La cosa che mi entusiasmava di più fino a vent' anni fa era la fine della scuola e degli esami universitari per andare al mare. Aspettavo 10 mesi per andare lì, un po' perché lì trovavo i miei veri amici durante gli anni di liceo e dell' Università e poi perché andavo da mia nonna che amavo: passavo così due mesi da lei.
Era una sensazione di libertà e di felicità assoluta, uno status mentale libero da preoccupazioni e da legami sia pratici che fisici. Per me era la cosa più bella al mondo, forse per certi aspetti vicina a quella con cui inizio un nuovo libro, quando incomincio una nuova avventura, una nuova sfida. Un inizio, la speranza che quel libro o quel qualcosa che sto iniziando sia migliore degli altri libri e/o delle altre azioni, un qualcosa che mi faccia stare bene e mi renda migliore.
La Speranza, la Spensieratezza.
Ecco, nonostante i problemi, i casini e le preoccupazioni che giornalmente ho da anni (come tutti) e contro cui combatto internamente ed esteriormente vorrei vivere così: voglio sempre pensare che sto per andare al mare, ogni giorno dell'anno, ogni minuto, ogni secondo. Voglio avere lo stesso entusiasmo, la stessa adrenalina, voglio provare la stessa voglia di mettermi in gioco, sempre.
Voglio avere lo stesso entusiasmo. Voglio contare i giorni da ciò che di bello posso vivere.
(Settembre 2015)