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Leone

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kevinkart 13 dicembre

Click
Colpi di testa, è quello di cui hai voglia.
Lui ti parla fitto, ridendo da solo con quel sorriso pazzo
a denti stretti e quella maglietta a righe orizzontali colorate,
inopportune, che disegnano un ex fisico.
Tu fumi aspirando forte, veloce, creando una lunga cenere
che non getti via come vorresti fare con il resto.
Sorreggi la sigaretta con la mano destra avvicinandola alla bocca,
stringendola con il bordo estremo delle labbra.
Mi guardi per un attimo facendo i tuoi conti.
In fondo sei bella con quegli occhi neri e i capelli vaporosi.
Alta e magra, poco formosa e rassegnata.
Lui individua in me il soggetto adatto
e mi chiede di scattargli una foto porgendomi
una di quelle macchinette moderne,
strette come una moneta e leggere come un colibrì
che all’occorrenza si usa per telefonare.
Vi disponete a bordo piscina avvicinandovi,
fingendo divertimento, scatto con forza.
“Ne faccio un’altra per sicurezza”
mi trovo a dire come m’importasse davvero.
Ora lui controlla il risultato con la faccia da saputello,
io osservo te con la faccia del cattivo bambino.
Ricambi sorridendo trattenendo un po’ il respiro.
“Proviamone una senza flash perchè non si vede lo sfondo.”
ordini con quel tuo sorriso idiota che mi sembra,
chissà perchè, di conoscere da una vita.
E’ ovvio, è notte cosa ti aspettavi?
Penso forte tanto che ho l’impressione di averlo urlato.
Scatto di nuovo con la consapevolezza di fare un pessimo lavoro.
Vi allontanate con una sbalorditiva soddisfazione nei sorrisi
tornando ai vostri problemi che una foto non può certo risolvere.
Mi lasciate a bordo vasca vuoto come un serbatoio abbandonato,
le luci riflesse nell’acqua che assiste senza esprimere giudizi.
Domani sarà piena di gente e schizzi umidi si libreranno nell’aria,
tutti, in amara attesa dell’inevitabile caduta

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kevinkart 01 dicembre

Vago per Roma

lontano da me mi nascondo sempre più negli anfratti profondi nelle grotte buie dell’anima e a volte grido nel rimbombo feroce dell’ego e poi attraverso le strade di questa città fingendomi vivo con la corazza scintillante d’argento dei generali romani con gli addominali finti e i pettorali glabri e la tempesta mi coglie impreparato così corro verso quel bus che sembra proprio il mio in un giallo sfumato di muri antichi e vecchi intenti che mi incitano nella corsa che attira i curiosi e i mostri di pietra dei palazzi con facce di grifo e di leone e le scritte fasciste incise con orgoglio farsesco ancora lì a prenderci in giro grondanti di sangue sbiadito e malamente dimenticato

cazzo, il biglietto del bus

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kevinkart 14 novembre

Tutto Sembra misurabile
Sembra tutto misurabile.
Sai, quando ci allontaniamo da qualcuno o al contrario, quando qualcuno si allontana da noi e cambiano le proporzioni? Non sto parlando in senso figurato, parlo proprio di allontanamento fisico, misurabile in metri o yards se preferite. Avete mai osservato qualcuno che conoscete bene dall’alto e lo vedete rimpicciolire mentre si allontana? Sembra prendere forme strane. Un uccello variamente colorato che annaspa sulle due gambette, un bastone simile ad uno stecco in balia del vento, un essere alieno che si è perso nello spazio e forse anche nel tempo. Ma a cambiare non sono solo le proporzioni e la forma, esso sembra confondersi con l’ambiente circostante, sfuma nei contorni e nella sostanza. Non è più la persona che pensavamo di conoscere, è parte essa stessa del tutto che ci inghiotte. Spariscono le parole, i sentimenti, il rumore. Tutto si mescola e la melassa assume colori difficili da decifrare. Come una nebbia possente, come un dipinto di Turner.

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kevinkart più di un mese fa

Brutto Trip
Sbatto gli occhi per prender tempo, scuotendo un po’ la testa come dovessi soppesare qualcosa d’importante.
So che sei concentrata sulla mia risposta…

ma cosa cazzo mi hai chiesto?

Non sai che vorrei soltanto morire, in modo civile, senza rumore e senza sporcare troppo.

Butti fuori aria, le pieghe intorno la bocca accennano ad un sorriso, le spalle arcuate e protese in avanti.
Forse sono salvo.

“Eeeeehmmmm… posso avvalermi della facoltà di non rispondere?”
“Ma sei scemo?” urli forte.
“Si” taglio corto, così me la tolgo dalle palle.

Peccato sia andata via, avremmo potuto giocare al dottore.

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kevinkart più di un mese fa

Bombe!

 

La testa sotto la tua maglietta
il profumo e il tepore della pelle.
Quante volte avrei voluto morir così
chiudere gli occhi e non esserci più
dissolto in quell’ovattato mondo
buio, caldo, sereno, pieno.
Un utero nel quale sprofondare dimentico di me
e dell’esterno accecante
e delle banalità quotidiane assurte a trofei da conquistare
e delle maschere da indossare per non mostrare il vero volto
e delle ingiustizie
e del fango di uomini corrotti dal proprio ego
e di guerre
di bambini malati
di mani tese mozzate senza pietà
di bombe
di sangue
basta!

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kevinkart più di un mese fa

Consapevolezza

Entro sul terrazzino di soppiatto, Lupa è di spalle guarda l’orizzonte…
Si volta, mi osserva, apre la bocca e lascia uscire la lingua che sembra di stoffa, sorride…

Che strana coincidenza essere lì in quel momento uno di fronte all’altro.
Quale mano ha guidato questo evento?
Quanti fattori hanno contribuito a creare quest’attimo?

I nostri reciproci genitori… cosa li ha spinti ad un incontro che avrebbe generato due esseri così diversi che un giorno si sarebbero trovati sul quel terrazzo in un pomeriggio caldo?

Circondati da uno strano silenzio, legati da uno sguardo ipnotico, ricco di incomprensioni e affetto.

Quante cellule si sono combinate e perché proprio quell’ovulo e quello spermatozoo si sono fusi?

Quante probabilità c’erano che un piccolo cambiamento modificasse il corso di una vita e di tutti gli eventi ad essa correlati? E tutto il mondo attorno? Scenario di cartone o espressione massima di energia fatta materia e vita? Ma cosa cazzo è la vita?

Mi sdraio direttamente sul pavimento, osservo il cielo e le nubi alte, stratificate che inconsapevoli vanno verso la loro fine…
Quante volte ho vissuto così, inconsapevolmente, alla cieca, procedendo a tastoni e tentativi, cadendo e rialzandomi piangendo o semplicemente in silenzio, con sempre più forza e sicurezza verso una meta sconosciuta e forse da un po’ anche agognata.

Lupa poggia una zampa sul mio petto, vuole attenzione, non capisce o forse si…

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kevinkart più di un mese fa

Abbaio forte

Seduto sul pavimento del terrazzino respiro lento,
cerco di comprendere lo scambio di elementi che rinnovano la vita al mio interno.
Nuvole basse corrono veloci, l’orizzonte placido fino al mare taglia netto il confine.
Lupa mi gira intorno, annusa, mi guarda fisso negli occhi, non capisce.

Non capisce perché sono poggiato sulle natiche a gambe incrociate,
non capisce perché non ululo al cielo i miei stati d’animo.
Afferra una palla ovale e me la batte contro cercando di scuotermi.
Le sorrido, passo una mano sul suo manto peloso e morbido, sul muso affusolato e bello.
Ci guardiamo fissi negli occhi, un lampo di comprensione profonda ora ci attraversa.

Pace!
Scatta d’improvviso, un suo simile lontano abbaia, lei risponde con gusto
e si volta cercando la mia approvazione. Ha ragione.
A quattro zampe la raggiungo, abbaio forte anch’io.
Al cielo, ai palazzi, alla gente, alle auto puzzolenti,
al mondo così bello e indifferente, abbaio forte.
Lei scodinzola felice, felice anch’io.

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kevinkart più di un mese fa

Farsa luce

A vorte vedo tutto più nitido

'sti tralicci dentro 'sta scatola de cemento armato

'sti tubi fissi lì, controvoja, curvati addosso a le pareti,

pieni de liquidi e de gasse

un po' come noi animali padroni de 'sto monno

adattati a le regole, pieni d'aria e de parole,

intenti a lucidasse l'anima d'ottone

a risplenne de farsa luce

all'occhi de chi ce vede

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kevinkart più di un mese fa

In-contro

Mi accogli con un sorriso, lasciando in aria l’azione che stavi compiendo

Ti sorrido dietro gli occhiali scuri con interesse

Mi parli con calma affascinante

Non trattengo lo sguardo che si poggia sul tuo seno

Aspetti qualcosa

Mi devi aver posto una domanda

Ti sorridono gli occhi nell’attesa

Smonto gli occhiali lentamente

Non ti trattieni più e scoppi a ridere

Rido anch’io forse solo perché esisti

Ripeti parole come musica armonica

Realizzo, rispondo alla bene e meglio

Non ridi più, diventi formale, tracci segni su un foglio

Già ti amo

Mi porgi la mano destra

La catturo sperando sia per sempre

La scrolli e con una piega leggera delle labbra mi saluti

Mi giro gelato, torno all’inferno.

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kevinkart più di un mese fa

Negativo 

Un bianco e nero sputato 

forte e trasparente allo stesso momento 

importante e da seppellire come un escremento 

da filtrare con lenti prismatiche 

da bere come una pozione fatale 

e ci cammino dentro 

strascicando i piedi controvoglia 

spalmando sorrisi simili a paresi 

simulando interessi e finte passioni 

il sole mi scalda il ventre 

le nuvole mi beffeggiano con la loro bellezza 

l'indifferenza è un brivido che scuote 

una lastra d'acciaio gelido al mio interno 

crea attese bramate di una fine lenta a venire 

implacabile come la lama di un boia 

ed ecco i miei vestiti le mie scarpe 

indosso un profumo che mascheri il corpo in putrefazione 

e mi getto nella mischia cercando il mio angolo 

la tana dove poggiare le spalle indifese 

dove dormire tranquillo aspettando la fine 

ricordando l'amore e l'amicizia 

le speranze e le paure 

le tue mani e il tuo sesso 

il corpo e la tua anima... 

e poi non è vero niente di tutto questo 

ma la verità è un'altra storia 

che vorrò delirare in altri momenti e in altri luoghi 

se ne avrò voglia e forza.

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