Come sarebbe andata?
Penso che alla fine saremmo stati belli insieme. Penso che tu avresti continuato a prendermi
in giro per un sacco di cose,
per il mio modo buffo e ansioso di reagire
ai piccoli, grandi problemi della vita.
E io avrei continuato a prenderti in giro
perché sei insicura del tuo aspetto o, non so,
di come ti stanno i vestiti: senza renderti conto
del fatto che sei la più bella dell’universo
e che nessun vestito è degno di chiamarsi tale,
se non lo indossi tu.
Tu che saresti stata sempre la mia principessa.
Come sarebbe andata?
Penso che ci saremmo ritrovati tutte le notti
nel letto a parlare, fino a tardi. A parlare di tutto:
dei nostri dubbi, delle paure, delle incomprensioni, delle cose che ci fanno ingelosire,
di quelle che ci rendono fragili, o tristi, o felici...
Penso che ti avrei comprato qualcosa
tutti i giorni. E, ogni giorno, ti avrei scritto
un biglietto. E ti avrei baciata tanto, di continuo:
tutti i giorni. Cose così, piccole, ma importanti. Piccole, ma preziose.
Quelle cose che spesso sottovalutiamo,
presi da questa vita che corre forte e ci confonde, che ci fa dimenticare che sono queste le uniche
cose capaci di renderci davvero felici.
E poi penso che ci saremmo addormentati
abbracciati, e io ti avrei respirato dolcemente
dietro al collo, soffiandoci, baciandolo,
fino alla mattina.
Come sarebbe andata?
Penso che saremmo stati belli.
Penso che sarebbe stato bello...
(Roberto Emanuelli)