LASCIATI ANDARE Vorrei essere un a me Quello di più caro
menestrello Per poterti cantare Dolci melodie romantiche Vorrei
poter suonare un’arpa E suonare negli spazi siderali Dell’universo
Fatto di luci soffuse In un infinito tempo Vedo la tua immagine
riflessa In una stella cometa incandescente Portatrice d’amore
nella Volta celeste Tu, dolce cuore Di una Giulietta innamorata
Interpete di una interminabile Favola fatta di romanticismo Averti
fra le braccia Sentire il tuo corpo Ardere di desiderio Vengo
invaso da brividi Di sangue fluttuante come onde di mare in
tempesta Lasciati trascinare Dal vento dell’inconscia follia In un
vortice di passione Lasciati cullare dall’estasi Accarezzata da
brezze marine Lasciati rapire dal Vuoto della tua mente Fatta di
pensieri angusti Lascia che la stella Del tuo cuore Si illumini di
immenso In un amplesso Dolce intenso, profondo Di un sentimento
Vivo, vero Vola amore mio In questo momento illusorio Di una realtà
In cui Il mondo tutto appare Sognatore e bello Posa le tue ali Sul
fiore più bello Raccogli il nettare Della felicità Propizio di Vita
e speranza Trascina con te La luminosità del tuo animo RendendoTi
ho donato L’anima e il cuore Di un uomo innamorato.
SEI NELLA MIA MENTE
SEI NELLA MIA MENTE Come d’incanto nella mia mente, vedo il tuo
viso, vivo, e sento il sapore, e la freschezza delle, tue labbra. I
tuoi baci, le tue carezze, la tua passione sono il nettare, della
mia giovinezza. Il tuo respiro è,, il mio respiro, i battiti del
tuo cuore, sono i miei battiti. Sei, nell’ immensità del mio cuore,
più dell’immensità del cielo. Sei, nel profondo del, mio cuore, più
della profondità, degli abissi. La luce dei tuoi occhi, è la luce,
. della mia vita, dell’eternità, del mio universo. Se un giorno
capirai, quanto ti amo e mi amerai, potrei anche morire, ed
esplodere d’amore. Ma io vivrò, …io ti vivrò… …io ti amerò… …per
sempre. CESARE E
MALATTIA D'AMORE
MALATTIA D’AMORE Al mondo c’è Una malattia che nessuno
Inesorabilmente può sfuggire,,, è un virus molto potente e
contagioso che fa aprire le porte di ogni cuore. Questo male fa
accelerare Il sangue nelle vene come rapide e cascate di torrenti e
fiumi in piena. esso inebria la vista, fino a che nulla possa
sembrare più accecante e luminoso. Che fa sentire nell’anima che
sia l’unico scopo della propria vita,,,, me se si rimane delusi….
che non ci sia, altra via d’uscita. Che fa sentire sereni e felici,
come sereno è il cielo dell’estate; ma alle prime incomprensioni…..
mari in burrasca.. con fulmini e saette…. Non c’è amor che viva,
senza sorrisi e lacrime, e non ci sono antidoti che possano evitar
l’esser innamorati.. Nessun controllo a queste sensazioni a questi
contagiati, di questa malattia, che invade i nostri cuori. . CESARE
SOGNO D AMORE E LIBERTA
CESARE Ho sognato di essere un gabbiano, un falco,un leone, dolce,
rapace ed aggressivo con il cuore colmo di libertà e fantasia. Ho
sognato di essere in catene, in una grotta angusta e scura
flagellato dalle onde del mare, soffocavo il mio grido d’amore. Ho
sognato che eri la mia preda, ti rincorrevo con le ali bianche, con
le unghie pronte ad arpionarti, e con i denti lacerarti Sei
tu,amore la mia preda, ma che stringi a tè con le catene il mio
cuore e la mia mente. Ma io sento sempre D’essere un gabbiano Avido
d’amore e libertà E volare nei cieli infiniti Come i falchi sulle
alte vette i leoni nella savana, le rondini in primavera e i
delfini nell’azzurro mare.
GRAZIE
Sei entrata nella mia vita Leggera come una libellula Sui rami
fioriti di primavera Con il profumo di rose sbocciate La tua
immagine, mobile e fredda riscalda il mio spirito turbato e felice.
Sento i battiti di un cuore Ferito,, solidale e limpido come acqua
di fonte. 27/11 / 2007 Ad ogni tuo gesto Ogni tua parola Ogni tuo
sorriso Fanno di me Un bimbo stordito Vita di una vita Gaia e
triste Vita di una vita Di arcobaleni Non spegnerti mai Dolce cuore
Perché nell’oscurità della notte Rifletti in cielo Quello che le
stelle Riflettono In terra Grazie di grazia Del tuo essere.. Grazie
di grazia… Di esistere Simbolo di femminilità E d’amore GRAZIE…
CESARE
G
IL VECCHIO E IL BAMBINO NOMADI
Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme
incontro alla sera; la polvere rossa si alzava lontano e il sole
brillava di luce non vera; l'immensa pianura sembrava arrivare fin
dove l'occhio di un uomo poteva guardare e tutto d'intorno non
c'era nessuno solo il tetro contorno di torri di fumo i due
camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva
con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di
miti passati. I vecchi subiscon l'ingiuria degli anni non sanno
distinguere il vero dai sogni i vecchi non sanno nel loro pensiero
distinguer nei sogni il falso dal vero. E il vecchio diceva
guardando lontano immagina questo coperto di grano immagina i
frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori. E in
questa pianura fin dove si perde crescevano gli alberi e tutto era
verde; cadeva la pioggia segnavano i soli il ritmo dell'uomo e
delle stagioni. Il bimbo ristette lo sguardo era triste e gli occhi
guardavano cose mai viste; e poi disse al vecchio, con voce
sognante: "Mi piaccio le fiabe raccontane altre