♥26ƒєввяαισ 2025 ♥
"Io non posso insegnare niente a nessuno. Io posso solo farli pensare" [Socrate]
Oggi riflessione sulla mitologica narrazione di Narciso: un bel giovanotto che ogni giorno andava a contemplare la propria bellezza nell’acqua di un lago. Narciso era così affascinato dalla sua immagine che un giorno cadde nel lago e affogò. Nel luogo in cui era caduto, nacque un fiore che chiamarono Narciso.
Quando Narciso morì, accorsero le Oreadi, le ninfe del bosco, e videro il lago trasformato da una pozza di acqua dolce in una brocca di lacrime salate.
"Perchè piangi?" domandarono le ninfe del bosco.
Piango per Narciso," disse il lago.
"Non ci stupisce che tu pianga per Narciso", soggiunsero.
"Infatti, mentre noi tutte lo abbiamo sempre rincorso per il bosco, tu eri l'unico ad avere la possibilità di contemplare da vicino la sua bellezza" .
"Ma Narciso era bello?" domandò il lago.
"Chi altri meglio di te potrebbero saperlo?" risposero, sorprese, le ninfe.
"In fin dei conti, era sulle tue sponde che Narciso si sporgeva tutti i giorni."
Il lago rimase per un po' in silenzio.
Infine disse:" Io piango per Narciso, ma non mi ero mai accorto che fosse bello. Piango per Narciso perché, tutte le volte che lui si sdraiava sulle mie sponde, io potevo vedere riflessa nel fondo dei suoi occhi la mia bellezza" - (Oscar Wilde - La leggenda di Narciso)

Secondo il mito greco, Narciso era noto per il suo atteggiamento di rifiuto e disprezzo verso molti. Come punizione, Nemesi lo fece innamorare della sua stessa immagine riflessa in una fonte.
Nemesi era la dea incaricata di punire gli uomini per i loro eccessi, la loro arroganza e le loro ingiustizie.
È diventata un simbolo di donne che non si lasciano intimidire e affrontano con intelligenza e integrità ogni "Narciso".
Libere da qualsiasi influenza. -
