Una volta amavo i film drammatici… mi scioglievo in lacrime, a portata di mano la rinazina e fazzoletti di carta. Sì, perché quando piango, mi si tappa il naso e faccio fatica a respirare. Ora non più: polizieschi, crime, commedie… la storia deve iniziare e finire, nessuna incognita, un momento di leggerezza. Già, la leggerezza, questa tanto vituperata qualità… non quella dovuta alla mancanza di responsabilità, ma quella che ti fa sorridere della tua stupidità, della giornata andata storta, che ti fa chiudere la porta sul lamento ed aprire la finestra all’aria fresca… che ti manda curiosa in avanti e fa dire: “E adesso, cosa succederà?” Che davanti a un estraneo non ti fa soffermare sui vestiti, sulla sua fisicità… ma sulla luce dei suoi occhi e la storia tratteggiata sul viso. Quando un tatuaggio è una storia, e un orecchino un vezzo…
Oggi mi siedo qui e ascolto… ho voglia di sentire storie belle, che non sono quelle dei vincitori, ma quelle che parlano di vita, di quotidianità. Lo so, voi siete tutti meravigliosi, colti, benestanti e con famiglie da Mulino Bianco… io sono altro.E tu, quale storia vuoi ascoltare oggi? Quella dei vincitori o quella che parla di vita vera ? Forse hai un tatuaggio che racconta una storia, o un orecchino che è più di un semplice vezzo. Non importa se sei colto o benestante, se hai una famiglia da Mulino Bianco o se sei “altro”. Ciò che conta è la tua umanità, la tua capacità di sorridere delle tue stupidità e di guardare oltre le difficoltà.