C’era una volta un giovane innamorato di una stella. In riva al mare tendeva le braccia e adorava la stella. La sognava e le rivolgeva i suoi pensieri. Ma sapeva o credeva di sapere, che le stelle non possono essere abbracciate dall’uomo. Considerava il suo destino amare senza speranza un astro. Su questo pensiero costruì un poema di rinunce e di mille sofferenze che dovevano purificarlo e renderlo migliore. Tutti i suoi sogni però continuavano a essere rivolti alla stella. Una notte si trovava di nuovo su un alto scoglio in riva al mare e stava a guardare la stella ardendo d’amore. Nel momento di maggior desiderio, spiccò un balzo nel vuoto per andare incontro alla stella. Ma nell’attimo stesso in cui si librava nel balzo, un pensiero gli attraversò la mente: no, impossibile che la raggiunga! E così cadde, perché non sapeva amare. Se mentre si trovava nel vuoto avesse avuto la forza di credere fortemente nel suo amore, sarebbe di certo volato in alto. L’amore non deve contemplare e nemmeno pretendere. L’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.
(Tratto dal libro "Notte Infinita" di Romano Battaglia)