La fantasia🤩, se non si controllano tutti i comandi📱 e le indicazioni di volo🦅, può trasformarsi in un viaggio interstellare 💫senza ritorno⚰️, bisogna sempre restare in contatto con il 🌏 e il Maggiore Tom 👨✈️della base.
Meglio un giro in bici 🚲
La fantasia🤩, se non si controllano tutti i comandi📱 e le indicazioni di volo🦅, può trasformarsi in un viaggio interstellare 💫senza ritorno⚰️, bisogna sempre restare in contatto con il 🌏 e il Maggiore Tom 👨✈️della base.
Meglio un giro in bici 🚲
“Lloyd, dove sta andando quella gente?”
“Credo che stia cercando di salire la scala sociale, sir”
“Ah, e dove porta?”
“A un'altra rampa di scale”
“E poi?”
“A un'altra rampa e a un'altra ancora, sir”
“Tutto qui?”
“Certo, sir. La gente continua a salire finché ce la fa, poi invecchia e alla fine si accampa dove è arrivata. Su un gradino, appoggiata alla ringhiera. I più fortunati riescono, a volte, a ritagliarsi un pianerottolo tutto per sé”
“E noi dove stiamo Lloyd?”
“Noi, sir, siamo a livello del mare”
“Nel senso del basso Lloyd?”
“Nel senso del bello, sir”
“Chiudi gli occhi
e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare
e sentirai la verità.
Resta in silenzio
e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto
e troverai l'unione.
Sii quieto
e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato
e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente
e compirai ogni cosa.
Sii umile
e manterrai la tua integrità.”
(Invocazione indiani nativi)
Il livore espresso verso un'altra persona è certamente un segno di sconfitta per non aver superato per intelligenza o classe il proprio competitore. La propria intelligenza invece è misurata anche dal saper accettare una posizione inferiore che diventa sconfitta proprio a causa del livore.
È più semplice di quanto si pensi
“La palma della mano
i datteri non fa,
sulla pianta del piede
chi si arrampicherà?
Non porta scarpe il tavolo,
su quattro piedi sta:
il treno non scodinzola
ma la coda ce l’ha.
Anche il chiodo ha una testa,
però non ci ragiona:
la stessa cosa capita
a più d’una persona.”
Gianni Rodari (1920-1980), Il libro delle filastrocche,1951
La solitudine non è la mancanza di persone con cui parlare, mangiare,
passeggiare o fare l’amore.
Quella si chiama Carenza.
La solitudine non è ciò che sentiamo per l’assenza di coloro che amiamo,
e che non torneranno.
Quella si chiama Malinconia.
La solitudine non è il ritiro volontario che le persone, a volte, impongono a se stesse nel tentativo di ricostruire i propri pensieri.
Quello si chiama Equilibrio.
La solitudine non è il claustro involontario che il destino ci infligge
affinché possiamo riappropriarci della nostra vita.
Quello si chiama Principio di natura.
La solitudine non è il vuoto intorno a noi.
Quella si chiama Circostanza.
La solitudine è molto più di questo.
La solitudine è ciò che arriva quando smarriamo noi stessi
e girovaghiamo invano alla ricerca di quella che una volta è stata la nostra anima.
- Chico Buarque de Holanda-
Quanto sole c'è in questi versi e in queste note, il sole e il profumo di un tappeto di zagare o di un pergolato di glicine, il profumo della primavera, che è dolce per tutti, anche per chi soffre.
Al mio amico Pasquale che dalla sua disabilità mi ha ricordato che nonostante tutto la primavera profuma sempre.
Un musulmano 👲🏿a Napoli prende il taxi🚕... e subito chiede al tassista👨✈️ di spegnere la radio📻, perché come decretato dal suo insegnamento religioso🙏, non deve ascoltare la musica🎶, perché al tempo del profeta👳🏿♂️ non c'era la musica🎶, soprattutto quella occidentale🇺🇸 che è la musica degli infedeli👿.
Il tassista 👨✈️educatamente🙇♂️ spegne la radio📻, accosta ed apre lo sportello 🚕del passeggero.👲🏿
L'arabo👲🏿 gli chiede:
- cosa stai facendo?🤌🏿
Il tassista:
- Al tempo del profeta👳🏿♂️ non c'erano neanche i taxi🚕, perciò:
- scinn' 👉, vaffangul🖕 e aspiett 'o cammell 🐫
Buon compleanno, ragazzi...❤️
❤️
"Io sono fatto così,
mi piace dare fastidio alla gente,
io sono così,
mi piace andare controcorrente..."
"La chitarra va amata come forme, se non ami questo lascia perdere. È come una donna, già il nome è al femminile. La chitarra non è il mandolino, il basso, il clavicembalo, il pianoforte, il trombone: è la chitarra. E poi, guarda caso, ha un buco in mezzo. La chitarra ti prende perché è avvolgente, è calda e poi è comoda. Te la porti al mare, in montagna, in macchina: prova a rimorchiare al mare con un pianoforte, portatelo sulla spiaggia. Voglio vedere come fai!"
Ivan Graziani è sepolto a Novafeltria, in Emilia Romagna, ed è stato seppellito insieme a una delle sue chitarre, una Gibson 335 Stereo che chiamava «mamma chitarra»
Agnese credo sia una delle canzoni più belle mai scritte.
Filippo!