Libero

ragazzadidestra7

  • Donna
  • 44
  • Firenze
Leone

Mi trovi anche qui

ultimo accesso: più di un mese fa

Ultime visite

Visite al Profilo 1.684

Bacheca

Questa Bacheca è ancora vuota. Invita ragazzadidestra7 a scrivere un Post!

Mi descrivo

RINGRAZIA OGNI GIORNO DEVOTAMENTE DIO PERCHE' TI HA FATTO ITALIANO

Su di me

Situazione sentimentale

single

Lingue conosciute

Inglese

I miei pregi

Essere di destra e pensare con la mia testa.

I miei difetti

Testarda , forse un pò lunatica , e mi arrabbio facilmente.

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. I tatuaggi
  2. I toscani e la Fiorentina
  3. La politica

Tre cose che odio

  1. Le persone ipocrite
  2. Chi non vuole ammettere di aver sbagliato
  3. La sinistra

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Prendo l'auto e parto

Passioni

  • Lettura
  • Viaggi
  • Motori

Musica

  • Folk
  • Metal

Cucina

  • Piatti italiani

Libri

  • Saggi
  • Storici

Film

  • Thriller
  • Azione

Libro preferito

Sono troppi per scriverli tutti

Meta dei sogni

Australia e Nuova Zelanda, Germania

Film preferito

American History X - Il cielo sopra Berlino - Matrix

VIOLA PER SEMPRE

TATTOO

GILARDINO

L'ALTRA META' DI SALO'

Nel libro dedicato alle donne soldato degli ultimi seicento giorni di Mussolini, Ulderico Munzi ha riportato un colloquio avuto con Edda Ciano che definì lo spirito che animava le ausiliarie della Repubblica Sociale Italiana "Femminismo fascista" e spiegò quello che le donne fasciste provavano nell'intimo quando erano impegnate nella difesa della Rsi: ricerca di una maggiore identità. "La Patria è donna": secondo la contessa, le ausiliarie fasciste superstiti consideravano il passato come un tesoro conquistato, appunto la patria, un momento di paradiso sociale e politico in cui si erano riconosciute ed in cui avevano scoperto al forza della loro femminilità. La Rsi aveva costituito la loro grande occasione. "L'innocenza, vista la giovane età, era una garanzia di credibilità. Erano portate dall'onda della storia, si erano abbandonate al mare in tempesta della guerra civile. Il loro vissuto era più intenso di quello dei soldati. Portavano la stessa divisa, lo stesso grigioverde, erano pronte a dare la vita e molte la dettero. Ma percepivano la straordinaria sensazione d'entrare nella storia come donne", concludeva Edda Ciano. Nel culmine della guerra e nel suo tragico epilogo le donne diventavano protagoniste, la storia del fascismo non apparteneva più soltanto ai maschi. Le componenti del Servizio Ausiliario Femminile (SAF) erano dunque "prodotti" del fascismo. "Gli uomini scappavano; la monarchia sabauda con gli stati maggiori tradivano, una nazione veniva pugnalata alle spalle insieme all'alleato in guerra. Arrossimmo di rabbia e vergogna nel vedere gli uomini spogliarsi delle divise e fuggire a casa. Un richiamo echeggiava in Italia: abbiamo famiglia. Noi eravamo pronte a imbracciare i loro moschetti. La nostra libertà era realizzata nell'Italia fascista": queste le principali motivazioni raccolte da Munzi nelle interviste alle ex repubblichine.

DANICA

BIMBO VIOLA

SEBASTIAN FREY

MONTOLIVO

, , , , , , , , , , , , ,