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Mi descrivo
...
Su di me
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nessuna
nessuna
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Tre cose che odio
nessuna
nessuna
nessuna
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Passioni
Musica
Cucina
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Sport
Film
Libro preferito
Meta dei sogni
Film preferito
Decollage
Questa parte del mio lavoro si impegna a far migrare nel futuro
stralci e memorie del nostro presente, letteralmente trasportando
la materia cartacea su qui vivono virtualmente le situazioni, le
idee, i fatti, le parole, le paure, le gioie, i divertimenti, le
angosce, le propagande politiche e le pubblicità commerciali,
praticamente il nostro vivere quotidiano. Mi piace pensare che
grazie a ciò che faccio, una parte di queste fenici rinasceranno in
un futuro che potrà essere vicino o lontano, ma che in ogni caso, a
dispetto dell' attuale sistema consumistico, continuerà a mostrare
i pensieri che ieri abbiamo avuto, condiviso o disprezzato.
Critica a cura del Prof.Gianluigi Guarneri
SEBASTIANO CANTELLI Corrugate e sofferte impronte segniche si fanno
memoria e ci parlano della poetica pittorica di Sebastiano
Cantelli, in permanenza presso la Galleria Immagini Spazio Arte di
Cremona. Privi di un filtro mediatico le opere di Cantelli trovano
la loro origine nelle profondità dell'animo umano, nelle esperienze
, a volte vissute e raccontate dagli eventi a volte abbandonate ad
un destino inesorabile , privo di riconoscibilità , senza una
minima possibilità di recupero , riscatto , identità. Quante vite
si sono perse , quante si perderanno senza alcun ricordo ,
tracciabilità sensisitiva , rivitalizzazione sistematica . L'Arte
di Cantelli ci parla di questa irrevocabilità , di questa
opposizione alla inesorabilità della materia , alla non
accettazione di quella trasformazione che la materia stessa opera
nei confronti delle cose , delle idee , dell'uomo. Cromie dense dai
toni brunati vengono convogliate in spazi delimitati da profonde
iperboli connotative,decretando inedite compenetrazioni
geometriche. Il gesto segnico si fa grido , muta in tracce
tridimensionali , genera vortici cromatici dalle valenze quasi
plastiche evocando la vita come fluido ispirativo , autentica
essenza di continuità . Prof.Gianluigi Guarneri
Senza Titolo 30x40
Critica a cura di Luiza Samanda Turrini
Sebastiano Cantelli attinge all´eredità di Poesia Visiva, che ha il
proprio centro di gravità nella riflessione sul linguaggio
dei media. Come molti grandi del movimento, Cantelli crea
pattern di parole e lettere estrapolate dai quotidiani. Lacerti di
notizie, indecifrabili, sovrapposti, indistinguibili gli uni dagli
altri. Pubblicità del Dixan, corpi femminili in lingerie da
burlesque, come peccati da lavare col bianco più bianco. Notizie
velate da patine chiare o da spruzzi di colore, titoli sportivi,
civette di edicole locali. Un´algida modella affiancata al logo
della Valsoia e al simbolo del tao dei prodotti macrobiotici.
Comici, dinosauri del rock `n´ roll. E poi strappi, colate
vandaliche di colori a spray. Cantelli evidenzia la con-fusione del
melting-pot mediatico, che cancella le informazioni dalla memoria
proprio a causa della loro saturazione. Il messaggio linguistico
(ovvero la parte più raffinata della pubblicità e dei media) non
passa, si lacera, si confonde. Ciò che rimane sono i corpi
canonici delle fashion models, con la loro perfezione che rende
invisibili, e i marchi di prodotti come lo yogurt e il formaggio di
soia. Le bistecche di seitan. I cornflakes dietetici. Ovvero le
concrezioni dei nuovi e nuovissimi culti igienici dell´ortoressia,
per cui bisogna assimilare nutrimenti che procedono verso una
rarefazione sempre più estrema del gusto e della possibilità di
scelta. Luiza Samanda Turrini
Senza titolo, mista su tavola, cm. 60X80
Critica a cura del Dr. Giorgio Falossi
Collage apprezzabili che hanno un rapporto con lo sfondo e con
alcuni segni dell’alfabeto. Ne nasce un mondo sicuramente
fantastico che stimola l’immaginazione. Mi sembra che, a suo
merito, tutto è amalgamato senza presunzione se non quello
dell’indagine e del ricordo frammentato. In piacevole atmosfera si
ritrova, nelle opere di Sebastiano Cantelli, il gusto dell’indagine
e le conquiste della stampa ed un uso potenziato del colore rosso e
giallo. Auguri di buon lavoro. (Giorgio Falossi)
La fotografia
Viene da se che la funzione primaria di questa tecnica sia quella
di fissare un momento della nostra vita o di quella altrui, ma ciò
a cui non si pensa mai è che dietro a quella immagine che noi
osserviamo, ci siano sensazioni e pensieri che nessuno riuscirà mai
a fissare in pellicola o su hard-disk. Intervenendo manualmente, mi
auguro di creare una confusione in grado di disturbare il primo
pensiero di chi osserva, spingendolo a pensare che oltre all'
ovvietà che ci si pone davanti esiste un mondo che noi non
conosceremo mai, ma che ci permettiamo e ci permetteremo sempre di
giudicare.