Ben oltre le idee
di giusto e di sbagliato
c’è un campo.
Ti aspetterò laggiù.
Jalaludin Rumi (XIII secolo)
Ho letto questi pochi versi ed è stato un lampo, schizzato in testa….e faccio fatica a spiegare, quattro versi di una potenza incredibile, che mi suggeriscono milioni di parole, di congetture, di trasalimenti, di considerazioni, emozioni…uno squarcio nel petto e la felicità di constatare che qui c’è una sintesi perfetta, senza sbavature, del modo in cui io vorrei vivere raggiungendo quel campo e lasciando indietro il nostro procedere a tentoni tra il giusto e lo sbagliato, si tratta sempre di scegliere, di dover scegliere, un arrovellarsi dietro le nostre piccinerie, le consuetudini a volte, ci trinceriamo dietro il non detto, per sembrare qualcosa di diverso, per non scoprire fragilità, sentimenti…là, su quel campo, aspetteremo chi sarà simile a noi, libero dai giudizi, i pareri, e io credo ci sia un gran silenzio, le voci che ci ronzano sempre in testa si azzittiranno e saremo liberi di pensarci, di sentirci, di svelarci solo per quello che siamo.