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È proibito

È proibito
piangere senza imparare,
svegliarti la mattina senza sapere che fare
avere paura dei tuoi ricordi.

È proibito non sorridere ai problemi,
non lottare per quello in cui credi
e desistere, per paura.
Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realtà.

È proibito non dimostrare il tuo amore,
fare pagare agli altri i tuoi malumori.
È proibito abbandonare i tuoi amici,
non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto
e chiamarli solo quando ne hai bisogno.

È proibito non essere te stesso davanti alla gente,
fingere davanti alle persone che non ti interessano,
essere gentile solo con chi si ricorda di te,
dimenticare tutti coloro che ti amano.

È proibito non fare le cose per te stesso,
avere paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.

È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,
dimenticare i suoi occhi e le sue risate
solo perché le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.

È proibito non cercare di comprendere le persone,
pensare che le loro vite valgono meno della tua,
non credere che ciascuno tiene il proprio cammino
nelle proprie mani.

È proibito non creare la tua storia,
non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te,
non comprendere che ciò che la vita ti dona,
allo stesso modo te lo può togliere.

È proibito non cercare la tua felicità,
non vivere la tua vita pensando positivo,
non pensare che possiamo solo migliorare,
non sentire che, senza di te,
questo mondo non sarebbe lo stesso.
Non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso.

 

ALFREDO CUERVO BARRERO

Una poesia per amare tutti gli aspetti della nostra vita

Questa poesia ci sprona ad amare la vita, ci sprona a vivere in mezzo alle intemperie quotidiane con la forza, la passione, la gioia che dovrebbe contraddistinguerci. L’autore elenca una serie di situazioni dove ognuno di noi dovrebbe saper cogliere l’aspetto costruttivo e positivo. “È proibito non cercare la tua felicità” scrive Alfredo Cuervo Barrero. Perché davanti al buio bisogna sempre trovare lo spiraglio di luce e bisogna farlo esprimendo la propria identità.

E così l’intera esistenza diventa un puzzle, dove ogni tassello, composto da amicizie, amori, lacrime, passioni, diventa un tassello prezioso da preservare con amore. Per questo è proibito non cercare la propria felicità, perché si può trovare in ogni angolo, se si sa amare il proprio “mondo”.

 

 

 

 

 

 

 

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Mantenere le distanze

dai pensieri tossici

dal senso di colpa

e dalla vergogna.

Non mescolare i tuoi sogni

con chi non ne ha mai realizzato

uno suo.

Igienizzare gli angoli del cuore

da chi hai lasciato andare.

Coprirsi gli occhi

davanti all’ipocrisia

e procedere.

Coprirsi la bocca

davanti alle provocazioni

e procedere.

Coprirsi le orecchie

davanti alle critiche sterili

e procedere.

Far entrare aria

e spalancare le vedute strette.

Scegliere 5 persone

migliori di te in fatti e parole

e offrirgli un posto

a tavola e nel tuo cuore.

Evitare in ogni modo il contatto

con i qualunquisti,

i perbenisti,

i pressapochisti,

con quelli in cerca di una scusa,

con gli adagiati

sul divano del lamento.

Farsi contagiare

solo dagli inquieti, dai poeti,

dagli acrobati del possibile,

dagli smaniosi,

da chi non vede l’ora.

Se non ne conosci nessuno,

cercali. Di gente che vuole vivere

è pieno il mondo.

 

- Manuela Toto

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IL SEGRETO DEL VERO AMORE

 

C’era una volta una principessa di nome Arik.

Arik era bella, intelligente e di animo nobile.

Tutti gli uomini del suo regno erano perdutamente innamorati di lei, e desideravano sposarla.

Arik, però, era infelice. Nonostante tutti la desiderassero, non si sentiva “realmente” amata.

Era ossessionata dalla ricerca del “segreto del vero amore”.

Decise di andare per il mondo, in cerca di qualcuno che l’aiutasse a svelare questo segreto.

Viaggiò fino al regno degli uomini guerrieri, dove fu accolta a corte dal re guerriero.

Il re si innamorò perdutamente di lei appena la vide.

“Io ti amo”, le disse il re, “vuoi sposarmi?”

“Perché mi ami?” gli chiese Arik

“Perché la tua bellezza è una luce, superiore a quella di tutti gli astri del firmamento” le disse il re

“E quando la mia bellezza sfiorirà?” ribattè Arik

Ma il re guerriero non seppe risponderle.

Arik si intristì, e riprese il suo viaggio.

Giunse nel regno degli uomini virtuosi, dove fu accolta a corte dal re filosofo.

Anche il re filosofo si innamorò perdutamente di lei.

“Io ti amo, principessa Arik” le sussurrò il re, “vuoi sposarmi?”

“Perché mi ami?” gli chiese Arik

“Perché”, le disse il re, “oltre ad essere bella sei di nobile animo. Farei di te la mia amata Dea”.

“E se una mattina dovessi svegliarmi turbata e manifestare un lato oscuro del mio animo, mi ameresti lo stesso?” gli chiese Arik

Ma il re filosofo non seppe risponderle.

Arik si intristì, e riprese il suo viaggio.

E così, di regno in regno.

Ovunque andasse tutti la amavano, era impossibile non provare amore per lei, ma era sempre un amore “condizionato” da qualcosa, che in qualsiasi momento poteva essere spazzato via, ed Arik non si sentiva mai “realmente” amata.

Era sempre più scoraggiata, ormai disperava di trovare il “segreto del vero amore”.

Vagando ormai senza meta giunse in una lontana regione chiamata “il regno dell’imperturbabilità”.

Non c’era alcun re in quel luogo, non ce n’era bisogno, i pochissimi uomini che lo abitavano vivevano in armonia con le “Leggi”.

Arik si imbattè in uno di essi.

L’uomo aveva uno strano sorriso, appena accennato, ed era intento alle sue faccende.

Arik gli si avvicinò, per chiedergli un’informazione.

L’uomo si fermò, le rispose con cortesia, poi riprese a lavorare.

Arik rimase stupita.

Tutti gli uomini che incontrava erano immediatamente “rapiti” da lei, la riempivano di complimenti, la facevano sentire “importante”.

Quell’uomo dallo strano ed imperturbabile sorriso, invece …

“Dimmi, uomo imperturbabile” disse Arik, “tutti notano la mia bellezza. A te, forse, non piaccio?”

“Sei molto bella, Arik” le disse l’uomo

“Sono considerata anche virtuosa e di nobile animo” insistè Arik

“Lo so”, ribattè l’uomo, “lo leggo nei tuoi occhi”

“Non sono forse degna del tuo amore?” sussurò Arik con un filo di voce ...

L’uomo, mantenendo il suo imperturbabile sorriso, la guardò negli occhi … “Io ti amo molto, principessa Arik”

“E … perché mi ami?”, chiese Arik, tremolando, “forse perché sono bella, o ricca, o virtuosa?”

“Lo sei Arik, sei tutto questo e molto di più”, rispose l’uomo, “sei bella, sei di animo nobile, sei virtuosa.

Sono tutte grandissime qualità, ma non sono sufficienti ad amarti.

In qualsiasi momento il mio amore potrebbe essere spazzato via da un fugace lato oscuro che si manifesti in te”

“E allora, uomo imperturbabile”, insistè Arik, “perché mi ami?”

“Io ti amo perché" ... l'uomo imperturbabile sospirò profondamente ... "perché non ho bisogno di te”

Allora Arik finalmente capì, e da quel momento nulla fu più lo stesso.

La tristezza che, da sempre, abitava in lei, si dissolse.

Era finalmente pronta ad amare e ad essere amata “realmente”.

Aveva scoperto il segreto del vero amore.

                                       

 

 

 

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