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Post lungo, riflessivo, a tratti contorto, disturbante, forse, non adatto a questo ambiente, ma mi serviva un approfondimento a quel che avevo detto e scritto precedentemente.
Consiglio: Meglio non continuare a leggere, vi risparmiate 5 minuti di niente o troppo.
Poi, vuoi mettere quello che potete fare in 5 minuti?
Ad esempio: Ascoltare una canzone, qui, è un sempre verde.
Strano come la comunicazione riesca a diramarsi creando tante verità alternative, come ogni mente si concentri su un aspetto, rispetto ad un altro.
Alla fine, trovo vero paragonare tutto questo ad un diario interiore, che viene sbirciato, a volte persino spiato.
I commenti ricevuti, come sempre, mi hanno dato spunto per riflettere.
Se racconti in un certo modo, con un certo tono, con una certa assiduità, diventi quel modo, quel tono, quell’assiduità. Non c’è, però, verità in questo, perché non è, una la maschera che indossiamo, sono tante e tutte diverse.
Un dialogo immaginario tra me e me ha scaturito quel che definirei: Uno scostamento emotivo.
Riprendo il dialogo, l’idea è stata simpatica, ma stavolta cambio gli interlocutori.
Come spesso accade, io, sto a d’ascoltare, a subire.
Inconscio irrazionale (per gli amici “Cuore”): Come è possibile che non capisci quello che provo?
Inconscio razionale (per gli amici “Mente”): Io non capisco? Io ho capito benissimo. Sei tu che non accetti la realtà.
Che metti in dubbio quel che faccio e penso, tutte le volte.
Io sono stata sempre accondiscende con te. Sono stata sempre presente nei tuoi momenti di sconforto a consolarti e spiegarti ogni gesto, ogni virgola.
Ora basta!
Io ho bisogno di spazio. Io ho bisogno di silenzio. Io ho bisogno di non sentire più le tue illogiche accuse, le tue illogiche esternazioni di prurito amoroso.
Cuore: Io, io, io, sempre io.
Non fai altro che pensare a te, solo a te. Se fosse, appunto, per te staremmo rinchiusi in studio a disegnare linee e cerchi.
Mente: E allora!!! Disegnare linee e cerchi è, bellissimo.
Pensi sei tu a gratificarlo con il tuo smielato sentimentalismo? No bello! Sono le mie derubricazioni, le mie intuizioni ad esaltarlo. Tu vieni dopo e non sempre porti gioie. Ti sei fissato con quel sentimento autunnale e non c’è stato verso di lascialo fuori dai miei affari. Malinconia qua, malinconia là.
È ora di dare un taglio a tutto questo.
Cuore: Sei un mostro!
Io: Guarda che, così, lo fai piangere.
Mente: È tutta scena! A lui piace farsi compatire, per eghi come lui è meglio impietosire che convincere con i fatti. E il motivo di questo comportamento, è alla luce del sole? Semplicemente non è in grado di fare 2 + 2 senza commuoversi.
Sentimenti, emozioni, sensazioni.
Hanno rotto e hai rotto anche tu caro Cuore!!!
Cuore: Povero me!
Un calcolatore, ecco che cosa sei, un freddo e arido calcolatore. Pensi, pensi e pensi, senza fermarti al momento, al presente.
O sei nel passato, o sei nel futuro e questo mia cara Mente, non lo aiuta.
O credi davvero che la tua logica possa dare risposte a quel che sente? Sente, non pensa.
La verità è, che la tua bellezza è effimera, superficiale e come tale non da’ risposte, ma aggiunge quesiti a quesiti, dubbi a dubbi.
Sono io che trasformo le lacrime in momenti d’insegnamento, le paure in occasioni per salire in alto, sempre più in alto.
Senza di me, sarebbe solo.
Solo davanti ad un sorriso, solo davanti ad un tramonto, solo davanti ad un bacio.
Io sì è vero!!! Sono malinconia, sono paura, sono disperazione.
Ma sono anche gioia, sono coraggio, sono speranza.
Mente: Il tuo problema è, che sei convinto d’esser gioia, d’esser coraggio, speranza.
No! Tu sei istinto, un’informe accozzaglia di impulsi elettrici che si muove, grazie a me. Perché io giungo ad una scelta.
Cuore: Ecco!!! Ci mancavano le scelte, non sia mai non ne parli.
Scelte qua, scelte là.
Mai sentito il detto: Al cuore non si comanda o scelte d’amore.
Io scelgo e come se scelgo.
Io scelgo di restare, quando tu ti perdi tra le parole e i pensieri e giri e giri intorno al problema, rimuginando su cosa sia più conveniente: se restare o non restare, se andare o non andare, se, se, se. Mentre tu, stai fermo pensando e ripensando, io scelgo.
Mente: Tu scegli? Sei tu che non mi permetti di scegliere. Non appena arrivo ad una conclusione sento la tua voce che inizia a piangere, o lamentarsi, o impaurirsi. E lui come al solito si lascia impietosire.
Io: Non cominciamo, non tiratemi in mezzo.
Mente: E chi dovrei tirare in mezzo; Mister muscolo!!!
Inconscio carnale (per gli amici “Corpo”): Mo’ che centro io. Com’è che ogni volta che voi due litigate, ci devo, sempre, andare di mezzo io?
Ecco, sta iniziando a farmi male qualcosa.
Io: Pure a me.
Mente: Ecco, è arrivato l’ipocondriaco. Com’è possibile che ti fa sempre male qualcosa?
Corpo: Sono un tipo sensibile io.
Mente: Il tipo sensibile (notare il gesto della mano, tipo palmo in su).
È colpa tua, se facessi un pò di attività fisica, invece di stare, sempre, seduto davanti al pc o davanti al tavolo da pranzo a mangiare, non starebbe, sempre, in questo stato.
Io: Prima di tutto, non sto sempre a mangiare, e secondo…
Corpo: Scusa se t’interrompo, ma qual è stato? Non per vantarmi ma sono un figurino.
Io: Appunto!!! Secondo: Come ha detto il mio amico, qui, sono un figurino.
Mente: Un fico d’india vorrai dire!!!
Cuore: Ecco, sempre il solito. Perché devi attaccare sempre tutti?
Mente: Io non attacco nessuno, dico semplicemente la verità, io sono la verità.
Voce fuori campo: No, cara Mente, tu non sei la verità.
Tu sei la voce che separa le insicurezze dalla certezze. Il sentiero da seguire per esistere ed essere, come Cuore è il faro che illumina il sentiero. Senza di esso non ci sarebbe meta, non ci sarebbe scopo.
Cuore: Chi sei?
Voce fuori campo: Io sono Anima.
Ecco!!!
Questo dialogo è un esempio di come in realtà manipoliamo quel che sentiamo e pensiero, e lo faccio secondo un principio antico, vecchio come il mondo.
Quel principio che porta a compiacersi o dolersi, a d’attrarre o respingere.
Ora, non so che cosa ho scritto di preciso. Perché devo ammettere che ad un certo punto ho perso la bussola e sono andato a ruota libera.
Per qualcuno, probabilmente, tutto questo avrà un senso.
Io ho appena riletto e non c’ho capito un cazzo (scusate il termine).
Se tra voi c’è stato qualcuno tanto coraggioso da ultimare la lettura, mi faccia sapere se c’ha capito qualcosa :-D
Buon inizio di settimana.
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Basta, il prossimo post lo faccio sulle farfalle o le foglie.