L’amore che resta
Non è possibile sfiorarsi ogni giorno
senza sgualcire il mistero,
senza logorare la seta dei sogni?
Eppure io ti cerco,
come il vento che torna al mare,
come la luce che si incanta sulla tua pelle.
Non è possibile restare lontani
senza smarrire il sentiero?
Eppure, anche quando il tempo si allunga tra noi,
anche quando le distanze si fanno ombre,
trovo il tuo nome inciso
nella trama delle stelle.
Si può amare immensamente
senza che l’amore si consumi nel fuoco?
Lasciarsi essere, liberi e interi,
senza che l'assenza diventi una crepa,
senza che la distanza scolorisca la promessa?
Io credo di sì—perché l’amore vero
non chiede pegni, non esige catene,
ma cresce, silenzioso e forte,
come un fiore che non teme il vento.
Si può essere certi l’uno dell’altro
senza diventare schiavi di questa certezza?
Lasciare spazio al volo,
e sapere che l’aria ci ricondurrà
sempre, inevitabilmente,
l’uno verso l’altro?
Così io ti amo:
senza timori, senza reti,
con la fiducia di chi sa
che anche se la notte ci separa,
il giorno ci ritroverà.
Non ho bisogno di averti accanto
per sapere che ci sei.
Non ho bisogno di possederti
per essere tuo.
L’amore è questo:
essere due, senza paura di perdersi,
essere liberi, senza paura di lasciarsi,
essere certi, senza bisogno di catene.