Profilo BACHECA 10344
La morte è la protagonista dell'oleografia, ma l'artista ne rappresenta l'evento psicologico non fisico. Si faccia caso ai volti inesistenti di tutti solo quelli di Inger sono arrossati dal pianto ma gli altri non si vedono, sono anonimi.È chiaro che Munch non vuole ritrarre il fine fisico della vita, ma il senso di solitudine che il fine vita lascia riducendo le persone ombre di se stesse.I pezzi di arredamento sono minimi, la stanza è spoglia e loro sono disperati ritratti in superfici vuote di parete e pavimento.
Strettamente autobiografico questo modo di ritrarre i lutti che da sempre avevano caratterizzato la sua vita e formato un animo malinconico che presto sarebbe sfociato in una genialità studiata e seguita da tutto il mondo.La psichiatria aveva interessato anche lui come patologia che non gli dava spazio e lo rendeva vittima di un futuro senza speranze.Ricordiamo da quanto abbiamo presentato qualche giorno fa che a cinque anni Munch aveva perso sua madre in quanto tubercolotica, e di li a breve sarebbe morta anche la sorella maggiore della stessa patologia. Questo olio firma la morte della sorella Sophie, di cui scorgiamo solo un braccio in quanto nascosta dalla sedia e rivolta al muro, aiutata dalla zia che accudiva tutti i bambini rimasti orfani di madre. Suo padre ha il volto tra le mani che sono giunte e l'uomo appoggiato al muro è suo fratello tenendosi con una mano.
Buongiorno❤️
La pioggia ci mette dentro noi stessi.
E’ come se trovassimo ospitalità dentro la parte più segreta del nostro essere.
(Fabrizio Caramagna)