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CuorDiPoetaETempesta

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CuorDiPoetaETempesta più di un mese fa

Il cielo sembra destarsi pigro,

ed io con lui, le mani tra la testa

e mille puntine da disegno

appendono i pensieri.

Le vene mi martellano,

ho voglia di bere, di ubriacarmi,

di sentire l’anima dissiparsi, confondere le mie forme con l’ombra.

Ricerco gli odori familiari,

che mi rincuorino, mi consolino,

nel mentre sto tossendo gli ultimi brandelli di anima

e questa volta non basteranno

ago e filo per rammendarli.

Le mani non conoscono la preghiera, le labbra biascicano castronerie

come puerili filastrocche.

Ho toccato il fondo

e gli sono franato addosso.

Ora, sotto questo cielo sgranato, aspetto che le nubi, come coltri,

mi seppelliscano vivo,

se vivo sono ancora. 

 

 

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CuorDiPoetaETempesta più di un mese fa

Cosa penso quando vedo
non so se riesco a dirtelo, 
ogni razionalità lentamente si dissolve
come una nuvola, 
come un soffione piegato al vento, 
mentre assisto all'arrembaggio 
dei tuoi occhi su di me
ed è un piacevole viceversa. 
Anche le mie vele  
gonfie di tempesta non bastano, 
o spesso si afflosciano, 
sbirciano un cielo inverecondo
come bandiere bianche, 
quasi arrese alla tua stagione;
mentre assaggio la tua vita, 
come lo faccio con i tuoi pensieri
ed ora sai che i miei passi
sanno passeggiare solo
se possono raggiungerti…

 

 

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CuorDiPoetaETempesta più di un mese fa

E i pensieri rotolano,

si perdono nei giorni vuoti,

provo a trattenerli tra le mani,

ma ho paura,

sembrano troppo fragili,

bozzoli appena schiusi

e divenuti farfalle.

Sarà questo mio sentirmi vuoto,

come una conchiglia cava,

sentirmi senza pelle,

insensibile al tocco,

alle gocce di pioggia,

mentre i pensieri rotolano

e trovo una crepa in questo silenzio.

La luce filtrerá da lì,

macchiando il buio e le sue sfumature.

Sai? Le stelle cadono ancora… 

 

 

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CuorDiPoetaETempesta più di un mese fa

C’è troppo silenzio in cielo
e nella mia stanza e nel mio letto. 
C'è troppo silenzio nei miei giorni, 
che non riescono a danzare con le stelle
nella notte che profuma ormai 
di pane fresco e umida erba. 
C’è troppo silenzio nei miei pensieri, 
quando sfuggono dalle mie dita
per cercarti nei posti preferiti
attratti come da un magnete, 
o perché li hanno eletto la loro sede:
tra i tuoi capelli e il tuo collo…
C’è troppo silenzio nelle mie parole,
le ho raccolte e te le ho donate
le ho arricchite, e fatte belle, 
ma ora che ho il cuore nudo
ora che mi hai scrutato dentro
c’è troppo silenzio nel mio mondo….

 

 

 

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CuorDiPoetaETempesta più di un mese fa

Un vecchio disco sul grammofono,

una vecchia canzone,

mi racconta la sua storia,

la conoscono a memoria:

parla di nuvole vigliacche.

Il silenzio del giorno si taglia,

la pioggia ti ha già portato via da giorni che sembrano anni, lasciandomi il cuore

come un torsolo spolpato.

Non sono più qui, ho ali di cartone

e un animo di alluminio.

Voleró via con un’astuta iperbole,

mi dico, mentre la puntina finisce la sua corsa

e il cielo sembra aver mangiato un’arancia.

È così che capita,

il tramonto si accartoccia su se stesso

ed io ho solo voglia di piangere. 

 

 

 

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CuorDiPoetaETempesta più di un mese fa

Ho pianto, vi confesso.

Senza far rumore, senza troppa foga. Scendevano come fiocchi di neve,

silenziose, incolori, ma non indolori.

Mi sono tagliato, vi confesso.

È il mio essere maldestro,

di non aver cura del cuore,

del mio esser esposto

come certe rocce o certi spigoli.

Vorrei esser meno me e più sasso,

vorrei esser meno me e più vento.

Se mai mi si portasse lontano,

andrei fino a sbucciare la pelle,

fino a far frantumare i piedi.

Quanto ancora dovrò ingoiare schegge di vetro?

Quanto ancora penare in questo corpo arido?

Aspetto risposte

e intanto ho pianto, vi confesso…. 

 

 

 

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Se capitasse almeno una volta:
che il cuore palpitasse altrove

e trovasse altre vie, altri lidi,

meno ingarbugliati, un cielo terso, lindo, semplicemente blu.

Se capitasse almeno una volta

che il mio sonno fosse quieto,

aprissi gli occhi ad un sorriso fermo, sicuro, le nubi cattive fossero solo quelle che tormentano il cielo estivo. Se capitasse almeno una volta

che le mie non fossero stanche ubbie condite da vaghi dubbi,

e se per una volta un’anima

mi scivolasse dentro senza radicarsi nel profondo, senza squassare i miei angoli, senza far casino.

Se mai almeno una volta non capitasse nulla di tutto ciò,

o che io smetta di vivere con un’assillante mestizia come concubina, la bocca amara e il cuscino zeppo di chiodi… 

 

 

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CuorDiPoetaETempesta più di un mese fa

Se tutte le stelle cadessero,

lacrime d'argento su tessuto blu, 

e riavvolgessi le frasi come un nastro, 

quello che amavi tenere tra i capelli, 

quello che ora giace tra le pagine 

di un mio diario, il tuo segnaposto, 

tra le giornate inquiete e le vertebre. 

Mi sono perso, lo ammetto, 

sotto un cielo opaco e una luna sbilenca,

rincorro percorsi bruciando asfalto,

respirando stagioni tutte diverse. 

È così che ci si sfila dalle proprie vesti,

disseminando briciole di pane e frammenti d'ombra,

sperando sempre che le stelle cadano

come petali di rosa sui miei palmi,

o come polvere sui miei occhi....

 

 

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La notte brulica fuori di qui,
le finestre, quegli occhi indiscreti,
hanno il volto degli insonni.
Ogniqualora guardi oltre il suo buio
mi sento lacerare dentro,
tagliuzzare l'animo in minime parti,
e la luna è il tuo rasoio, affilato,
secco col la sua argentrea sembianza.
Mi stringo le ginocchia ancora una volta
nel mio essere dissipato nuovamente,
se mai avessi occhi così aguzzi
da intravedere le mie ombre
facogitate da questa rigogliosa tenebra
più oscura del vuoto che lascio.
Forse in tutto ciò ognuno pensa per sè
o forse ci pensiamo 
entrambi vicendevolmente.
Forse... è proprio così....

 

 

 

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Ho battiti anomali!
Le vene sbattono sulle tempie
anche da disteso sull'erba bagnata di sera,
quando, nella pioggia fitta di luna, 
fantasmi di stelle mi portano lontano
da qui....
Ci saranno altre parole
da scrivere in questa mia assenza,
oblieranno il buio, al morire del giorno
e ti darò il mio essere un po' caffè amaro e un po' limone.
Nella curva sinuosa del collo, ti aspetto,
per poterti portare via almeno questa notte,
tra i miei battiti anomali
e tante falene.

 

 

 

 

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