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sergioemmeuno più di un mese fa

 

 

 

Fra tutti gli argomenti più intriganti, indubbiamente la questione dell'evoluzione del sapiens sapiens è in primissima fila. 

È enorme, infatti, il buco e l'imbarazzo della Scienza nello spiegare a come si è arrivati al primo genere Homo - l'habilis - circa 2.400.000 anni fa. L'altro ieri. E da lì lungo tutta la linea successiva del genere Homo, sino ai giorni nostri. Le incongruenze e le cose che non tornano sono troppe ormai: lo disse lo stesso Wallace, l'ideatore che contribuì - assieme al più famoso Darwin - alla teoria dell'Evoluzione della specie. Era un vero e proprio gentiluomo, tant'è che lasciò a Charles il merito maggiore della teoria. 

In una lettera al suo collega, non a caso, disse chiaramente che l'essere umano sfuggiva a ogni regola e criterio validi per la loro teoria: insomma, l'Uomo era un'eccezione o errore della Natura. 

 

​​​​​​Ora io mi chiedo: ma se l'Uomo non è un animale in quanto sfugge alla legge dell'evoluzione, cosa caspita è? 

C'è un biologo in questi ultimi anni, Pietro Buffa, con un buon seguito di pubblico ma non ancora abbastanza considerato nell'ambito scientifico (non c'è da meravigliarsi) che ha maturato una particolarissima bizzarra idea, prendendo spunto anche dagli scienziati del passato di rilievo. 

In estrema sintesi>>>

- Sostiene che l'incremento esponenziale cerebrale degli ominidi è anomalo. Rispetto ai 450 cc di un Australopiteco si è arrivati ai 1400-1500 cc del Neanderthal e del sap. sapiens. E siccome ormai è assodato che la Natura calibra gli organismi in base alle necessità del momento, e considerando che fino a 40.000 di anni fa l'uomo faceva più o meno ciò che faceva prima (siamo comparsi circa 200.000 anni fa), questo incremento sproporzionato dall'habilis in poi non avrebbe senso: la Natura ha sempre i suoi scopi ma qua non si vedono... 

- L'Uomo è l'unica specie che anche crescendo mantiene le caratteristiche fisiologiche e morfologiche del periodo fetale: ossia è un animale "neotetico". 

- A differenza delle scimmie a noi vicine, con lo sviluppo del cranio e la stessa diminuzione del canale del parto (dovuto al restringimento del bacino per la posizione eretta), la nostra specie è andata contronatura, rendendo ogni nascita molto più rischiosa. 

- Interessante poi, dall'Australopiteco all'habilis, un cambiamento dell'assetto cromosomico: si è passati da 48 ai 46 tuttora presenti. Nella realtà, i due cromosomi mancanti non sono scomparsi, bensì si sono fusi ad altri due, la cosiddetta "traslocazione robertsoniana", che è frequentissima nel corredo cromosomico degli animali che abbiamo nei millenni addomesticato: conigli, galline, maiali, cavalli, mucche. Seppure non intervenendo direttamente sui cromosomi, nel corso dei millenni, l'uomo ha "guidato" l'evoluzione di questi animali, con l'intento di modificarne comportamento e caratteristiche per le sue esigenze.

Come non pensare ai cani discendenti dai lupi selvatici... ancor più complessa la ciccina che cuociamo nei barbecue o ai ferri o nei fast-food o come caxxo vi pare: le mucche variano come cromosomi anche in base alle aree geografiche.

 

Ora, eccoci in dirittura di arrivo: secondo Buffa, i continui cambiamenti morfologici, la socievolezza e la specifica traslocazione robertsoniana stanno a indicare una vera e propria domesticazione dell'Uomo... ebbene, da parte di chi?

​​​​​​Si consideri che esistono specie che sono rimaste geneticamente pressoché immutate per milioni di anni. Noi no. 

Ricollegandosi al filone arcinoto dei paleoastronauti - come non citare Van Daniken e ancora prima Colosimo -, tutti gli ominidi sul loro cammino sarebbero il frutto di precisi interventi di una civiltà superiore, una civiltà ovviamente esterna................. 

Del resto, dai primi reperti preistorici ai sumeri, agli egizi, all'India antica e ai popoli di tutta la terra, le tracce nelle opere d'arte e nei testi religiosi delle divinità e di figure non umane sono numerose e hanno moltissimi e inspiegabili punti di contatto anche fra civiltà lontane fra loro.

Vedremo cosà ci riserverà il futuro, sperando che sempre più scienziati siano audaci e abbiano il coraggio di dire chiaramente ciò che pensano, intaccando il pensiero scientifico dominante.

Gli indizi sono molti, certo, fornire le prove è tutt'altra cosa. Prove convincenti che, a onor del vero, non sono state fornite nemmeno dalla tanto decantata Scienza ufficiale.

Per quel che mi riguarda, il confronto fra i due schieramenti è ancora sullo 0 - 0. 

Sarebbe curioso se alla fine della fiera avesse ragione Alan Sorrenti: "Noi siamo figli delle stelle". 

Buona domenica! 

🤗

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sergioemmeuno più di un mese fa

Ho in ballo in questi mesi tre concorsi di poesia nazionali: ci si prova. All'arma bianca. Nervi e cuore e coltelli...... 

Scettico. Sfilacciato. Provato. 

Mi rimetterò al giudizio di critici di alto livello. Non è da trascurare ehe il peso politico degli editori. 

Aspettative non voglio farmene, innegabile però che l'adrenalina c'è e frigge come i fili dei pali dell'alta tensione nei giorni più umidi. 

Male che vada ci avrò provato, io che lavoro in un contesto opposto a quello umanistico... ossia tecnologico. Vero pure che siamo ormai in un'epoca di contaminazioni. 

"Se non adesso quando". 

Ci sono crocevie, spartiacque, crinali in cui si può raccogliere il frutto di un trentennio di creazioni; il frutto di anni di pulsioni, lacerazioni, nevrosi (questa è la Natura).

Sono treni che passano. 

Un pò come Wimbledon quest'anno, dove, un australiano talentuoso ma matto come un cavallo e troppo amante della vita e delle serate mondane, è arrivato per la prima volta in una semifinale e finale di uno slam. A 27 anni. Prometteva molto, ma è stato penalizzato dalla sua incostanza: domenica però potrà andare in paradiso vincendo il torneo per eccellenza del pianeta tennis. 

​​​​​

Ne parlo oggi di questi concorsi, perchè parlarne dopo sarebbe fin troppo facile (in caso di esiti positivi). 

Se si arriva a una serata di ballo, bisogna ballare, nel bene o nel male. 

 

Ora devo finire le faccende domestiche. 

Un salutone a todos.

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sergioemmeuno più di un mese fa

La cattedrale

 

Nulla

ti porta a danzare

all'estremo

come quando si è soli con se stessi. 

 

Un silenzio incessante,

imponente, 

che è musica. 

All'interno di una cattedrale, 

la propria.

O stai bene stai male. 

 

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sergioemmeuno più di un mese fa

Time travelers. 

 

Ueh ueh, oggi vorrei darci sotto di speculazione. 

​​​​​Quante volte si dice: "Ah... se potessi tornare indietro nel tempo in quell'occasione, ai miei 20 anni, me la giocherei magari diversamente..." 

Ai banchi di scuola. Su quel treno. In comitiva con quel ragazzo/a. Le parole pesanti non dette per timidezza. Un pugno che avrei voluto dare e non l'ho dato. Ma anche una carezza, cribbio. E così via. 

 

Ora. Spero di farmi capire.

>>> Scenario A

Se tornassimo indietro a quegli anni... non lo apprezzeremmo, presumibilmente. Sarebbe una seconda volta, ma non ce ne accorgeremmo. Si può fare di meglio. 

>>> Scenario B

Già diverso sarebbe tornare indietro con la nostra testa matura in quel corpo fresco. Vedremmo tutto in un modo diverso, sì, con l'esperienza, ma concedetemelo... non ci siamo ancora! sarebbe una seconda volta ancora senza però averne la percezione. 

Una piccola variazione al tema. 

>>> Scenario C

Mentre tornare indietro proprio da adulti, sempre nel nostro corpo attuale (di ora), così dà poter interagire e parlare a tutti gli effetti col nostro giovinetto, beh, sarebbe sicuramente romantico, scena già vista in qualche film.

Sarebbe da time traveler. Un confronto indubbiamente intenso. 

Però passerei oltre. 

 

>>> Scenario D

Allora, tornare ai miei/nostri 20 anni, per quel giorno... con la testa esperta di oggi, con quella magia (è una speculazione oh) di sapere in qualche modo che stiamo rivivendo quei momenti per la seconda volta, un lusso. Una sorta di... dejà vu terribilmente potenziato. 

In questo caso, saremmo dei time traveler un po' particolari, perchè andremmo a "innestarci" sul nostro Io del passato. 

Sbizzarrirsi a dir poco, pensate pure alle battute o altro che potremmo dire anche alle persone intorno che avevamo incontrato decenni or sono.

Sceglierei la D. 

​​​​​​L'innesto. 

Potremmo cambiare il corso del destino con questo viaggio? Questo non è dato saperlo. Sarebbero le regole di un gioco perverso, del Dottor Krono, che francamente ignoro. 

 

È il caldo, lo so

😁

 

 

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sergioemmeuno più di un mese fa

Come nell'evoluzione biologica, anche nel corso della Storia della civiltà umana, si verificano cicli e cicli e il percorso non è lineare, ma assimilabile a un cespuglio, un vero e proprio ginepraio. 

Una religione monoteista che si è affermata nei secoli, ma che oggi, senza l'avvento di Costantino - è bene ribadirlo -, sarebbe rimasta un minuscolo puntino delle costellazioni delle religioni. Non mi pare azzardato considerarlo un vero e proprio "fascista" antelitteram, che impose la religione cristiana come potente strumento di autorità imperiale, soffocando brutalmente tutte le altre forme di divinità pagane che ben si erano sposate, nei secoli, alle numerose scuole di pensiero filosofico. Tempi di quando la filosofia era a braccetto col pluralismo religioso. Anche i filosofi discorrevano del Bene e del Male, e del dovere morale, ma sostenevano che tutto ciò va cercato dentro di noi, e che apparteniamo a un unico e complesso organismo armonico e ordinato. I filosofi consideravano i cristiani superstiziosi e slegati alla Ragione; Ragione che deve essere sempre superiore a qualsiasi ispirazione divina. 
Insomma, due mondi opposti, inconciliabili. 


Tuttavia all'Impero serviva ordine, il controllo sulle masse: Costantino fece una scelta strategica precisa e a quanto pare ci vide giusto. Riconobbe ai cristiani la libertà di culto e stranamente li collocò nelle posizioni più alte delle gerarchie dello Stato. 
​​​​Curioso a dirsi, ma oggi avremmo ancora potuto credere agli dei che si studiano a scuola. 
Altre forme di paganesimo - concetto che nel tempo ha assunto connotati sempre più negativi, ma che sostituirei con un termine più efficace: pluralismo-, a mio parere, torneranno. Forse sono già qui. 

A un certo punto, gli ideali sovversivi di solidarietà, amore e fratellanza - di per sé nobili e meravigliosi - ebbero la meglio di città in città, di villaggio in villaggio, sulla Ragione e sulla multiforme Tradizione sapienzale. Era il Nuovo che avanzava: sentimento contro ragione. Il Cristo morto in croce si era affermato.

Quando diverse condizioni si danno appuntamento allo stesso momento, i tempi diventano maturi, e qualcosa di grande germoglia, esplode.

Il primo Concilio di Nicea, a cui parteciparono i 300 vescovi in rappresentanza delle tendenze conflittuali del cristianesimo, e le cui lettere vennero stracciate senza troppi complimenti dall'imperatore stesso, costituì le fondamenta di una nuova civiltà, tre secoli dopo. 
Sono stati sempre praticati, nei secoli, questi ideali? 

 

Gli storici ritengono che il profeta itinerante per eccellenza non avesse mai fondato una chiesa: il fascino assurdo della Storia. 
Mi viene in mente una battuta che ogni tanto esce fuori: "rifuggi dal successo e lo otterrai".

 

Mentre siamo qui a parlare, fra secoli e secoli, la Storia esprimerà i propri giudizi sulla nostra epoca. 
Un ginepraio di aneddoti, suggestioni, tendenze, rigagnoli del pensiero, stratificazioni e contaminazioni, elementi religiosi che continuano a ripetersi sotto spoglie diverse. 

Tutto è in movimento, non ci facciamo ingannare dalla brevità della nostra esistenza. L'umanità è una sterminata rete di fiumi del sapere. 
Quanti profeti hanno calpestato questa terra e oggi sono dimenticati...
Quanti uomini hanno subito soprusi e persecuzioni...
E soprattutto: quanta difficoltà, per l'uomo, vivere rispettando la pluralità del pensiero?

Ci siamo sempre collocati al vertice della Natura, peccato che abbiamo dimostrato di essere tutt'altro che una specie unita. 

 

"... Allontanatevi pagani, non vi sono strade in comune fra voi e il popolo di Dio." Ambrogio. 

 

​​​​Non ci rimane altro che la nostra capacità di discernimento, la nostra autonomia del pensiero, che può essere più potente di quanto pensiamo

 

 

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sergioemmeuno più di un mese fa

Lo si sente ogni tanto dire... 

 

Si può mentire, accoppiandosi con un'altra persona. 

Un bacio no, un bacio non mente mai

 

Come non essere d'accordo

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sergioemmeuno più di un mese fa

Ognuno sta solo 

sul cuor della terra

trafitto 

da un raggio di luna:

ed è subito

notte. 

 

Che dite si incazza Quasimodo se scrivo sta roba? 😁

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sergioemmeuno più di un mese fa

Una band, i Kasabian, che ha lasciato già un bel segno nel panorama di questi

decenni del nuovo millennio. Una riuscitissima sintesi fra il rock e la musica elettronica, capace anche e soprattutto di sfoderare ritorneli incisivi.

 

Qui uno dei miei brani preferiti assieme a LSF, Days are forgotten, che inizia con questo inusuale coro che mi ricorda un po' Immigrant song dei Led Zeppelin...........

 

Interessante anche il messaggio del brano, come suggerisce il titolo stesso: bisogna vivere rimanendo fedeli a se stessi, perché tutto ciò che viene detto su di noi scomparirà nell'immensità della Storia, quando i nostri giorni saranno appunto dimenticati.

Potessimo vivere per secoli, chissà cosa penseremmo, cosa diventeremmo

 

 

 

 

 

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sergioemmeuno più di un mese fa

Sarebbe bellissimo comporre una poesia collettiva...ognuno di voi quando vuole mi invia una visione/idea. 

Il titolo è: L'incompiuta

una poesia che raccoglie tutte le emozioni/cose non provate/fatte in una vita... 

Dovrà essere un elogio all'incompiuta, un'opera ambiziosa

ambiziosissima

Inizio io ad appuntare:

bacio non dato (era prevedibile ok) 

lingua non conosciuta

terra grigia non esplorata... 

su su! 

Poi sarebbe bella portarla a un concorso e sotto ci metteremo i nomi di tutti gli ideatori. 

Se po' fa? 

 

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sergioemmeuno più di un mese fa

Oggi una bellissima parola: carisma, derivante dal greco kharis, ossia "grazia" o "dono". 

Ci sono persone che hanno una marcia in più, inutile negarlo, arrivando, all'apice del loro magnetismo, a persuadere il prossimo (nel bene o nel male). 

 

Non ci sono corsi per dotarsi di carisma, né la bellezza di sé per sé o l'autoritarietà ne sono una causa genitrice... Certo, è indiscutibile che un elemento o un effetto (?) imprescindibile della persona carismatica è l'occhio parlante, lo sguardo di luce o tenebre. 

 

Senza scomodare il Gesù delle Scritture (che poi il Gesù storico, per me, carismatico lo era, ma era un guerrigliero contro il potere romano), basta guardarsi intorno. 

Ragazzi/e che nell'esporre la tesina di terza media suscitano raffiche di applausi nella commissione. 

Persone che orientano la vita e i ritmi circadiani in contesti di lavoro, artefici di modelli di turnazione del personale. 

Oppure persone in grado di parlare con "colleghi difficili", spigolosi e veraci, aprendo loro gli occhi - come nessuno aveva mai fatto - sull'ambiguità e il doppio gioco di un responsabile assetato di potere, un capetto/a che vuole appunto tenere tutto sotto il proprio controllo; non di rado frutto di una vita personale vuota, arida, frustrante. 

 

Kharis. O uno ce l'ha o non c'è l'ha. E sforzarsi non serve a nulla. Semmai bisogna essere naturali e quello che sarà sarà.

Magari un Marcellino o un cagnolino o un miciotto che subirà il nostro carisma scapperà fuori! 

 

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