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trillyina 19 maggio

 

Storia di un capolavoro

Il campo italiano alla battaglia di Magenta

 è un dipinto di Giovanni Fattori.

Il dipinto rappresenta uno degli episodi più noti della seconda guerra di indipendenza italiana, ovvero la Battaglia di Magenta.

Pochi mesi dopo la cacciata dei Lorena quando, in un clima di euforia popolare, viene bandito un concorso dal barone Bettino Ricasoli (allora presidente del Consiglio dei Ministri e capo del governo provvisorio della Toscana) a cui quest’opera è legata.
Il regolamento del concorso, apparso nel «Monitore» del 18 ottobre 1859, ammetteva «artisti toscani o italiani residenti a Firenze da più di tre anni», e prevedeva la presentazione di «quattro grandi quadri di costume che rappresentino episodi militari dell’ultima guerra» e quattro scene di grande formato, raffiguranti «battaglie contemporanee» (Curtatone, Palestro, Magenta e San Martino).

Giovanni Fattori presenta due soggetti diversi entrambi ispirati alla battaglia di Magenta, fatto importantissimo della Seconda guerra d’indipendenza italiana avvenuto il 4 giugno 1859.
In un bozzetto Fattori raffigura l’assalto dei granatieri della guardia di Napoleone III contro le posizioni austriache al ponte di Magenta mentre un’altra brigata si dirige su Boffalora, in uno diverso invece rappresenta il momento successivo alla battaglia.
La giuria del concorso sceglierà quest’ultimo, «ove è l’ambulanza con le suore della Carità» (verbale della commissione 25 marzo 1860), non solo per il tema e la «novità nell’impianto compositivo e conveniente realismo», ma anche perché la vittoria di Magenta spettava soprattutto all’esercito alleato francese, e quindi meno si prestava a una dimostrazione di forza da parte delle truppe italiane.

 

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Buon inizio settimana❤️❤️

 

Pensavo che se sapevi cosa stavi cercando, non aveva senso cercare. Poi ho capito che la vita non è così logica."

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trillyina 19 maggio

 

 

 

 

 

 

 

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Giovanni Fattori, Autoritratto (1884); olio su tela, 58×49 cm, Galleria d'Arte Moderna, Firenze. In basso a destra la firma: Giov Fattori // 1884.

Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908) è stato un pilastro del movimento dei Macchiaioli, rivoluzionando il panorama artistico dell’Ottocento. Capace di dominare vari generi pittorici, Fattori ha approfondito la tecnica della "macchia", dando vita a un’importante rivoluzione stilistica. Accanto a questa ricerca, ha trattato il ritratto, il paesaggio en plein air, la vita rurale e, in particolare, la Maremma, un luogo simbolo di un mondo contadino che egli amava e che poneva in contrapposizione alla modernità urbana. Le sue opere militari, inoltre, sono un'accurata esplorazione delle Guerre d'Indipendenza e della vita di guarnigione, tra epiche rappresentazioni e momenti più intimi.

 

Giovanni Fattori, Autoritratto (1854); olio su tela, 59×47 cm, palazzo Pitti, Firenze. Si tratta della prima esperienza artistica significativa del Fattori, che qui sceglie di raffigurarsi con un atteggiamento disinvolto e brioso

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