Non ci sono zii, cugini e parenti più carnali di quelli che il corso degli eventi, accidentalmente, ti mette nella casa, nelle trame della tua vita. Sicché alla lunga, quelli consanguinei come frutti seccati prima del tempo si staccano dall'albero nel silenzio delle cose, e gli altri, mescolando con te lacrime e pasti e risate e morte, si conquistano la famigliarità.
Ecco perché non credo ai figli, ai mariti, ai fratelli, ai cugini; e agli amici, e compaesani e conterranei e stranieri.
Credo solo negli incontri.
(Scritto da una mia carissima amica nel 2016)