lo stame... Viva Venezia! Muor di fame. Sulle tue pagine
scolpisci, o Storia, l'altrui nequizie e la sua gloria, e grida ai
posteri: tre volte infame chi vuol Venezia morta di fame! Viva
Venezia! Feroce, altiera difese intrepida la sua bandiera: ma il
morbo infuria il pan le manca... sul ponte sventola bandiera
bianca! Ed ora infrangasi qui sulla pietra finch' è ancor libera
questa mia cetra; a Te, Venezia, l'ultimo canto, l'ultimo bacio,
l'ultimo pianto! Ramingo ed esule sul suol straniero, vivrai,
Venezia, nel mio pensiero, vivrai nel tempio qui del mio core come
l'immagine del primo amore. Ma il verbo sibilia ma l'onda è scura,
ma tutta in gemito é la natura; le corde stridono, la voce manca...
sul ponte sventola bandiera bianca! Arnaldo Fusinato
Foto del Veneto
Il Veneto
Veneto Varietà di suoni, colori, sapori, storia, tradizioni e
natura: il Veneto con sobria eleganza e semplicità conserva, come
uno scrigno, preziose testimonianze artistiche che, ad ogni
istante, rievocano lo splendore del suo passato: ville
rinascimentali, splendide chiese e palazzi affrescati che avvolti
in un’atmosfera quasi sognante, hanno affascinato e affascinano
poeti e scrittori di ogni tempo. Il paesaggio è dolce, dominato dai
toni caldi del blu e del verde; è mutevole e vario, è una manciata
di emozioni suggerite da montagne innevate e verdi valli, estesi
altopiani e colline tondeggianti. E’ un colpo d’occhio su immagini
e atmosfere indimenticabili dove le nuvole danzano instancabili su
laghi, pianure e fiumi, spazi magici dove il silenzio, la pace e la
tranquillità regnano sovrani. Una terra, il Veneto, in cui distese
sabbiose, bagnate dalle acque limpide e trasparenti dell’Adriatico,
accolgono il turista con ordinate e coloratissime file di
ombrelloni mentre, a pochi passi dalle spiagge, città di interesse
storico artistico e architettonico diventano teatro di mostre
straordinarie, di rassegne e manifestazioni di vario genere.
Foto Murano
Murano
L’origine del nome Vecchia Ammurianum, così fu denominata in onore
della porta (e del rione) dell’antica città di Altino, i cui
abitanti si rifugiarono in laguna sotto la pressione degli Unni
nell’anno 453. Nello stemma del comune veneziano il leone alato
d'oro tiene tra le zampe davanti al petto il libro d'argento
aperto: a lettere maiuscole romane vi è scritto PAX TIBI MARCE
EVANGELISTA MEUS - la pace sia con te Marco, mio evangelista.
Foto di Burano
Burano
BURANO Burano è un'isola che si trova nella Laguna di Venezia, a
nove chilometri di distanza a nord dalla città. Burano è composta a
sua volta da quattro isolotti collegati da un lungo ponte all'isola
di Mazzorbo e conta circa 3500 abitanti. Le principali attività
sono la pesca, la cantieristica (barche a remi e a motore) e la
fabbricazione del merletto. Negli ultimi decenni la principale
fonte di ricchezza di Burano è derivata dall'indotto proveniente
dal turismo. Secondo la tradizione il nome di Burano deriva dalla
porta Bòrea, di Altino: sembra infatti che i primi abitanti
dell'isola, fuggitivi dalle invasioni barbariche, fossero di
origine latino-altinate. Il primo nome dell'isola fu quindi Vicum
Burianum.
Foto di Torcello
Torcello
TORCELLO L’isola di Torcello è quasi completamente disabitata, non
è toccata da un frequente transito di vaporetti ed è in una
posizione molto marginale rispetto a Venezia. Vi si arriva dopo
aver fatto sosta a Burano e si viene subito avvolti da una
atmosfera di immoto silenzio. Fu una delle prime isole della laguna
veneta ad essere abitate dalle popolazioni di Altino che fuggivano
dalle invasioni barbariche, dal V al IX secolo divenne un
importante centro urbano con chiese, monasteri, una fiorente
industria di lana, produzione di sale e un governo proprio con il
raggiungimento di un alto livello di vita sociale e artistica.
L’impaludamento della laguna circostante e la necessità di un
rifugio più sicuro spinsero gli abitanti dell’isola ad abbandonare
Torcello per rifugiarsi a Rivoaltum che era diventata capitale
della sede ducale. Per secoli Torcello venne abbandonata e
spogliata di marmo e mattoni che furono usati per le nuove
costruzioni a Venezia. Rimase un ambiente malsano e malarico fino
alla seconda metà dell’Ottocento quando si iniziò a bonificare la
laguna. Nel corso dei secoli sono rimaste indenni le due principali
architetture del suo antico centro: la Cattedrale e la Chiesa di
Santa Fosca. La cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, e
fondata circa nel 639 è tra le più antiche costruzioni
veneto-bizantine rimaste nella laguna. Di stile romanico ha
conosciuto numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli
conservando al suo interno, tra l’altro, marmi policromi e stupendi
mosaici di arte bizantina. Sono da notare le grandi imposte di
pietra, su cardini anch’essi in pietra, che riparano le finestre
del fianco. Poco distante si trova il campanile dell’XI secolo a
base quadrata e inconfondibile nel paesaggio lagunare.
Foto Isola S. Lazzaro degli Armeni
Isola S.Lazzaro degli Armeni.
Monastero Mechitarista di San Lazzaro degli Armeni Nella piccola
isola di San Lazzaro, tanto cara al poeta Byron, sorge il monastero
dei Padri Armeni, circondato da un'immenso giardino. Annessa al
Monastero sorge la chiesa di San Lazzaro, di origine gotica, che fu
ricostruita nel XIX secolo. Inizialmente l'isola di S.Lazzaro fu
adibita a lebbrosario (da qui la dedicazione dell'isola al santo).
Cessata questa destinazione, rimase deserta fino al 1717 quando
venne assegnata ad un nobile monaco armeno di Sebaste, Manug di
Pietro, detto Mechitar (il consolatore), fuggito da Modone invasa
dai Turchi, dove aveva fondato un monastero. Riedificata la chiesa
e il convento, Mechitar si adoperò per diffondere il sapere in
Oriente, anche con l'aiuto di giovani connazionali da lui accolti
ed istruiti. Opere scientifiche, letterarie e religiose venivano
tradotte in armeno da diverse lingue: dopo la sua morte, venne
fondata una tipografia poliglotta (1786) che potè efficacemente
sviluppare il progetto di Mechitar. Nacque così un'istituzione che
si chiamò dei Padri Armeni Mechitaristi, che fu col tempo
arricchita dai lasciti di facoltosi armeni. Il monastero sfuggì
alle soppressioni napoleoniche in quanto Napoleone considerò la
Congregazione dei Padri Armeni un'accademia letteraria. Il convento
ospita una pinacoteca, un museo, una stamperia di fine XVIII sec.,
dove sono conservati reperti archeologici egiziani, orientali e
romani, oltre ad una ricca collezione di manoscritti armeni. Nella
ricca biblioteca sono custodite invece molte opere d'arte di Palma
il Giovane e Ricci, oltre ad un bell'affresco del Tiepolo. Ancora
oggi attorno alla chiesetta, ricostruita nel 1883 dopo un incendio,
e al piccolo chiostro ferve un luogo di preghiera e di studio,
essendo S.Lazzaro una vera e propria isola armena nel cuore della
Laguna.
Forse sarebbe stata un'opportunità ??
Un investimento di 1.473 milioni di euro. Le
Palais Lumière sorgerà in una parte dell’area industriale di Porto
Marghera. Cardin e il suo staff, oltre al costo della realizzazione
dell’opera, un investimento di 758 milioni di euro incluse le opere
di urbanizzazione, mette sul piatto 240 milioni per le opere
complementari di interesse pubblico che riguardano la
riqualificazione nel territorio di Porto Marghera e 475 milioni per
opere di bonifica. Nel pieno rispetto dell’ambiente e
dell’ecosostenibilità, la torre Cardin si autoalimenterà
completamente grazie a fotovoltaico, eolico e geotermico. Lo spazio
che circonderà la torre sarà adibito a verde pubblico e le attività
che vi sorgeranno non saranno in conflitto con lo spirito green
dell’opera.