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maniman69

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Mi descrivo

V’là l’bon vent, v’là l’joli vent V’là l’bon vent, ma mie m’appelle

Su di me

Situazione sentimentale

sposato/a

Lingue conosciute

-

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. musica
  2. libri
  3. poesia

Tre cose che odio

  1. non so suonare il violino
  2. nessuna
  3. nessuna

I miei interessi

Passioni

  • Lettura
  • Musica
  • Trekking

Non fluì dalla strada del nord né dalla via del sud la sua musica selvaggia per la prima volta nel villaggio quel giorno. Egli apparve all' improvviso nel sentiero, tutti uscirono ad ascoltarlo, all' improvviso se ne andò, e invano sperarono di rivederlo. La sua strana musica infuse in ogni cuore un desiderio di libertà. Non era una melodia, e neppure una non melodia. In un luogo molto lontano, in un luogo assai remoto, costretti a vivere, essi sentirono una risposta a questo suono. Risposta a quel desiderio che ognuno ha nel proprio seno, il senso perduto che appartiene alla ricerca dimenticata. La sposa felice capì d' essere malmaritata, L' appassionato e contento amante si stancò di amare ancora, la fanciulla e il ragazzo furono felici d' aver solo sognato, i cuori solitari che erano tristi si sentirono meno soli in qualche luogo. In ogni anima sbocciava il fiore che al tatto lascia polvere senza terra, la prima ora dell' anima gemella, quella parte che ci completa, l' ombra che viene a benedire dalle inespresse profondità lambite la luminosa inquietudine migliore del riposo. Così come venne andò via. Lo sentirono come un mezzo-essere. Poi, dolcemente, si confuse con il silenzio e il ricordo. Il sonno lasciò di nuovo il loro riso, morì la loro estatica speranza, e poco dopo dimenticarono che era passato. Tuttavia, quando la tristezza di vivere, poiché la vita non è voluta, ritorna nell' ora dei sogni, col senso della sua freddezza, improvvisamente ciascuno ricorda - risplendente come la luna nuova dove il sogno-vita diventa cenere - la melodia del violinista pazzo. Fernando Pessoa

In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità, a me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa. Sentivo la mia terra vibrare di suoni, era il mio cuore e allora perché coltivarla ancora, come pensarla migliore. Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivati a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato. Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato per un fruscio di ragazze a un ballo, per un compagno ubriaco. E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare. Finii con i campi alle ortiche finii con un flauto spezzato e un ridere rauco ricordi tanti e nemmeno un rimpianto.

Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole
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