Profilo BACHECA 99
LA MITEZZA
«La mitezza consiste nel lasciar essere l'altro quello che è». È il contrario della protervia e della prepotenza. Il mite non entra nel rapporto con gli altri con il proposito di gareggiare, di confliggere, e alla fine di vincere. Ma la mitezza non è remissività: mentre il remissivo rinuncia alla lotta per debolezza, per paura, per rassegnazione, il mite invece rifiuta la distruttiva gara della vita per un profondo distacco dai beni che accendono la cupidigia dei più, per mancanza di quella vanagloria che spinge gli uomini nella guerra di tutti contro tutti. Il mite non serba rancore, non è vendicativo, non ha astio verso chicchessia. Attraversa il fuoco senza bruciarsi, le tempeste dei sentimenti senza alterarsi, mantenendo la propria misura, la propria compostezza, la propria disponibilità. Ecco quel "potere su di sé" di cui abbiamo già sentito.
Il mite può essere configurato come l'anticipatore di un mondo migliore. Egli non pretende alcuna reciprocità: la mitezza è una disposizione verso gli altri che non ha bisogno di essere corrisposta per rivelarsi in tutta la sua portata. Amo le persone miti, perché sono quelle che rendono più abitabile questa “aiuola”, tanto da farmi pensare che la città ideale non sia quella fantastica e descritta sin nei più minuti particolari dagli utopisti, dove regna una giustizia tanto rigida e severa da diventare insopportabile, ma quella in cui la gentilezza dei costumi sia diventata una pratica universale».
Norberto Bobbio
Elogio della mitezza, 1994
Lo lessi a 16 anni, lo consiglio a tutti.
"Non posso cambiare la direzione del vento, ma posso sistemare le vele in modo da poter raggiungere la mia destinazione."
(Elif Shafak)
«Poiché non scorgevo in tutta la terra alcun posto che mi convenisse, decisi allegramente che non mi sarei mai fermata in nessun posto.
Mi votai all’Inquietudine.»
(Simone De Beauvoir - Memorie di una ragazza perbene)
I veri grandi spiriti costruiscono, come le aquile, i loro nidi a grandi altezze, nella solitudine.
Arthur Schopenhauer
Non ci sono zii, cugini e parenti più carnali di quelli che il corso degli eventi, accidentalmente, ti mette nella casa, nelle trame della tua vita. Sicché alla lunga, quelli consanguinei come frutti seccati prima del tempo si staccano dall'albero nel silenzio delle cose, e gli altri, mescolando con te lacrime e pasti e risate e morte, si conquistano la famigliarità.
Ecco perché non credo ai figli, ai mariti, ai fratelli, ai cugini; e agli amici, e compaesani e conterranei e stranieri.
Credo solo negli incontri.
(Scritto da una mia carissima amica nel 2016)
“La gente pensa che l’intimità riguardi il sesso. Ma l’intimità riguarda la verità. Quando ti rendi conto di poter dire a qualcuno la tua verità, quando puoi mostrarti a loro, quando ti trovi di fronte a loro e la loro risposta è “sei al sicuro con me” – questa è l’intimità. “
(T. J. Reid)
https://youtu.be/d2SgIpso558?si=bDUH71asU9s6cZn3
"L’unico lusso che si permette è comprare libri, tascabili, soprattutto romanzi, romanzi americani, romanzi britannici, romanzi stranieri tradotti, ma alla fine i libri non sono tanto un lusso quanto una necessità, e leggere è una malattia da cui non vuole essere curato."
"Sunset Park" di Paul Auster