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E quella lontana notte di un tempo lontano,

fuori a contrastare l’oscuro solo la Luna,

dea palpabile dell’ignoto allora.

Ricordi?

Io e te alla luce di calde braci

ombre tremanti tra pareti di roccia

Cosa accadde non so,

non ti voltasti perché come sempre

io ti prendessi da dietro.

Così i tuoi occhi mi trovai di fronte e le tue labbra.

Non sapevo, non potevo, confusa era la mente

Emisi un verso come tante volte prima di allora

Non bastava, non ci bastava

Qualcosa con gli occhi implorasti

Più di un suono, qualcosa di più

Qualcosa che poi chiamammo

parola

 

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sotto.traccia 15 ore fa

 La memoria

è valigia per abiti smessi.

Nessuno è stirato,

se non è sgualcito

è ripiegato.

Anche se con cura riposto

chi può indossare un ricordo

senza mentire

guardandosi allo specchio.

Allontanati, riavvicinati

mettiti di fianco.

Se era un bell'abito

ora ti è stretto,

ora ti è largo.

Ti guardi

e sei sempre vagamente triste

se è il ricordo infelice,

ma anche fosse bello.

Cosí se sei saggio

tieni chiusa quella valigia.

Ma io saggio non sono.... 

 

 

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sotto.traccia 03 novembre

Devo sceglierle le parole o lasciare che incontaminate scorrano?

Di quali fidarmi, in quali confidare, supporre di conoscerne il senso?

Se io sono le parole che uso, e certo uso le parole che so, sono dunque ciò che so?

Sono raccontato dalle mie parole

Parlato dalle mie parole.

Negato o definito da quelle che non ho mai ho detto.

Di quante parole è costruita dunque la mia vita?

Quante adesso versarne sopra perché di me si sciolgano le incrostazioni?

Quali riportare al cuore perché il mio amore vi si ritrovi?

Quali sottrarre perché di me si perda traccia delle mancanze più gravi

Quali lasciare a mio figlio perché gli servano.

Quante le mie parole al vento?

Quante, poiché più non mi importa quali.

E  a dire il vero che importanza ha poi quante.

 

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sotto.traccia 26 ottobre

Accese il fuoco così da offrire

un luogo al vagare della notte.

Riconobbe l'addensarsi quieto del suo respiro.

Oltre la soglia dove la luce si incontrava con il buio lei lo guardava.

Lí ancora una volta si ritrovarono

per raccontarsi in silenziose storie.

Per vegliare insieme, per conservare il senso.

Da lassù nel cielo.... solo un una piccola luce sul limitare del bosco.

 

 

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sotto.traccia 19 ottobre

La musica che ascolto

ha  limite nel mio respiro

e spazi chiusi nei confini di un tempo

che non è qui e non è ora

ma un tempo prima…prima del prima.

Dicono non funzioni così la vita.

È  un’anomalia questa e io la gioco nel silenzio.

E poi sì, vorrei una voce, fosse anche la mia.

 

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sotto.traccia 11 ottobre

Luna che per metà del tuo stare a noi ti apri

e per l’altra metà ti chiudi

che una sola notte alla nostra luce

neghi miraggio di certezza

equilibrio sei del cielo e del tempo

cosi che non rovinino su di noi 

travolgendo

 

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sotto.traccia 10 ottobre

Quando è coperto il cielo

di nuvole leggere al vento

più vicino a me tra le nuvole 

sento sussurrare Dio.

Ma quando è azzurro terso il cielo

muto di Lui è il mio sentire

in quella infinita luce.

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sotto.traccia 04 ottobre

 

Quanti tempi, minuti e piccoli

tra quel respiro che chiude

e il primo bacio. 

Tanti da riempire ogni mio tempo.

Come le onde, le stelle, le api stanno

al mare, al cielo, al mondo. 

Quanti tempi, piccoli granelli, 

di sabbia e spiagge, 

al vento e sole,

nelle notti e negli inverni. 

Dove nel silenzio mi perdo ormai 

testimone solitario, 

senza più i ricordi tuoi

a me, di riflesso. 

 

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sotto.traccia 02 ottobre

Da sempre vivo di questa città

da sempre percorro le sue diecimila strade

ove i miei giorni giacciono e le mie notti

tra portoni e marciapiedi

tra scuole e chiese

bar e discoteche

nello stridere dei tram, nei fruscii delle panchine

tra angoli bui e sole tra i palazzi

nello lo stringere della folla

nelle luci dei negozi, 

nelle voci e nei silenzi degli uffici

nell’odore delle edicole  

nel calore umido dei cinema , quello asciutto dei teatri.

Tra nebbie, foglie, vento, tubi di scappamento e clacson.

 

Ma cambia la città dei palazzi e delle piazze.

Cambia e muore e vive e grida e piange.

Cosi talvolta si risveglia la memoria

dove i miei giorni giacciono e le mie notti.

Ed io altrove ritorno e sono qui lo stesso

per le sue diecimilla strade perso.

 

 

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