Risulta perciò  più che mai evidente che l’ idea del femminile proposta dall’ immagine di Afrodite, non rimanda affatto all’ idea, storicamente molto diffusa, di una donna dipendente in tutto e per tutto dall’ uomo e della donna che necessita di un uomo per sentirsi viva. Secoli di cultura ci hanno trasmesso la convinzione che la luce e la forza del femminile non siano direttamente irradiati dalla donna, ma siano dipendenti dal maschile. Afrodite, invece, propone un’ idea completamente diversa, secondo la quale “una donna non ha alcun bisogno di un uomo per sentirsi viva”.

…tornando al mito di Afrodite, tutti i rapporti vissuti  non vengono dalla donna considerati come un impegno a lungo termine,
bensì giustamente e "SANAMENTE"come un ‘ opportunità di crescita,
una nuova occasione di mettere in gioco
sè stessa e la sua capacità di autonomia.

...e comunque

vacci sempre piano con le parole...

«Il fatto che la vita non ha un significato è una ragione per vivere, 

l'unica in grado di darle un senso.»

La poesia è vita

.... finchè non pretende di sostituirla.

Sebbene ciò può apparire cinico, in realtà le cose vanno proprio in questo modo.
…ciò che dovremmo sempre augurarci di poter fare è di riuscire a “vivere di rapporti interni”, nutrendoci di situazioni sempre dettateci dalla nostra più intima autenticità e mai imposteci dal mondo esterno.
…ora, la grande forza e l’ esuberante vitalità che caratterizzano Afrodite ( e quindi la donna) vengono alimentate proprio dal suo continuo sviluppo interiore e nascono dalla sua  peculiare personalità.

Che non si muore per amore
è una gran bella verità 
perciò dolcissimo mio amore
ecco quello quello che
da domani mi accadrà 
Io vivrò senza te
anche se ancora non so
come io vivrò
senza te
io senza te
solo continuerò
io dormirò
mi sveglierò
camminerò
lavorerò
qualche cosa farò
qualche cosa farò
sì qualche cosa farò
qualche cosa di sicuro io farò
piangerò
io piangerò
E se ritorni nella mente
basta pensare che non ci sei
che sto soffrendo inutilmente
perchè so io lo so
io so che non tornerai
Senza te
io senza te
solo continuerò
e dormirò
mi sveglierò
camminerò
lavorerò
qualche cosa farò
qualche cosa farò
qualche cosa farò
qualche cosa di sicuro io farò
pianger=
sì io piangerò
io piangerò
Io piangerò
Io piangerò

...e mi vergogno perché questa mia preghiera
è in fondo rivolta al mio proprio benessere.

...e comunque

vacci sempre piano con le parole...

Su vinicio de moraes:
in lui è lucida la consapevolezza della grande differenza tra alimentare una amicizia perché sotto sotto poi in fondo è amare se stessi (amo l’ altro, attribuisco all’ altro ciò di cui ho bisogno) e volere il bene dell’ altro indipendentemente dal legame (cioè incondizionatamente, anche a costo di perdere il legame: cerco di fare in modo che l’ altro si liberi dalle catene psicologiche che senza rendersene conto gli ottenebrano la mente affinchè possa affrontare IN VERA AUTONOMIA non solo le relazioni in atto ma d’ ora in poi qualunque altro tipo di relazione passata, presente , futura, compresa di nuovo la principale in atto;
…ma a volte un amore veramente spassionato perché non teme la rottura e il conseguente dolore, viene preso per arrogante ingerenza e insopportabile giudizio.  

Averla senza possederla...Dare il meglio di sé senza pensare di ricevere. Voler stare spesso con lei,senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine.Temere di perderla,senza essere gelosi....Aver bisogno di lei,senza dipendereAiutarla,senza aspettarsi gratitudine....Essere legati a lei,pur essendo liberi.Essere un tutt'uno con lei,pur essendo se stessi.... Ma per riuscire in tutto ciò,la cosa più importante da fare è accettarla così com'è senza pretendere che sia come si vorrebbe" (Omar Falworth rubato a DV)