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Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

Arabo, Hindi, Swahili, Cinese, Russo, Giapponese, Venexian

I miei pregi

Che imbarazzo ¿ eppur ci sono, garantisco

I miei difetti

Che abbondanza

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. La (donne) metropolitana e le (vie) metropolitane
  2. Eleganza femminile con qlc momento di dissolutezza
  3. Chi accetta una battuta in esordio (se la capisce)

Tre cose che odio

  1. Le 35/45enni che son ferme a 16
  2. I politici e la politica di oggi
  3. Chi vuole il saluto formale qui e chi non lo vuole

La manipolazione

 

Alle elementari.

Un bambino ficca il berretto di un compagno nel cesso.

Questo gli dice tra le lacrime: sei un figlio di puttana.

L'altro lo aggredisce e lo picchia, forte della sua maggiore misura, perchè avrebbe offeso la mamma.

Spero che non sfugga che dire a uno sei un figlio di puttana non equivale a dire tua madre è una puttana. 

Ma l'accaduto spiega l'abc della manipolazione: esalto la critica alla reazione per dissolvere l'origine della critica che sta nelle azioni poste in essere.

 

In politica.

Un ragazzo della più diffusa tendenza destrorsa ungherese viene qui il primo maggio e spacca il cranio e alcune costole ad una ragazzina intenta a cantare Bella Ciao in piazza.

Lo avremmo etichettato come squadrista fascista e avremmo buttato via le chiavi dopo arrestato.

Nel nostro paese, invece, se questa si veste (ideologicamente) di rosso, il fatto che finisca con le catene ai piedi in un aula di tribunale (qualcuno mi dovrebbe spiegare in maniera intelligente e non emotiva quanta differenza c'è dalle manette) la rende automaticamente vittima e la facciamo europarlamentare.

Insomma le cavigliere hanno fatto dimenticare che era una squdrista fascista.

le donne della chat

Provo una tenerezza struggente per le donne che sono qui giorno e notte ma non incontrano perché qui gli uomini sono della peggior specie. Perdona, ma che ci stai a fare allora? Perché una persona qui deve essere necessariamente peggiore di una fuori di qui? Perché un caffe preso in un posto pubblico (non in una camera di hotel) con una persona conosciuta da sei mesi qui dovrebbe essere inaccettabile e uno preso con una persona conosciuta in banca o all'ufficio postale due minuti prima la cosa più naturale. Ho capito, magari perdi i pezzi e cerchi ancora il principe azzurro, o il toy boy, o non sai più dove mettere il prossimo, o anche tu come gli uomini sei dissoluta qui ma nella relatà non sai ancora bene come funziona fino in fondo. Insomma, la sagra dell'ipocrisia non è un privilegio maschile.

P.s.: all'intelligentona di turno: hai ragione ho motivi di essere incazzato . .  e allora ? cambia qualcosa ?

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