Nel 1838 si sposò e divenne notaio; lasciò la casa di Manzoni e si dedicò alla scrittura solo occasionalmente. Nel 1848 scrisse un Cantico per la vittoria delle Cinque giornate di Milano e fu direttore generale dei Ginnasi per il governo provvisorio. Come notaio stese inoltre l'atto ufficiale con i risultati del plebiscito delle province lombarde per l'unione al Regno di Sardegna. Al ritorno degli austriaci fuggì per pochi mesi a Lugano. Morì a Milano per una meningite il 10 dicembre 1853 e venne tumulato nel Cimitero di San Gregorio. Il 22 dicembre 1874, essendo il precedente cimitero destinato alla dismissione, venne traslato nella cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano.