Fra tutti gli argomenti più intriganti, indubbiamente la questione dell'evoluzione del sapiens sapiens è in primissima fila.
È enorme, infatti, il buco e l'imbarazzo della Scienza nello spiegare a come si è arrivati al primo genere Homo - l'habilis - circa 2.400.000 anni fa. L'altro ieri. E da lì lungo tutta la linea successiva del genere Homo, sino ai giorni nostri. Le incongruenze e le cose che non tornano sono troppe ormai: lo disse lo stesso Wallace, l'ideatore che contribuì - assieme al più famoso Darwin - alla teoria dell'Evoluzione della specie. Era un vero e proprio gentiluomo, tant'è che lasciò a Charles il merito maggiore della teoria.
In una lettera al suo collega, non a caso, disse chiaramente che l'essere umano sfuggiva a ogni regola e criterio validi per la loro teoria: insomma, l'Uomo era un'eccezione o errore della Natura.
Ora io mi chiedo: ma se l'Uomo non è un animale in quanto sfugge alla legge dell'evoluzione, cosa caspita è?
C'è un biologo in questi ultimi anni, Pietro Buffa, con un buon seguito di pubblico ma non ancora abbastanza considerato nell'ambito scientifico (non c'è da meravigliarsi) che ha maturato una particolarissima bizzarra idea, prendendo spunto anche dagli scienziati del passato di rilievo.
In estrema sintesi>>>
- Sostiene che l'incremento esponenziale cerebrale degli ominidi è anomalo. Rispetto ai 450 cc di un Australopiteco si è arrivati ai 1400-1500 cc del Neanderthal e del sap. sapiens. E siccome ormai è assodato che la Natura calibra gli organismi in base alle necessità del momento, e considerando che fino a 40.000 di anni fa l'uomo faceva più o meno ciò che faceva prima (siamo comparsi circa 200.000 anni fa), questo incremento sproporzionato dall'habilis in poi non avrebbe senso: la Natura ha sempre i suoi scopi ma qua non si vedono...
- L'Uomo è l'unica specie che anche crescendo mantiene le caratteristiche fisiologiche e morfologiche del periodo fetale: ossia è un animale "neotetico".
- A differenza delle scimmie a noi vicine, con lo sviluppo del cranio e la stessa diminuzione del canale del parto (dovuto al restringimento del bacino per la posizione eretta), la nostra specie è andata contronatura, rendendo ogni nascita molto più rischiosa.
- Interessante poi, dall'Australopiteco all'habilis, un cambiamento dell'assetto cromosomico: si è passati da 48 ai 46 tuttora presenti. Nella realtà, i due cromosomi mancanti non sono scomparsi, bensì si sono fusi ad altri due, la cosiddetta "traslocazione robertsoniana", che è frequentissima nel corredo cromosomico degli animali che abbiamo nei millenni addomesticato: conigli, galline, maiali, cavalli, mucche. Seppure non intervenendo direttamente sui cromosomi, nel corso dei millenni, l'uomo ha "guidato" l'evoluzione di questi animali, con l'intento di modificarne comportamento e caratteristiche per le sue esigenze.
Come non pensare ai cani discendenti dai lupi selvatici... ancor più complessa la ciccina che cuociamo nei barbecue o ai ferri o nei fast-food o come caxxo vi pare: le mucche variano come cromosomi anche in base alle aree geografiche.
Ora, eccoci in dirittura di arrivo: secondo Buffa, i continui cambiamenti morfologici, la socievolezza e la specifica traslocazione robertsoniana stanno a indicare una vera e propria domesticazione dell'Uomo... ebbene, da parte di chi?
Si consideri che esistono specie che sono rimaste geneticamente pressoché immutate per milioni di anni. Noi no.
Ricollegandosi al filone arcinoto dei paleoastronauti - come non citare Van Daniken e ancora prima Colosimo -, tutti gli ominidi sul loro cammino sarebbero il frutto di precisi interventi di una civiltà superiore, una civiltà ovviamente esterna.................
Del resto, dai primi reperti preistorici ai sumeri, agli egizi, all'India antica e ai popoli di tutta la terra, le tracce nelle opere d'arte e nei testi religiosi delle divinità e di figure non umane sono numerose e hanno moltissimi e inspiegabili punti di contatto anche fra civiltà lontane fra loro.
Vedremo cosà ci riserverà il futuro, sperando che sempre più scienziati siano audaci e abbiano il coraggio di dire chiaramente ciò che pensano, intaccando il pensiero scientifico dominante.
Gli indizi sono molti, certo, fornire le prove è tutt'altra cosa. Prove convincenti che, a onor del vero, non sono state fornite nemmeno dalla tanto decantata Scienza ufficiale.
Per quel che mi riguarda, il confronto fra i due schieramenti è ancora sullo 0 - 0.
Sarebbe curioso se alla fine della fiera avesse ragione Alan Sorrenti: "Noi siamo figli delle stelle".
Buona domenica!
🤗