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Le scarpe senza tacco, invece, le procurano uno
sbilanciamento indietro del corpo che è costretta ad annullare
con la spinta in avanti della pancia facendo coincidere, in
questo modo, la sua postura con una curiosa curva.
Il contenuto fra l’uno e l’altro estremo
poi, non indurrebbe molti uomini a lasciarci la famiglia, anonimo
tailleur grigiastro con giacca e gonna lunga da cui sbucano
tristi calze nerofumo. Il tutto portato in consapevole
modestia.
La matura coordinatrice ci segue con lo sguardo,
palesemente ingelosita, mentre usciamo per raggiungere un’altra
stanza.Una volta entrati
la Puglisi mi fa accomodare su una poltroncina a rotelle, ne
prende un’altra dalla work station del computer, la porta accanto
alla mia spingendola con la pancia e guidandola con la mano
libera, poi poggia la sua cartella sulla scrivania e ne estrae il
dattiloscritto del manuale, lo sfoglia sommariamente, le sue
raccomandazioni, il suo precisare che però se ne riparlerà di lì
ad un paio di settimane, il suo aspetto di topino di biblioteca,
i suoi occhialini, il suo tailleur, il suo dare la sensazione di
essere da qualche altra parte, il mio conseguente limitato
interesse.