Libero

FemmeNoire

  • Donna
  • 100
  • Mi--la--no--->
Capricorno

Mi trovi anche qui

Profilo BACHECA 56

FemmeNoire più di un mese fa

꧁༺ 𝓔𝓬𝓬𝓸 𝓬𝓸𝓶𝓮 𝓰𝓮𝓼𝓽𝓲𝓼𝓬𝓸 𝓵𝓮 𝓹𝓮𝓻𝓼𝓸𝓷𝓮 𝓷𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓶𝓲𝓪 𝓿𝓲𝓽𝓪: 𝓵𝓮 𝓪𝓵𝓵𝓸𝓷𝓽𝓪𝓷𝓸 𝓼𝓮𝓷𝔃𝓪 𝓽𝓻𝓸𝓹𝓹𝓲 𝓰𝓲𝓻𝓲 𝓭𝓲 𝓹𝓪𝓻𝓸𝓵𝓮. 𝓢𝓮 𝓭𝓮𝓬𝓲𝓭𝓸 𝓭𝓲 𝓯𝓪𝓻𝓵𝓸, è 𝓹𝓮𝓻𝓬𝓱é 𝓹𝓻𝓲𝓶𝓪 𝓼𝓸𝓷𝓸 𝓼𝓽𝓪𝓽𝓮 𝓵𝓸𝓻𝓸 𝓪 𝓹𝓻𝓮𝓷𝓭𝓮𝓻𝓮 𝓵𝓮 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝔃𝓮 𝓭𝓪 𝓶𝓮. 𝓛𝓸 𝓯𝓪𝓷𝓷𝓸 𝓬𝓸𝓷 𝓪𝓼𝓽𝓾𝔃𝓲𝓪, 𝓲𝓷𝓰𝓪𝓷𝓷𝓸, 𝓲𝓹𝓸𝓬𝓻𝓲𝓼𝓲𝓪 𝓮 “𝓪𝓬𝓬𝓸𝓵𝓽𝓮𝓵𝓵𝓪𝓷𝓭𝓸” 𝓵𝓪 𝓯𝓲𝓭𝓾𝓬𝓲𝓪.
𝓛𝓪 𝓶𝓲𝓪 𝓹𝓮𝓻𝓼𝓸𝓷𝓪𝓵𝓲𝓽à è “𝓹𝓪𝓻𝓽𝓲𝓬𝓸𝓵𝓪𝓻𝓮”, 𝓶𝓪 𝓷𝓸𝓷 𝓻𝓲𝓼𝓮𝓻𝓿𝓪 𝓼𝓸𝓻𝓹𝓻𝓮𝓼𝓮: 𝓪𝓶𝓸 𝓮 𝓵𝓸 𝓭𝓲𝓶𝓸𝓼𝓽𝓻𝓸, 𝓭𝓲𝓼𝓹𝓻𝓮𝔃𝔃𝓸 𝓮 𝓯𝓪𝓬𝓬𝓲𝓸 𝓪𝓵𝓽𝓻𝓮𝓽𝓽𝓪𝓷𝓽𝓸. 𝓟𝓾ò 𝓹𝓲𝓪𝓬𝓮𝓻𝓮 𝓸 𝓶𝓮𝓷𝓸, 𝓶𝓪 𝓬𝓸𝓷 𝓶𝓮 𝓷𝓸𝓷 𝓬𝓲 𝓼𝓲 𝓬𝓸𝓷𝓯𝓸𝓷𝓭𝓮.
𝓝𝓸𝓷 𝓽𝓻𝓪𝓭𝓲𝓼𝓬𝓸. 𝓝𝓸𝓷 𝓵'𝓱𝓸 𝓶𝓪𝓲 𝓯𝓪𝓽𝓽𝓸 𝓮 𝓷𝓸𝓷 𝓱𝓸 𝓲𝓷𝓽𝓮𝓷𝔃𝓲𝓸𝓷𝓮 𝓭𝓲 𝓲𝓶𝓹𝓪𝓻𝓪𝓻𝓮. 𝓝𝓸𝓷 𝓹𝓮𝓻𝓬𝓱é 𝓶𝓲 𝓬𝓸𝓷𝓼𝓲𝓭𝓮𝓻𝓲 𝓼𝓾𝓹𝓮𝓻𝓲𝓸𝓻𝓮 𝓪𝓰𝓵𝓲 𝓪𝓵𝓽𝓻𝓲, 𝓶𝓪 𝓹𝓮𝓻𝓬𝓱é 𝓱𝓸 𝓻𝓲𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓸 𝓹𝓮𝓻 𝓶𝓮 𝓼𝓽𝓮𝓼𝓼𝓪: 𝓽𝓻𝓪𝓭𝓲𝓻𝓮 𝓺𝓾𝓪𝓵𝓬𝓾𝓷𝓸, 𝓲𝓷 𝓺𝓾𝓪𝓵𝓼𝓲𝓪𝓼𝓲 𝓽𝓲𝓹𝓸 𝓭𝓲 𝓻𝓮𝓵𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓮, 𝓼𝓲𝓰𝓷𝓲𝓯𝓲𝓬𝓪 𝓼𝓶𝓮𝓽𝓽𝓮𝓻𝓮 𝓭𝓲 𝓮𝓼𝓼𝓮𝓻𝓮 𝓬𝓸𝓷𝓼𝓪𝓹𝓮𝓿𝓸𝓵𝓲 𝓮𝓭 𝓮𝓶𝓹𝓪𝓽𝓲𝓬𝓲, 𝓮 𝓺𝓾𝓮𝓼𝓽𝓸 𝓶𝓲 𝓹𝓻𝓸𝓿𝓸𝓬𝓪 𝓾𝓷 𝓹𝓻𝓸𝓯𝓸𝓷𝓭𝓸 𝓭𝓲𝓼𝓪𝓰𝓲𝓸 (𝓭𝓲𝓻𝓮𝓲 𝓷𝓪𝓾𝓼𝓮𝓪).

 𝓘𝓸 𝓬𝓪𝓷𝓬𝓮𝓵𝓵𝓸 𝓼𝓮𝓷𝔃𝓪 𝓼𝓹𝓲𝓮𝓰𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓲, è 𝓿𝓮𝓻𝓸: 𝓵𝓸 𝓯𝓪𝓬𝓬𝓲𝓸 𝓷𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓿𝓲𝓽𝓪 𝓺𝓾𝓪𝓷𝓭𝓸 𝓵’𝓲𝓷𝓭𝓲𝓯𝓯𝓮𝓻𝓮𝓷𝔃𝓪 𝓵𝓪𝓼𝓬𝓲𝓪 𝓼𝓹𝓪𝔃𝓲𝓸 𝓪𝓵 𝓭𝓲𝓼𝓰𝓾𝓼𝓽𝓸 𝓮 𝓵𝓸 𝓯𝓪𝓬𝓬𝓲𝓸 𝓼𝓾𝓲 𝓼𝓸𝓬𝓲𝓪𝓵.
𝓟𝓮𝓻 𝓮 𝓬𝓸𝓷 𝓵𝓮 𝓹𝓮𝓻𝓼𝓸𝓷𝓮 𝓪 𝓬𝓾𝓲 𝓿𝓸𝓰𝓵𝓲𝓸 𝓫𝓮𝓷𝓮, 𝓲𝓸 𝓵𝓸𝓽𝓽𝓸, 𝓬𝓮𝓻𝓬𝓸 𝓬𝓸𝓷𝓯𝓻𝓸𝓷𝓽𝓲, 𝓭𝓸 𝓲𝓷 𝓮𝓼𝓬𝓪𝓷𝓭𝓮𝓼𝓬𝓮𝓷𝔃𝓪, 𝓪𝓼𝓼𝓲𝓵𝓵𝓸, 𝓪𝓷𝓷𝓾𝓵𝓵𝓸 𝓵’𝓸𝓻𝓰𝓸𝓰𝓵𝓲𝓸, 𝓲𝓷𝓼𝓲𝓼𝓽𝓸 𝓪 𝓿𝓸𝓵𝓽𝓮 𝓪𝓷𝓬𝓱𝓮 𝓲𝓷 𝓶𝓸𝓭𝓸 𝓮𝓬𝓬𝓮𝓼𝓼𝓲𝓿𝓸, 𝓻𝓲𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓸, 𝓶𝓪 𝓷𝓸𝓷 𝓶𝓲 𝓪𝓻𝓻𝓮𝓷𝓭𝓸.  
𝓜𝓪 𝓪𝓵𝓽𝓻𝓲 𝓵𝓲 𝓻𝓮𝓵𝓮𝓰𝓸 𝓷𝓮𝓵𝓵'𝓸𝓫𝓵𝓲𝓸 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓶𝓲𝓪 𝓮𝓼𝓲𝓼𝓽𝓮𝓷𝔃𝓪: 𝓷𝓸𝓷 𝓮𝓼𝓲𝓼𝓽𝓸𝓷𝓸, 𝓷𝓸𝓷 𝓹𝓻𝓸𝓿𝓸𝓬𝓪𝓷𝓸 𝓭𝓸𝓵𝓸𝓻𝓮, 𝓭𝓲𝓿𝓮𝓷𝓽𝓪𝓷𝓸 𝓼𝓸𝓰𝓰𝓮𝓽𝓽𝓲 𝓼𝓾𝓹𝓮𝓻𝓯𝓵𝓾𝓲 𝓭𝓮𝓼𝓽𝓲𝓷𝓪𝓽𝓲 𝓪 𝓯𝓲𝓷𝓲𝓻𝓮 𝓷𝓮𝓵 𝓭𝓲𝓶𝓮𝓷𝓽𝓲𝓬𝓪𝓽𝓸𝓲𝓸 𝓭𝓮𝓵 𝓹𝓪𝓼𝓼𝓪𝓽𝓸.  
𝓗𝓸 𝓼𝓬𝓸𝓹𝓮𝓻𝓽𝓸 𝓬𝓱𝓮 𝓲𝓵 𝓽𝓮𝓶𝓹𝓸 è 𝓹𝓻𝓮𝔃𝓲𝓸𝓼𝓸 𝓮 𝓬𝓱𝓮 𝓲𝓵 𝓼𝓲𝓵𝓮𝓷𝔃𝓲𝓸 𝓹𝓸𝓼𝓼𝓲𝓮𝓭𝓮 𝓾𝓷 𝓹𝓸𝓽𝓮𝓻𝓮 𝓬𝓱𝓮 𝓷𝓸𝓷 𝓪𝓿𝓮𝓿𝓸 𝓶𝓪𝓲 𝓬𝓸𝓶𝓹𝓻𝓮𝓼𝓸 𝓹𝓻𝓲𝓶𝓪. 𝓞𝓻𝓪 𝓶𝓲 𝓹𝓮𝓻𝓶𝓮𝓽𝓽𝓸 𝓭𝓲 𝓰𝓸𝓭𝓮𝓻𝓮 𝓭𝓲 𝓺𝓾𝓮𝓼𝓽𝓲 𝓭𝓸𝓷𝓲, 𝓲𝓷𝓿𝓮𝓬𝓮 𝓭𝓲 𝓼𝓹𝓻𝓮𝓬𝓪𝓻𝓵𝓲 𝓬𝓸𝓷 𝓬𝓱𝓲 𝓷𝓸𝓷 𝓼𝓪 𝓪𝓹𝓹𝓻𝓮𝔃𝔃𝓪𝓻𝓮 𝓷𝓾𝓵𝓵𝓪.  

 

𝓢𝓸𝓷𝓸 𝓬𝓸𝓷𝓼𝓲𝓭𝓮𝓻𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓲 𝓭𝓲 𝓾𝓷 𝓰𝓲𝓸𝓻𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓹𝓲𝓸𝓰𝓰𝓲𝓪 𝓮, 𝓬𝓸𝓵 𝓼𝓾𝓸 𝓽𝓲𝓷𝓽𝓲𝓷𝓷𝓲𝓸, 𝓻𝓲𝓯𝓵𝓮𝓽𝓽𝓸: 𝓸𝓻𝓶𝓪𝓲 𝓼𝓸𝓷𝓸 𝓭𝓲𝓹𝓮𝓷𝓭𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓼𝓸𝓵𝓸 𝓭𝓪 𝓬𝓸𝓵𝓸𝓻𝓸 𝓬𝓱𝓮 𝓶𝓲 𝓯𝓪𝓷𝓷𝓸 𝓼𝓮𝓷𝓽𝓲𝓻𝓮 𝓫𝓮𝓷𝓮. ༻꧂

 

                                                                [FҽMMҽNσιɾe.]   

https://digilander.libero.it/FemmeNoire/piog.gif

Ti piace?
75
FemmeNoire più di un mese fa

 

 

 

 

 

𝒞𝑜𝓂𝑒 𝒾𝓁𝓁𝓊𝓈𝓉𝓇𝒶 𝒾𝓃 𝓂𝑜𝒹𝑜 𝓈𝒾𝓂𝓅𝒶𝓉𝒾𝒸𝑜 𝓁'𝒾𝓂𝓂𝒶𝑔𝒾𝓃𝑒, 𝓁𝒶 𝓅𝒶𝓇𝑜𝓁𝒶 "𝒮𝒞𝒰𝒮𝒜"  è  𝓉𝓇𝒶 𝓁𝑒 𝓅𝒾ù 𝒸𝑜𝓂𝓅𝓁𝑒𝓈𝓈𝑒 𝒹𝒶 𝓅𝓇𝑜𝓃𝓊𝓃𝒸𝒾𝒶𝓇𝑒.    𝒩𝑜𝓃 𝒷𝒶𝓈𝓉𝒶 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓁𝒾𝒸𝑒𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒 𝒹𝒾𝓇𝓁𝒶; 𝒹𝑒𝓋𝑒 𝓈𝒸𝒶𝓉𝓊𝓇𝒾𝓇𝑒 𝒹𝒶 𝓊𝓃 𝓈𝑒𝓃𝓉𝒾𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜 𝑔𝑒𝓃𝓊𝒾𝓃𝑜 𝑒 𝓈𝒾𝓃𝒸𝑒𝓇𝑜.

𝒞𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒𝓇𝑒 𝓈𝒸𝓊𝓈𝒶 è, 𝓅𝓇𝒾𝓂𝒶 𝒹𝒾 𝓉𝓊𝓉𝓉𝑜, 𝓊𝓃 𝒶𝓉𝓉𝑜 𝒹𝒾 𝒸𝑜𝓇𝒶𝑔𝑔𝒾𝑜. 𝒜𝓃𝒸𝒽𝑒 𝓈𝑒 𝓅𝓊ò 𝓈𝑒𝓂𝒷𝓇𝒶𝓇𝑒 𝓊𝓃 𝑔𝑒𝓈𝓉𝑜 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓁𝒾𝒸𝑒, 𝓈𝓅𝑒𝓈𝓈𝑜 𝒸𝒾 𝓉𝓇𝑜𝓋𝒾𝒶𝓂𝑜, 𝒸𝑜𝓃𝓈𝒶𝓅𝑒𝓋𝑜𝓁𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒 𝑜 𝓂𝑒𝓃𝑜, 𝒾𝓃 𝒹𝒾𝒻𝒻𝒾𝒸𝑜𝓁𝓉à 𝓃𝑒𝓁 𝒻𝒶𝓇𝓁𝑜.

𝒜𝓂𝓂𝑒𝓉𝓉𝑒𝓇𝑒 𝓊𝓃 𝑒𝓇𝓇𝑜𝓇𝑒, 𝓅𝓇𝑒𝓃𝒹𝑒𝓇𝓈𝒾 𝓁𝒶 𝓇𝑒𝓈𝓅𝑜𝓃𝓈𝒶𝒷𝒾𝓁𝒾𝓉à 𝑜 𝑒𝓈𝓅𝓇𝒾𝓂𝑒𝓇𝑒 𝓇𝒶𝓂𝓂𝒶𝓇𝒾𝒸𝑜  𝓅𝑒𝓇   𝓁𝑒  𝓅𝒶𝓇𝑜𝓁𝑒 𝑜 𝓁𝑒 𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾  𝒸𝑜𝓂𝓅𝒾𝓊𝓉𝑒  𝓅𝓊ò   𝓇𝒾𝓈𝓊𝓁𝓉𝒶𝓇𝑒 𝒸𝑜𝓂𝓅𝓁𝒾𝒸𝒶𝓉𝑜, 𝑒 𝓆𝓊𝒾 𝑒𝓃𝓉𝓇𝒶 𝒾𝓃 𝑔𝒾𝑜𝒸𝑜 𝓁'𝑜𝓇𝑔𝑜𝑔𝓁𝒾𝑜.   𝑀𝑜𝓁𝓉𝒾 𝒸𝑜𝓃𝓈𝒾𝒹𝑒𝓇𝒶𝓃𝑜 𝒾𝓁 𝒸𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒𝓇𝑒 𝓈𝒸𝓊𝓈𝒶 𝒸𝑜𝓂𝑒 𝓊𝓃 𝓈𝑒𝑔𝓃𝑜 𝒹𝒾 𝒹𝑒𝒷𝑜𝓁𝑒𝓏𝓏𝒶, 𝒸𝑜𝓂𝑒 𝓈𝑒 𝒻𝑜𝓈𝓈𝑒 𝓃𝑒𝒸𝑒𝓈𝓈𝒶𝓇𝒾𝑜 "𝒶𝒷𝒷𝒶𝓈𝓈𝒶𝓇𝓈𝒾" 𝒹𝒾 𝒻𝓇𝑜𝓃𝓉𝑒 𝒶 𝒸𝒽𝒾 𝒶𝒷𝒷𝒾𝒶𝓂𝑜 𝒻𝑒𝓇𝒾𝓉𝑜 𝑜 𝒹𝒶𝓃𝓃𝑒𝑔𝑔𝒾𝒶𝓉𝑜.

𝐼𝓃 𝓇𝒾𝓈𝓅𝑜𝓈𝓉𝒶 𝒶 𝓆𝓊𝑒𝓈𝓉𝑒 𝓅𝒶𝓊𝓇𝑒, 𝒾𝓁 𝓃𝑜𝓈𝓉𝓇𝑜 𝒾𝑜 𝓈𝒾 𝒹𝒾𝒻𝑒𝓃𝒹𝑒 𝒶𝓉𝓉𝒾𝓋𝒶𝓃𝒹𝑜 𝓂𝑒𝒸𝒸𝒶𝓃𝒾𝓈𝓂𝒾 𝒹𝒾 𝓅𝓇𝑜𝓉𝑒𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒, 𝒸𝑜𝓂𝑒 𝓁𝒶 𝓃𝑒𝑔𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 𝑜 𝓁𝒶 𝓂𝒾𝓃𝒾𝓂𝒾𝓏𝓏𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒.

È    𝒻𝑜𝓃𝒹𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝒶𝓁𝑒  𝓇𝒾𝒸𝑜𝓇𝒹𝒶𝓇𝑒   𝒸𝒽𝑒   𝒸𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒𝓇𝑒   𝓈𝒸𝓊𝓈𝒶   𝓃𝑜𝓃  𝑒𝓆𝓊𝒾𝓋𝒶𝓁𝑒   𝒶 𝓊𝓃 𝒻𝒶𝓁𝓁𝒾𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜; 𝒶𝓁 𝒸𝑜𝓃𝓉𝓇𝒶𝓇𝒾𝑜, 𝓇𝒾𝒸𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒 𝓊𝓂𝒾𝓁𝓉à 𝑒 𝓁𝒶 𝒸𝒶𝓅𝒶𝒸𝒾𝓉à 𝒹𝒾 𝓂𝑒𝓉𝓉𝑒𝓇𝑒 𝒹𝒶  𝓅𝒶𝓇𝓉𝑒  𝒾𝓁  𝓃𝑜𝓈𝓉𝓇𝑜   𝑒𝑔𝑜  .   𝐼𝓃𝑜𝓁𝓉𝓇𝑒,  𝓃𝑜𝓃  𝒽𝒶  𝓈𝑒𝓃𝓈𝑜   𝑔𝒾𝓊𝓈𝓉𝒾𝒻𝒾𝒸𝒶𝓇𝓈𝒾  𝑜  𝒶𝓉𝓉𝓇𝒾𝒷𝓊𝒾𝓇𝑒  𝓁𝒶  𝒸𝑜𝓁𝓅𝒶  𝒶𝑔𝓁𝒾  𝒶𝓁𝓉𝓇𝒾:  𝓉𝓊𝓉𝓉𝒾   𝓃𝑜𝒾 𝓈𝒾𝒶𝓂𝑜 𝒾𝓂𝓅𝑒𝓇𝒻𝑒𝓉𝓉𝒾 𝑒 𝒹𝑜𝒷𝒷𝒾𝒶𝓂𝑜 𝒶𝒸𝒸𝑒𝓉𝓉𝒶𝓇𝑒 𝓁𝒶 𝓅𝑜𝓈𝓈𝒾𝒷𝒾𝓁𝒾𝓉à 𝒹𝒾 𝒸𝑜𝓂𝓂𝑒𝓉𝓉𝑒𝓇𝑒 𝑒𝓇𝓇𝑜𝓇𝒾.

𝒞𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒𝓇𝑒 𝓈𝒸𝓊𝓈𝒶 è 𝓊𝓃 𝑔𝑒𝓈𝓉𝑜 𝒹𝒾  𝒸𝑜𝓇𝓉𝑒𝓈𝒾𝒶, 𝒹𝒾𝓈𝓉𝒾𝓃𝓉𝑜 𝒹𝒶𝓁𝓁𝒶 𝓇𝒾𝒸𝒽𝒾𝑒𝓈𝓉𝒶 𝒹𝒾 "𝓅𝑒𝓇𝒹𝑜𝓃𝑜",  𝒸𝒽𝑒  𝒽𝒶  𝓊𝓃  𝓈𝒾𝑔𝓃𝒾𝒻𝒾𝒸𝒶𝓉𝑜 𝓅𝒾ù  𝓅𝓇𝑜𝒻𝑜𝓃𝒹𝑜.  𝒬𝓊𝑒𝓈𝓉'𝓊𝓁𝓉𝒾𝓂𝒶 𝒹𝒾 𝓈𝑜𝓁𝒾𝓉𝑜  𝒾𝓂𝓅𝓁𝒾𝒸𝒶   𝓊𝓃𝒶  𝓇𝑒𝓁𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒  𝓈𝒾𝑔𝓃𝒾𝒻𝒾𝒸𝒶𝓉𝒾𝓋𝒶,   𝒾𝓃 𝒸𝓊𝒾  𝒸𝒽𝒾  𝒸𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒 𝓅𝑒𝓇𝒹𝑜𝓃𝑜 𝓇𝒾𝒸𝑜𝓃𝑜𝓈𝒸𝑒 𝒹𝒾 𝒶𝓋𝑒𝓇 𝒸𝑜𝓂𝓂𝑒𝓈𝓈𝑜  𝓊𝓃 𝑒𝓇𝓇𝑜𝓇𝑒  𝓈𝑒𝓇𝒾𝑜.  𝒯𝓊𝓉𝓉𝒶𝓋𝒾𝒶, 𝓆𝓊𝑒𝓈𝓉𝑜 𝓃𝑜𝓃 𝑔𝒶𝓇𝒶𝓃𝓉𝒾𝓈𝒸𝑒 𝓁𝒶 𝓇𝒾𝓅𝒶𝓇𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 𝒹𝑒𝓁 𝓁𝑒𝑔𝒶𝓂𝑒, 𝓅𝑜𝒾𝒸𝒽é 𝓅𝑜𝓉𝓇𝑒𝒷𝒷𝑒 𝑒𝓈𝓈𝑒𝓇𝑒 𝓃𝑒𝒸𝑒𝓈𝓈𝒶𝓇𝒾𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓉𝑒𝓂𝓅𝑜 𝓅𝑒𝓇 𝑔𝓊𝒶𝓇𝒾𝓇𝑒 𝓁𝑒 𝒻𝑒𝓇𝒾𝓉𝑒 𝑒𝓂𝑜𝓉𝒾𝓋𝑒.

𝐼𝓃 𝓈𝒾𝓃𝓉𝑒𝓈𝒾, 𝓁𝒶 𝒸𝒶𝓅𝒶𝒸𝒾𝓉à 𝒹𝒾 𝒸𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒𝓇𝑒 𝓈𝒸𝓊𝓈𝒶 è 𝓊𝓃𝒶 𝓆𝓊𝒶𝓁𝒾𝓉à 𝓅𝓇𝑒𝓏𝒾𝑜𝓈𝒶 𝒸𝒽𝑒 𝓇𝒾𝒻𝓁𝑒𝓉𝓉𝑒   𝓊𝓃𝒶   𝓅𝑒𝓇𝓈𝑜𝓃𝒶𝓁𝒾𝓉à   𝒻𝑜𝓇𝓉𝑒,   𝓂𝒶𝓉𝓊𝓇𝒶   𝑒  𝒷𝑒𝓃   𝒹𝑒𝒻𝒾𝓃𝒾𝓉𝒶, 𝒹𝒾𝓂𝑜𝓈𝓉𝓇𝒶𝓃𝒹𝑜 𝓁'𝒾𝓃𝓉𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 𝒹𝒾 𝓋𝒶𝓁𝑜𝓇𝒾𝓏𝓏𝒶𝓇𝑒 𝑒 𝓅𝓇𝑒𝓈𝑒𝓇𝓋𝒶𝓇𝑒 𝓁𝑒 𝓇𝑒𝓁𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾.


                                                        [𝒯𝓊, 𝓈𝒶𝒾 𝒸𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒𝓇𝑒 𝓈𝒸𝓊𝓈𝒶?]

 

𝐸𝓈𝒾𝓈𝓉𝑒   𝒶𝓃𝒸𝒽𝑒 𝓁'𝒾𝓃𝒹𝒾𝓋𝒾𝒹𝓊𝑜  𝒾𝓃𝒸𝒶𝓅𝒶𝒸𝑒 𝒹𝒾 𝒸𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒𝓇𝑒 𝓈𝒸𝓊𝓈𝒶, 𝓅𝑜𝒾𝒸𝒽è '𝒶𝓃𝒶𝒻𝒻𝑒𝓉𝓉𝒾𝓋𝑜',   𝒸𝒽𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓇𝒾𝑒𝓈𝒸𝑒 𝒶 𝓅𝓇𝑜𝓋𝒶𝓇𝑒 𝑒𝓂𝑜𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾; 𝒸𝑜𝓁𝓊𝒾 𝒸𝒽𝑒 𝒹𝑒𝒻𝑜𝓇𝓂𝑒𝓇à  𝓁𝒶 𝓋𝑒𝓇𝒾𝓉à 𝓅𝑒𝓇 𝒶𝓅𝓅𝒶𝓇𝒾𝓇𝑒 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒  “𝓁𝒶 𝓋𝒾𝓉𝓉𝒾𝓂𝒶” 𝓂𝒶 𝓆𝓊𝑒𝓈𝓉𝑜 è 𝓊𝓃' 𝒶𝓁𝓉𝓇𝑜 𝒶𝓇𝑔𝑜𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜.       [FҽMMҽNσιɾe.]                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

 

 

Ti piace?
79
FemmeNoire più di un mese fa

 

𝐼𝑒𝓇𝒾 𝓂𝒾𝒶 𝒻𝒾𝑔𝓁𝒾𝒶 𝓂𝒾 𝒽𝒶 𝓅𝒶𝓇𝓁𝒶𝓉𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝒹𝑜𝓁𝑜𝓇𝑒 𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓃𝑜𝓈𝓉𝒶𝓁𝑔𝒾𝒶 𝒸𝒽𝑒 𝓅𝓇𝑜𝓋𝒶 𝓅𝑒𝓇 𝓁𝒶 𝒸𝒽𝒾𝓊𝓈𝓊𝓇𝒶 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝒸𝒶𝓈𝒶 𝒹𝑒𝒾 𝓃𝑜𝓃𝓃𝒾, 𝓊𝓃 𝓁𝓊𝑜𝑔𝑜 𝒸𝒽𝑒 𝓇𝒶𝓅𝓅𝓇𝑒𝓈𝑒𝓃𝓉𝒶𝓋𝒶 𝓂𝑜𝓂𝑒𝓃𝓉𝒾 𝒻𝑒𝓁𝒾𝒸𝒾 𝓉𝓇𝒶𝓈𝒸𝑜𝓇𝓈𝒾 𝒾𝓃𝓈𝒾𝑒𝓂𝑒 𝒶𝓁𝓁𝒶 𝒻𝒶𝓂𝒾𝑔𝓁𝒾𝒶. 𝒪𝓇𝒶, 𝒸𝒽𝑒 𝓁𝒶 𝒸𝒶𝓈𝒶 è 𝓋𝓊𝑜𝓉𝒶, 𝓈𝒾𝓂𝒷𝑜𝓁𝑒𝑔𝑔𝒾𝒶 𝓁𝒶 𝓅𝑒𝓇𝒹𝒾𝓉𝒶 𝒹𝒾 𝓊𝓃 𝓅𝑜𝓈𝓉𝑜 𝒸𝒶𝓇𝒾𝒸𝑜 𝒹𝒾 𝓇𝒾𝒸𝑜𝓇𝒹𝒾.
 𝒰𝓃𝒶 𝓋𝑜𝓁𝓉𝒶 𝒸𝒽𝒾𝓊𝓈𝒶 𝓆𝓊𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓅𝑜𝓇𝓉𝒶, 𝓃𝑜𝓃 𝒸𝒾 𝓈𝒶𝓇𝑒𝒷𝒷𝑒𝓇𝑜 𝓅𝒾ù 𝓈𝓉𝒶𝓉𝒾 𝒾 𝓅𝑜𝓂𝑒𝓇𝒾𝑔𝑔𝒾 𝓈𝓅𝑒𝓃𝓈𝒾𝑒𝓇𝒶𝓉𝒾 𝒸𝑜𝓃 𝓏𝒾𝒾, 𝒸𝓊𝑔𝒾𝓃𝒾, 𝓃𝒾𝓅𝑜𝓉𝒾 𝑒 𝑔𝑒𝓃𝒾𝓉𝑜𝓇𝒾, 𝒸𝒽𝑒 𝓈𝑜𝓁𝑜 𝒾 𝓃𝑜𝓃𝓃𝒾 𝓈𝒶𝓅𝑒𝓋𝒶𝓃𝑜 𝓇𝒾𝓊𝓃𝒾𝓇𝑒 𝒾𝓃 𝒸𝑜𝓈ì 𝑔𝓇𝒶𝓃 𝓃𝓊𝓂𝑒𝓇𝑜.
 𝐿𝒶 𝒸𝒽𝒾𝓊𝓈𝓊𝓇𝒶 𝒹𝒾 𝓆𝓊𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓅𝑜𝓇𝓉𝒶 𝒽𝒶 𝓈𝑒𝑔𝓃𝒶𝓉𝑜 𝓁𝒶 𝒻𝒾𝓃𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁'𝒾𝓃𝒻𝒶𝓃𝓏𝒾𝒶 𝑒 𝓁'𝒶𝓅𝑒𝓇𝓉𝓊𝓇𝒶 𝒹𝒾 “𝓃𝓊𝑜𝓋𝒾 𝓅𝑜𝓇𝓉𝑜𝓃𝒾” 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓋𝒾𝓉𝒶, 𝓅𝑜𝓇𝓉𝒶𝓃𝒹𝑜 𝓋𝒾𝒶 𝒸𝑜𝓃 𝓈é 𝓁'𝒶𝓂𝑜𝓇𝑒 𝑒 𝓁𝑒 𝒶𝓉𝓉𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾 𝒹𝑒𝒾 𝓃𝑜𝓃𝓃𝒾.
𝒩𝑜𝓃𝑜𝓈𝓉𝒶𝓃𝓉𝑒 𝒾𝓁 𝓅𝒶𝓈𝓈𝒶𝓇𝑒 𝒹𝑒𝓁 𝓉𝑒𝓂𝓅𝑜 𝑒 𝓁'𝒶𝓈𝓈𝑒𝓃𝓏𝒶 𝒹𝒾 𝓆𝓊𝑒𝒾 𝓂𝑜𝓂𝑒𝓃𝓉𝒾, 𝒸𝑜𝓃𝓈𝑒𝓇𝓋𝑒𝓇𝑒𝓂𝑜 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝓊𝓃 𝓁𝑒𝑔𝒶𝓂𝑒 𝒶𝒻𝒻𝑒𝓉𝓉𝒾𝓋𝑜 𝒸𝑜𝓃 𝓁𝑜𝓇𝑜. - 𝐼 𝓃𝑜𝓃𝓃𝒾, 𝒸𝒽𝑒 𝒶𝓋𝑒𝓋𝒶𝓃𝑜 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝒾𝓁 𝒸𝒶𝒻𝒻è 𝓅𝓇𝑜𝓃𝓉𝑜, 𝓁𝒶 𝓅𝒶𝓈𝓉𝒶, 𝒾𝓁 𝓋𝒾𝓃𝑜, 𝓁𝑒 𝒸𝒶𝓇𝒶𝓂𝑒𝓁𝓁𝑒, 𝒾𝓃𝓈𝒾𝑒𝓂𝑒 𝒶 𝒻𝒶𝓋𝑜𝓁𝑒 𝒹𝒶 𝓇𝒶𝒸𝒸𝑜𝓃𝓉𝒶𝓇𝑒, 𝒶𝑔𝓁𝒾 𝒶𝓃𝑒𝒹𝒹𝑜𝓉𝒾 𝓈𝓊𝓁𝓁𝒶 𝓋𝒾𝓉𝒶. -
𝑅𝒾𝑒𝒸𝒽𝑒𝑔𝑔𝒾𝒶𝓃𝑜 𝒶𝓃𝒸𝑜𝓇𝒶 𝓁𝑒 𝓁𝑜𝓇𝑜 𝓇𝒾𝓈𝒶𝓉𝑒!  𝐸 𝓅𝑜𝒾, 𝓉𝓊𝓉𝓉𝑜 𝒻𝒾𝓃𝒾𝓈𝒸𝑒.

(𝒫𝑒𝓇 𝓂𝑒, 𝓅𝑒𝓇 𝓉𝓊𝓉𝓉𝒾 𝓃𝑜𝒾, 𝓈𝑒 𝓃𝑒 𝓈𝑜𝓃𝑜 𝒶𝓃𝒹𝒶𝓉𝒾 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝓉𝓇𝑜𝓅𝓅𝑜 𝓅𝓇𝑒𝓈𝓉𝑜.)

                                                                                                                                                                                                                                                   [Fₑₘₘₑₙₒᵢᵣₑ.]

 

 

 

(Un pensiero speciale lo rivolgo a chi ha subito la perdita dei propri cari a causa della pandemia.) 💌

Ti piace?
74
FemmeNoire più di un mese fa

     

Soffrire insegna a vivere” . (Io non voglio imparare più niente!!!)

𝐼𝓃𝑜𝓁𝓉𝓇𝑒, 𝓈𝑒 𝒹𝑒𝓈𝒾𝒹𝑒𝓇𝒶𝓈𝓈𝒾 𝒸𝑜𝓃𝒹𝒾𝓋𝒾𝒹𝑒𝓇𝑒 𝒸𝑜𝓃 𝓋𝑜𝒾 "𝒶𝓁𝒸𝓊𝓃𝒾 𝓅𝓇𝑒𝓏𝒾𝑜𝓈𝒾 𝒸𝑜𝓃𝓈𝒾𝑔𝓁𝒾", 𝓋𝒾 𝓇𝒶𝒸𝒸𝑜𝓂𝒶𝓃𝒹𝑒𝓇ò 𝑒𝓈𝒸𝓁𝓊𝓈𝒾𝓋𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒 𝒸𝒾ò 𝒸𝒽𝑒 𝓁𝓊𝒾 (il saggio), 𝑒𝓈𝓅𝓇𝒾𝓂𝑒 𝓆𝓊𝒾 𝒹𝒾 𝓈𝑒𝑔𝓊𝒾𝓉𝑜...   

 

Concordo e sottoscrivo le sue parole! 😉

                                                                                                      

                                                           Buon weekend, by FeMMeNoire

 

Ti piace?
77
FemmeNoire più di un mese fa

𝒟𝒾 𝓈𝑒𝑔𝓊𝒾𝓉𝑜,  𝓊𝓃𝒶 𝒹𝑒𝓁𝓁𝑒 𝒸𝒾𝓉𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾 𝓅𝒾ù 𝒻𝒶𝓂𝑜𝓈𝑒 𝒹𝒾 𝒲𝑜𝑜𝒹𝓎 𝒜𝓁𝓁𝑒𝓃, 𝒾𝓃𝓉𝒾𝓉𝑜𝓁𝒶𝓉𝒶 "𝐿𝒶 𝓋𝒾𝓉𝒶 𝒶𝓁 𝒸𝑜𝓃𝓉𝓇𝒶𝓇𝒾𝑜". 𝐿𝑒𝑔𝑔𝑒𝓃𝒹𝑜𝓁𝒶, 𝓃𝑜𝓃 𝓅𝑜𝓈𝓈𝑜 𝒻𝒶𝓇𝑒 𝒶 𝓂𝑒𝓃𝑜 𝒹𝒾 𝓈𝑜𝓇𝓇𝒾𝒹𝑒𝓇𝑒, 𝓅𝑒𝓇𝒸𝒽é 𝒶𝓃𝒸𝒽'𝒾𝑜 𝓉𝑒𝓃𝒹𝑜 𝒶 𝓅𝑒𝓃𝓈𝒶𝓇𝑒 - (𝓈ì, 𝓈𝑜𝓃𝑜 𝓊𝓃𝒶 𝒹𝑜𝓃𝓃𝒶 𝒸𝒽𝑒 𝓅𝑒𝓃𝓈𝒶 𝑒 𝒶 𝓋𝑜𝓁𝓉𝑒 𝓂𝒾 𝒸𝒶𝓅𝒾𝓉𝒶😂) - 𝓈𝓊 𝒸𝑜𝓈𝒶 𝒻𝒶𝓇ò 𝓆𝓊𝒶𝓃𝒹𝑜 𝒶𝓇𝓇𝒾𝓋𝑒𝓇ò 𝒶𝓁𝓁'𝑒𝓉à 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓅𝑒𝓃𝓈𝒾𝑜𝓃𝑒, 𝒻𝒾𝓃𝒶𝓁𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒 𝓁𝒾𝒷𝑒𝓇𝒶 𝒹𝒶 𝑜𝑔𝓃𝒾 𝒾𝓂𝓅𝑒𝑔𝓃𝑜 𝓁𝒶𝓋𝑜𝓇𝒶𝓉𝒾𝓋𝑜; 𝒾𝓂𝓂𝒶𝑔𝒾𝓃𝑜 𝒸𝒽𝑒 𝓅𝑜𝓉𝓇ò 𝑔𝑜𝒹𝑒𝓇𝑒 𝒹𝒾 𝓅𝒾ù 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓋𝒾𝓉𝒶.

𝒯𝓊𝓉𝓉𝒶𝓋𝒾𝒶… 𝑜𝓈𝓈𝑒𝓇𝓋𝒶𝓃𝒹𝑜 𝒸𝒽𝒾 𝓈𝒾 𝓉𝓇𝑜𝓋𝒶 𝑔𝒾à 𝒾𝓃 𝓆𝓊𝑒𝓈𝓉𝒶 𝒻𝒶𝓈𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓋𝒾𝓉𝒶, 𝓈𝓅𝑒𝓈𝓈𝑜 𝓉𝓇𝑜𝓅𝓅𝑜 𝒶𝓃𝓏𝒾𝒶𝓃𝒾, 𝓈𝓉𝒶𝓃𝒸𝒽𝒾 𝑒 𝓂𝒶𝓁𝒶𝓉𝒾 (𝓂𝒶𝑔𝒶𝓇𝒾 𝒸𝑜𝓃 𝒾 𝓃𝒾𝓅𝑜𝓉𝒾 𝒹𝒶 𝒶𝒸𝒸𝓊𝒹𝒾𝓇𝑒),

𝓇𝑒𝒶𝓁𝒾𝓏𝓏𝒶𝓃𝑜 𝒹𝒾 𝓃𝑜𝓃 𝓅𝑜𝓉𝑒𝓇 𝓇𝑒𝒶𝓁𝒾𝓏𝓏𝒶𝓇𝑒 𝒾 𝓈𝑜𝑔𝓃𝒾 𝒸𝒽𝑒 𝒶𝓋𝑒𝓋𝒶𝓃𝑜.

𝒲𝑜𝑜𝒹𝓎 𝓅𝓇𝑜𝓅𝑜𝓃𝑒 𝓊𝓃𝒶 "𝓋𝒾𝓉𝒶 𝒶𝓁 𝒸𝑜𝓃𝓉𝓇𝒶𝓇𝒾𝑜".

 

-“Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro. Lavori quarant’anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i [...]. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo”.

                                                                                  Un salutissimo.  ɘɿioͶɘMMɘꟻ

Ti piace?
76
FemmeNoire più di un mese fa

 

BENTROVATI!

Faccio parte di una comunità e, in quanto tale, ho scelto di condividere, confrontarmi ed esprimermi attraverso ciò che pubblico, oltre a dedicarmi alla lettura delle vostre pagine. Tuttavia, desidero farvi sapere cosa ne penso riguardo a ciò che sembra essere diventato "normale": questa volgarità, principalmente legata al sesso. Frasi scritte nelle chat, nei messaggi privati, video e pubblicità osceni e banali che non suscitano più ilarità. La volgarità permea i dialoghi e molte altre forme di esibizione.

Chi sono io per criticare?

Ritengo di avere il diritto di farlo, considerando che questa volgarità sta minando ogni tentativo di instaurare dialoghi "costruttivi" tra esseri pensanti. Non si tratta di libertà, ma piuttosto di cattivo gusto.

La società considera ciò sinonimo di "carattere", portando le persone a conformarsi quasi nel tentativo di rafforzare il proprio modo d'esprimersi o attribuendolo alla propria educazione o esperienze; tuttavia, essa caratterizza profondamente il modo di pensare di ciascun individuo. Molti vedono nell'abuso della volgarità un mezzo per attirare l'attenzione o provocare; altri la percepiscono come uno stimolo e alcuni si ritengono semplicemente divertenti. (Uomini, non cercate una virilità esasperata! Donne, perdete ogni grazia e femminilità.)

Essere definiti bigotti, perbenisti o conservatori da chi desidera limitare la libertà d'espressione?

No! Si tratta solo di istinto di sopravvivenza e legittima difesa contro questa dilagante ondata di "cafonaggine", che non diminuisce; al contrario, pare guadagnare sempre più consensi penetrando nella nostra sfera privata.

Vietando non si ottiene nulla (anche se preferirei parlare più propriamente di libertinismo piuttosto che di libertà, evidenziando ancora una volta il cattivo esempio che la società degli adulti lascia in eredità alle nuove generazioni).

È necessario rieducare i genitori prima dei figli affinché comprendano appieno l'importanza dei comportamenti e degli atteggiamenti rivolti al rispetto degli altri e delle regole della vita in comunità.           [ Fₑₘₘₑₙₒᵢᵣₑ.]

 

 

Ti piace?
93
FemmeNoire più di un mese fa

Non siamo ansiosi, non c'abbiamo conflitti, noi c'avemo solo fame" [Alberto Sordi]

 

 

Ti piace?
78
FemmeNoire più di un mese fa

Le persone che ci accompagnano nel corso della vita, talvolta anche prima della nostra nascita, subiscono cambiamenti. Siamo sempre in grado di esprimere i nostri sentimenti più profondi, siano essi tristi o felici, e di comunicare esattamente le emozioni che ci attraversano? Possiamo davvero comprendere come si sente un'altra persona? La risposta a entrambe le domande è NO! Tuttavia, ciò di cui abbiamo spesso bisogno è più empatia che risposte, più conforto che soluzioni.
Quando qualcuno sta male, sia fisicamente che emotivamente, o si trova in uno stato di depressione, potrebbe esprimere parole poco gentili, sgarbate o addirittura offensive. Ma non dobbiamo interpretare queste parole come il riflesso del loro vero io. Ricordo un periodo difficile della mia vita, in cui una persona speciale, mia madre, mi faceva sentire frustrata. Mi ripetevo: "Dice cose odiose, ma devo ricordare che è una persona amorevole, benevola e generosa. Non è lei a parlare, ma il suo malessere fisico e interiore." Le parole avventate sono spesso reazioni a ciò che ci sovrasta nella vita.
In queste situazioni, la cosa peggiore che possiamo fare è rispondere con la stessa aggressività. È fondamentale imparare a rimanere in silenzio durante momenti di grande tumulto emotivo, oppure offrire un ascolto attento: le parole giuste al momento giusto possono essere un grande conforto e sostegno.
È importante tenere a mente che non potremo mai comprendere appieno l'universo mentale e la profondità del cuore degli altri; non ci è concesso, ed è giusto così. Di conseguenza, non abbiamo il controllo totale sulle situazioni e dobbiamo spesso accettare. Dobbiamo ricordare che tutti cambiamo, anche contro la nostra volontà, e che tutti abbiamo la capacità di essere fallibili, di deludere chi ci ama e di non corrispondere alle aspettative altrui. Non sempre riusciamo a capire né a essere compresi.

 

[𝓒’𝓮𝓼𝓽 𝓵𝓪 𝓿𝓲𝓮...]                                                                                          ɘɿioͶɘMMɘꟻ

 

 

Ti piace?
55
FemmeNoire più di un mese fa

 

 

𝒜𝓁𝓁𝒶 𝓂𝒾𝒶 𝑒𝓉à, 𝓃𝑜𝓃 𝒽𝑜 𝓅𝒾ù 𝓉𝑒𝓂𝓅𝑜 𝓃é 𝓅𝒶𝓏𝒾𝑒𝓃𝓏𝒶.

𝒩𝑜𝓃 𝒽𝑜 𝓅𝒾ù 𝓋𝑜𝑔𝓁𝒾𝒶 𝒹𝒾 𝒸𝒶𝓅𝒾𝓇𝑒 𝓉𝓊𝓉𝓉𝑜 𝑒 𝓉𝓊𝓉𝓉𝒾.

𝒩𝑜𝓃 𝒸𝑒𝓇𝒸𝑜 𝓅𝒾ù 𝒹𝒾 𝓅𝒾𝒶𝒸𝑒𝓇𝑒 𝓂𝒶 𝒸𝑒𝓇𝒸𝑜 𝒸𝒾ò 𝒸𝒽𝑒 𝓂𝒾 𝓅𝒾𝒶𝒸𝑒.

𝒩𝑜𝓃 𝒽𝑜 𝓅𝒾ù 𝓋𝑜𝑔𝓁𝒾𝒶 𝒹𝒾 𝒻𝒶𝓁𝓈𝒾 𝓈𝑜𝓇𝓇𝒾𝓈𝒾, 𝒹𝒾 𝒸𝑜𝓇𝓉𝑒𝓈𝒾𝑒 𝑜𝒷𝒷𝓁𝒾𝑔𝒶𝓉𝑒, 𝒹𝒾 𝓇𝒶𝓅𝓅𝑜𝓇𝓉𝒾 𝒹𝒾 𝒸𝑜𝓃𝓋𝑒𝓃𝒾𝑒𝓃𝓏𝒶.

𝒜𝓁𝓁𝒶 𝓂𝒾𝒶 𝑒𝓉à 𝓈𝒾 𝓇𝒶𝑔𝑔𝒾𝓊𝓃𝑔𝑒 𝓊𝓃𝒶 𝓈𝑜𝓇𝓉𝒶 𝒹𝒾 𝓈𝒶𝑔𝑔𝑒𝓏𝓏𝒶 𝒸𝒽𝑒 𝓉𝒾 𝒻𝒶 𝒹𝒾𝓇𝑒:

                                                                   “𝒮𝒶𝒾 𝒸𝒽𝑒 𝒸’è?

Vattene! Ho finito le parole, mi restano solo le parolacce o vuoi il disegnino?

 

 

Ti piace?
62
FemmeNoire più di un mese fa

Nell’era digitale, con il fenomeno degli influencer e molto altro...concordo con il pensiero espresso da Umberto Eco :

 

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che

prima   parlavano solo al   bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiarela   collettività.     Venivano subito messi a tacere,

mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel.

 È l’invasione degli imbecilli".

 

Tuttavia, come evidenziato da Carlo M. Cipolla nel suo saggio "Leggi fondamentali della stupidità", si tende a sottovalutare la presenza di individui stupidi nella società.
La persona stupida rappresenta il tipo di individuo più pericoloso che esista. È facile comprendere come qualsiasi forma di potere possa amplificare il potenziale distruttivo di una persona priva di intelligenza. Ma cosa rende la stupidità così minacciosa? Quale potere deriva da essa?
In primo luogo, gli stupidi causano danni e sono pericolosi, poiché le persone razionali non riescono a comprendere o a prevedere certi comportamenti. Prendiamo ad esempio un ladro: una persona intelligente può afferrare la logica che guida le sue azioni. Il ladro segue schemi specifici per ottenere ciò che desidera, e le sue azioni, sebbene illegali, sono razionali e quindi prevedibili. Di conseguenza, è possibile intuire le sue manovre e prepararsi a difendersi.
Al contrario, con una persona stupida tutto ciò diventa impossibile. Un individuo stupido agirà senza motivo, senza un piano definito, in momenti e luoghi inaspettati. Non esiste un metodo razionale per anticipare "quando, come e perché" un individuo stupido possa attaccarvi, né quanto durerà tale attacco. Ci si trova completamente alla sua mercé. Un individuo stupido non segue regole razionali, quindi vi sorprenderà, e non saprete come reagire, poiché il suo attacco è privo di qualsiasi logica.
Contrattaccare diventa difficile, come cercare di colpire un bersaglio che si muove in modi imprevedibili.
Ognuno di noi, per quanto intelligente, è consapevole dei propri limiti, mentre lo stupido ignora la propria condizione. È egoista, crede di avere sempre ragione, si considera superiore a chiunque altro e tende a incolpare gli altri. Questo atteggiamento amplifica notevolmente l'impatto delle sue azioni distruttive, che compie con una certa fierezza, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lo stupido può apparire all'improvviso, rovinando i vostri piani, disturbando la vostra serenità, complicando la vostra vita e il vostro lavoro, facendovi perdere denaro, tempo, buonumore e produttività, il tutto senza malizia, senza rimorso e senza alcuna ragione. In modo stupido.

Friedrich Schiller scrisse: "Contro la stupidità, gli stessi Dei combattono invano".

                                                                                                        ɘɿioͶɘMMɘꟻ

 

 

 

Ti piace?
66
, , , , , , , , , , , , ,