Libero

trillyina

  • Donna
  • 64
  • il nulla
Acquario

Mi trovi anche qui

Profilo BACHECA 10883

trillyina 6 ore fa

 

 

 

 

Ti piace?
2
trillyina 6 ore fa

 

 

Il dipinto si colloca in una fase successiva alla celebre stagione impressionista degli anni Settanta dell’Ottocento. Al 1881 risale una prima versione dell’opera (conservata presso lo Sterling and Francine Clark Art Institute, Williamstown) che differisce per misure e declinazione cromatica dello sfondo. Il dipinto venne commissionato a Renoir dal mercante Durand-Ruel, che al tempo lo rappresentava e che era rimasto favorevolmente colpito proprio da quella prima stesura. La modella è Aline Charigot, compagna e poi moglie dell’artista, che in più occasioni posa per lui, mentre lo sfondo allude, a detta dello stesso Renoir, alla baia di Napoli. La tela segna un cambiamento importante nell’opera del pittore, che prende avvio da un viaggio in Italia e dall’incontro con l’arte antica e con le opere di Raffaello. Questa esperienza lo porta a elaborare disegni dai contorni più definiti e forme particolarmente scultoree che nel dipinto vengono associate alla resa ancora impressionista dello spazio naturale circostante.

 

 

Ti piace?
3
trillyina 7 ore fa

 

 

Nu couché rientra tra la serie di opere realizzate da Modigliani nell'appartamento parigino di rue Joseph Bara 3, che il suo mercante Zborowski aveva affittato nel 1916 per consentire all’artista di concentrarsi sulla produzione. Se negli anni della sua formazione tra Firenze e Venezia Modigliani aveva lavorato molto sul nudo, a Parigi l’artista dapprima evita il tema. Il nudo era considerato troppo “accademico” negli ambienti dell’avanguardia e dalle nuove correnti artistiche. Modigliani lo riprende solo più tardi, una volta conclusa la famosa serie delle Cariatidi quando, con la famosa mostra personale alla galleria parigina Berthe Weill, sospesa dalla polizia per “oltraggio al pudore”, inizia la stagione dei grandi nudi. In Nu couché l’artista ritrae una modella semisdraiata su un sofà a mani giunte con le sue morbide linee definite da un segno scuro che separa il corpo dalle campiture di colore quasi astratte dello spazio circostante. Il nudo è rappresentato da Modigliani nella sua purezza attraverso una sensualità femminile che suggerisce anche controllo e sfida.

 

 

Ti piace?
3
trillyina 7 ore fa

 

 

 

 

Ti piace?
3
trillyina 7 ore fa

 

 

Questo ritratto è stato per anni identificato come lo schizzo preparatorio della grande tela di Manet che fece scandalo al Salon parigino del 1865 perché ritraeva la prostituta Olympia e la sua domestica (oggi conservata al Musée d’Orsay di Parigi). Solo in anni recenti si è compresa la modernità del dipinto in quanto ritratto autonomo. Sulla base di un appunto su un taccuino dell’artista, la modella è stata riconosciuta come Laure, giovane donna dalle origini antillane, vissuta a pochi passi dallo studio parigino di Manet. Partendo dall’analisi del titolo, la storica dell’arte Griselda Pollock nel 1999 ha riportato l’attenzione sul riferimento alla schiavitù abolita definititvamente in Francia nel 1848. Manet, certamente consapevole degli immaginari della pittura orientalista da Delacroix ad Ingres, sceglie un soggetto all’epoca secondario, allontanandosi così dalle convenzioni di impronta accademica. Con poche pennellate, cattura l’espressione del volto di Laure, lasciandone trasparire lo stato d’animo e muovendosi verso una nuova modalità di confronto con la realtà, volta ad una resa più diretta e naturale del soggetto rappresentato.

 

 

 

Ti piace?
4
trillyina 7 ore fa

 

 

L’opera è realizzata da Gino Severini e fa parte della serie di dipinti e disegni che l’artista dedica al tema della guerra nell’inverno 1914-1915. Al dipinto sono da ricollegare due disegni ad inchiostro. Il primo, destinato al poema Les Cosaques di Paul Fort, viene pubblicato sulla rivista “La grande illustrazione" di Pescara nel 2015; il secondo, ora conservato al Metropolitan Museum of Art di New York, anticipa in forma grafica l’iconografia della composizione pittorica. Sia il soggetto militare che la scelta di raffigurare il movimento sono di carattere marcatamente futurista mentre sono già identificabili una serie di elementi riferibili al movimento cubista, a cui Severini aderirà l’anno successivo. Lo spazio è infatti scomposto e la guerra appare come rappresentazione più che come azione in sé. Il dipinto manifesta anche una chiara corrispondenza con opere della tradizione italiana quattrocentesca, in particolare con le tre opere raffiguranti La Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, per il simile rigore geometrico riscontrabile nelle scene di battaglia.

 

 

Ti piace?
3
trillyina 9 ore fa

 

 

Picasso realizza la grande tela cubista a ridosso della Prima Guerra Mondiale, tra la fine del 1915 e l’inizio del 1916, periodo in cui è ancora scosso dalla perdita dell’amante e musa Eva Gouel. Una serie di autoritratti fotografici realizzati dall’artista di fronte all’opera nello studio parigino di rue Schoelcher 5 rimangono oggi a testimonianza della genesi dell’opera. Pochi anni dopo sarà lo stesso Picasso a donarla alla collezionista e filantropa Eugenia Errazuriz. Il dipinto, che rappresenta la silhouette di un uomo appoggiato ad un tavolo, fa parte di una serie dal medesimo soggetto, che ha in comune il grande formato, insolito per le opere cubiste. La composizione si va a inserire tra le opere del cubismo sintetico della fase di cristallo, nella quale si coglie l’interesse dell’artista per la scomposizione e la ricomposizione delle forme in un’architettura rigorosa e astratta, creata mediante piani orizzontali e bande verticali, oltre alla trasposizione dei papier collés tramite    medium pittorico.

 

 

Ti piace?
5
, , , , , , , , , , , , ,